Cena.

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Yoongi richiuse la porta alle spalle.
Si sistemó al meglio, scendendo le scale e raggiungendo la sala.
Le persone iniziavano già ad arrivare, gruppi di gente importante che ridevano e scherzavano tra di loro, mentre vari camerieri passavano con enormi vassoi tra la folla.
Si chiese se fosse stata davvero una buona idea portare Jimin a quella cena.
Forse il ragazzo non aveva tutti i torni avrebbero finito per farlo sentire la pecora nera della situazione.
Yoongi si sforzó di sorridere quando suo padre lo affiancó, sistemandogli la cravatta.

-Mi hanno riferito che una delle stanze al piano superiore era chiusa a chiave.
Vediamo di non rovinare tutto.
Certe cose fatele da un altra parte, Jimin dov'è?-

Yoongi si ritrasse, notando il modo in cui suo padre sorrise ad un uomo di mezza età. Sicuramente uno di quelle persone su cui fare colpo e portare dalla sua parte.

-Quello che facciamo io e Jimin non è affar tuo.
Lui arriverà quando se la sentirá di scendere.
Dovresti smetterla di umiliarti in questo modo per queste persone!-

Lo lasció li, senza dargli modo di rispondere, alzando gli occhi quando lo vide avvicinarsi ad una coppia, salutandoli come fossero vecchi amici quando Yoongi era sicuro che loro non conoscessero neanche il nome di suo padre.
Si avvicinó al Buffet, osservando le pietanze e sperando che Jimin lo raggiungesse il prima possibile.
Prese il telefono, appoggiandosi al tavolo e inviandogli un messaggio.

Yoongi Sms:
Qui mi stanno già facendo impazzire. Vedi di scendere o salgo a prenderti.

Jimin uscì dalla doccia, indossando uno degli accapatoi presenti sopra la vasca.
Sentì il suono del cellulare e lo afferró per leggere il messaggio, sorridendo alle parole di Yoongi.

Jimin Sms:
Che c'è ti manco già?

Yoongi sorrise nel visualizzare il messaggio.
Fu distratto dal tintinnio di un cucchiaino sul bicchiere e sollevó gli occhi verso suo padre, fermo al centro della sal, con il bicchiere in mano.

-Come prima cosa, volevo ringraziare tutti i presenti in sala. So quanto questa serata possa sembrare sbrigativa e senza senso, così direbbe mio figlio, che ho il piacere di avere qui con me stasera-

Tutti gli occhi si puntarono su Yoongi, che se ne stava fermo e appoggiato al tavolo.
Cosa si stava aspettando suo padre in quel momento da lui?

-vieni qui Yoon!-

Yoongi infiló il cellulare nella tasca dei pantaloni e si avvicinó a suo padre, osservando la sua mano quando gli cinse le spalle tirandolo più vicino a se.

-Questa serata non è solo per parlare con mio figlio e chiedere scusa a lui del mio comportamento.
Ma c'è un altra persona con la quale vorrei scusarmi. Alcune circostanze mi hanno portato a prendere decisioni sbagliate nei suoi confronti e per quanto alcune voci fossero insistenti, non avrei dovuto punirlo senza conoscere davvero le ragioni di tali dicerie-

Yoon seguì la direzione nella quale suo padre sollevó il bicchiere, Jimin stava scendendo le scale in quel momento, il maglione leggermente largo gli arrivava sopra i fianchi e i jeans scuri lo avvolgevano perfettamente, i capelli leggermente umidi a coprirgli occhi, non dando modo al ragazzo di leggervi nessuna espressione.

Jimin si guardó attorno, aveva sentiro ogni parola.
Ma gli occhi erano puntati sulla figura di Yoongi, accanto a suo padre. Mentre gli occhi di molte persone in quel momento lo stavano guardando.
Curiosi di scoprire che cosa avrebbe detto.
Raggiunse il preside e affiancó Yoongi che non smise un secondo di guardarlo.

-Lui è Jimin, avrete sicuramente sentito parlare di lui a scuola. Giravano molte voci poco simpatiche sul suo conto.
Sono qui per scusarmi per aver creduto a quelle voci e anche per dire davanti a tutti voi che la voce meno vera tra tutte è quella nella quale si diceva che mio figlio avesse una sorta di relazione con questo ragazzo!-

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