Casa.

58 6 0
                                    

Jimin si rigiró nel letto, stiracchiandosi appena e aprendo gli occhi. Non riconoscendo subito dopo si trovava.
La parte bianca dell'infermieria gli dava la nausea, ma capì subito perchè fosse li.
Yoongi l'aveva accompagnato subito dopo il colpo al labbro.
Sollevó piano un braccio, per portare le dita li do il labbro era rotto. Ma una mano entró nella sua visuale bloccando quel movimento.

-Non toccarlo!-

Il ragazzo accanto a se lo guardó negli occhi sorridendogli.
Jimin ritrasse piano la mano e si portó a sedere.
Eunwoo, si appoggió alla sedia e continuó a fissare il labbro gonfio del ragazzo.

-Alla fine ti sei fatto male per colpa sua. Sei davvero disposto a soffrire a causa sua? Lo sai bene che non finirà bene-

A Jimin quelle parole non piacevano, il modo in cui stava parlando di Yoongi non gli piaceva.
Si tiró su, dandogli le spalle. Se ne sarebbe tornato a casa.
Non aveva alcuna voglia di discutere con lui su cosa fosse giusto o sbaglito fare.
Non ne aveva alcun diritto.
Per quanto Jimin aprezzasse quello che stava facendo, il suo continuo preoccuparsi per lui. Non accettava che qualcuno parlasse male di Yoongi.
Per quanto fosse burbero e alcune volte stronzo, aveva dimostrato che a Jimin ci teneva molto.
Per il resto era stato lui a decidere di aiutarlo, di mettersi in mezzo e farsi male.
Jimin afferró la giacca e si avvió alla porta.

-Quanto resisterai Jimin? Dovresti pensare solo a te stesso!-

Jimin strinse la maniglia con forza prima di voltarsi verso di lui.

-Pensate tutti che io sia una persona fragile. Che si possa spezzare in qualsiasi momento.
Ma non riuscite a vedere davvero chi sia il più fragile in questo momento.
Si mi sono messo in mezzo e lasciatelo dire Eunwoo, lo rifarei ancora.
Per quanto Yoongi possa sembrare viziato, sta lottanto per uscire da questo suo stato sociale.
Si sta incolpando di cose che non gli competono. Sta pagando per cose che non ha fatto.
Suo padre sta usando me per ferirlo? si. Lo sta facendo. Ma io non ho paura di lui.
Quello che più mi spaventa è vedere come si riduce Yoongi quando si parla di suo padre.
Quindi tu, non hai alcun diritto di giudicarlo.
E con questo, ho detto tutto. Ti saluto.-

Tornó a dare le spalle al ragazzo, quando delle braccia gli afferrarono le spalle trovandosi faccia a faccia con lui. Il suo volto era serio in quel momento.

-Devi ascoltarmi Jimin. Tu non sai a cosa stai andando incontro!-

Jimin si liberó dalla sua presa, aprendo la porta ed uscendo di corsa.
Odiava il fatto che tutti volessero mettere bocca su tutta quella storia.
Che importava se alla fine si sarebbe fatto male davvero?
Jimin si portó una mano al petto, cercando di restare calmo. Si avvió verso l'uscita quando riprese a respirare in modo regolare.

——o——o——-o——-o——-o——-o——-o——-o——o

Una volta raggiunta casa sua, Jimin si lasció cadere sul letto.
Osservando il soffitto.
Strinse piano il suo cuscino, respirandone il profumo.
Sorridendo nel sentire il profumo del ragazzo.
Ci mise un secondo a ritornare a quello che aveva fatto quella mattina, il modo in cui Yoongi aveva cercato di mantenere un tono di voce regolare mentre lui si divertiva sotto le coperte.
Jimin si lasció sfuggire un gemito, bloccandolo contro il cuscino.
Stava impazzendo davvero.
Si portó a sedere, cercando di scacciare quelle immagini, prima che si fosse trovato ad eccitarsi da solo.
Non gli era mai successo prima. Non si era mai sentito così prima.
Non aveva mai desiderato essere toccato ancora come in quel momento.
Si maledì per averlo invitato a stare a casa sua. Cosa sarebbe successo? Averlo in casa propria tutto il giorno e la notte.
Si sarebbe davvero trattenuto?
Decise che quello era il  momento giusto per farai una bella doccia fredda.
Tremó quando il getto d'acqua lo colpì, si bagnó i capelli e poi il viso, stando ben attento a non toccare la ferita. Avrebbe dovuto disinfettarla ancora.
Una volta fuori dalla doccia si asciugó indossando un paio di pantaloni della tuta che usava come pigiama e una canotta bianca.
Tornó nella sua camera, afferrando del disinfettante e tamponando piano la ferita.
Imprecando per quanto facesse male in quel momento.

Yoongi sms:
Sei già andato via!

Jimin afferró il telefono al squillo, leggendo il messaggio del ragazzo. Si sedette sul letto, appoggiandosi alla testiera del letto. Pensando a cosa poteva rispondere.

Jimin sms:
Perchè? non posso? Ti ricordo che sono stata espulso. Non dovevo nemmeno esserci a scuola oggi!

Yoongi ci mise poco a leggere, Jimin sorrise nel vederlo rispondere velocemente.

Yoongi Sms:
Non potevi. Dovevi aspettarmi, ti avrei accompagnato a casa.

Jimin rise a quel messaggio. Non avrebbe potuto accompagnarlo a casa. Doveva studiare.
Non avrebbe permesso a Yoongi di perdere le lezioni a causa sua.

Jimin Sms:
Smettila di dire stronzate Min. Devi studiare.
Non diamo a tuo padre altri pretesti per farti odiare.

Yoongi ci mise poco a rispondere e Jimin si piegó in avanti a quella risposta.

Yoongi Sms:
Min? A me frega ben poco che lui mi odi Jimin. Non deve metterti le mani addosso, non deve minacciarti. Pensi che dopo oggi mi importi di quello che pensa lui? Pazzo!

Jimin sospiró, lasciando cadere il telefono sul letto. Aveva portato altri malumori a casa di qualcuno.
Non sopportava di essere la causa di quel odio tra padre e figlio.

Jimin Sms:
Pensaci bene Yoon...sei davvero disposto a non vedere più tuo padre per causa mia?

invió quel messaggio, lasciandosi cadere sul letto e aspettando la risposta del ragazzo, che non tardó ad arrivare.

Yoongi Sms:
Quando aprirai gli occhi Jimin? Ancora non ti sei accorto che la persona a cui tengo di più sei tu? anche se questo vuol dire andare contro mio padre.
Te l'ho già detto, dopo oggi. Per me non esiste più.

Jimin avvió la chiamata. Quando Yoongi rispose rimase in silenzio.
Cercó le parole giuste prima di parlare.

-Non dovresti parlare così. È sempre tuo padre.
Ha sbagliato a fare quello che ha fatto.
Non sto dicendo che ha fatto bene. Ma pensaci Yoon-

Yoongi sospiró, all'altro capo del telefono. Rimase in silenzio.

-Yoongi, dico davvero. Pensaci!-

Yoongi ascoltó le parole del ragazzo, cercando di tranquilizzarsi.

-Pensa a riprenderti, ci vediamo più tardi!-

Yoongi chiuse svelto la chiamata.
Per quanto suo padre avesse ferito Jimin, lui lo stava proteggendo.
Come poteva anche solo pensare di perdonarlo dopo quello che aveva fatto a Jimin?
Yoongi tornó in classe, sedendosi sulla sedia e appoggiando le testa al banco.
In quel momento voleva solo andare via.
Andare a casa di Jimin e assicurarsi che stesse davvero bene.
Per quanto fosse forte, era convinto che fosse preoccupato.
Da quel momento in poi di una cosa era sicuro.
Avrebbe protetto Jimin da suo padre.

Your Eyes TellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora