La tua felicità.

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Subito dopo esserso sistemato, Yoongi usci dal bagno, indossando solo un asciugamano che copriva solo la parte inferiore del suo corpo.
Jimin se ne stava seduto sul letto, con il cellulare in mano.
Sembrava avesse la mente altrove. Come se in quel momento stesse pensando a qualcosa intensamente da non essersi accorto che fosse li nella sua stessa camera.
Indossava un paio di jeans e un maglione pesante, di qualche taglia più grande.
Yoongi salì sul letto, portando una mano davanti al viso del ragazzo, sventolandola appena.
Sorrise quando finalmente alzó gli occhi per guardarlo.

-Non stai pensando di uscire così vero?-

Gli occhi di Jimin squadrarono il suo corpo ancora nudo, coperto solo dall'asciugamano.
Yoongi rise scuotendo la testa. Sarebbe uscito nudo solo se avesse voluto essere rinchiuso.

-A cosa stai pensando così intensamente?-

Jimin appoggió il telefono sul letto, guardando il ragazzo di fronte a se, indeciso se dirgli la verità o chiedergli di essere paziente con lui.
Afferró la sua mano, giocando piano con le sue dita e tirandolo contro di se.

-Rischierei di rovinare la serata ad entrambi se ne parlassi adesso. Non è così importante.
Voglio solo passare una serata tranquilla con te.
Lo so che è chiedere troppo, visto quello che sta succedendo da quando usciamo insieme!-

Yoongi si stese piano, con la schiena sulle gambe di Jimin, la testa appoggiata al suo petto, mentre le braccia del ragazzo giocavano piano con i suoi capelli, appoggiando il mento alla sua testa.

-e quindi? preferisci rovinartela da solo?-

Jimin si mosse appena, stringendo Yoongi e tenendolo vicino a se.
Che senso aveva dirgli di suo padre in quel momento? aveva già tanto da pensare riguardo suo padre. Ci mancava solo il suo a complicare le cose.

-È successo qualcosa a scuola? i miei amici continuano a tormentarti?-

gli occhi del ragazzo si soffermarono sul suo viso, senza dire una parola, mentre Yoongi sollevava la testa per guardarlo.

-Non sono loro il problema. Semplicemente mi accusano di avere una qualche cattiva influenza su di te. Come se fosse possibile.
Quello che ha avuto una cattiva influenza su uno dei miei migliori amici sei tu!-

Yoongi rise, voltandosi per guardarlo e portandosi a sedere sul letto.

-Gli chiesi solo un favore, era libero di rifiutare. Ma se l'avesse fatto, saremmo qui adesso?-

Jimin alzó appena le spalle.

-Probabilmente saremo in mensa a litigare come cane e gatto!-

Lui annuì soltanto, porgendosi verso di lui.

-Esatto e invece guarda dove siamo. Stiamo insieme!-

Jimin alzó un sopracciglio, accarezzandogli piano il braccio nudo e pizzicandolo appena.
Sorrise del lamento del ragazzo.

-Chi ha detto che stiamo insieme?-

Yoongi afferró il viso di Jimin, costringendolo a guardarlo dritto negli occhi, senza permettergli di evitare il suo sguardo.

-Viviamo insieme, andiamo a letto insieme, hai affrontato mio padre, hai pure litigato con i miei migliori amici. Mi hai difeso sempre, anche quando ero uno stronzo nei tuoi confronti. Come lo chiami tutto questo?-

Jimin ascoltó le parole del ragazzo, il cuore in quel momento sembrava volergli uscire dal petto.

-Compassione? altruismo? identificazione?-

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