Affronto.

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Jimin fu svegliato dal suono del campanello.
Si rigiró piano, stringendo il cuscino e lamentandosi al suono insistente.
Si alzó indossando i pantaloni della tuta e una maglia verde.
Si avvicinó alla porta d'ingresso e quando la aprì rimase sorpreso dalla persona che aveva davanti.
Il padre di Yoongi era li di fronte a lui.
L'uomo lo guardó, Jimin teneva i capelli scompigliati.
Di certo non si aspettava di vedere il preside alla sua porta.

-posso?-

indicó con gli occhi l'ingresso, Jimin era nervoso ad averlo li.
Ma annuì, lasciandogli lo spazio per entrare e richiudere la porta.
Il padre di Yoongi guardó l'appartamento.

-Ho saputo che Yoongi vive qui. Ho bisogno che tu mi faccia un favore Jimin!-

Jimin andó a sedersi su una delle sedie della cucina indicando al preside di sedersi.

-Il favore sarebbe?-

Lo incalzó mentre lui si sedeva accanto a lui.

-Yoongi deve tornare a casa. Io e Hana abbiamo deciso di sposarci. Le cose con mio figlio non stanno andando bene, non abbiamo un vero rapporto padre e figlio. Sembra che l'unico che riesce a farlo ragionare sei tu!-

E come poteva pensare che lo avrebbe aiutato davvero dopo averlo minacciato a scuola? se quel giorno non si fosse messo in mezzo tra loro, Yoongi ne avrebbe subito le conseguenze.

-Se non lo facessi? se non volessi farlo?-

L'uomo alzó gli occhi per guardarlo, allungó la mano appoggiandola sulla coscia di Jimin, che si ritrasse velocemente.

-Te lo sto chiedendo gentilmente ragazzo. Yoongi deve tornare a casa. Trova il modo, non ti interessa tornare a scuola? Fallo!-

Jimin si alzó dalla sedia. Indicando al padre di Yoongi la porta.

-Vattene. Tornare a scuola? a che prezzo? sta minacciando me di nuovo per avere un qualche rapporto con suo figlio quando quello che non capisce è che a Yoongi non piace fare quello che la gente gli dice, ho qualche potere su di lui? Non credo proprio.
Yoongi fa solo quello che vuole fare. Non lo obbligheró a tornare in una casa dove sta soffrendo!-

L'uomo si alzó avvicinandosi a Jimin, guardandolo dritto negli occhi prima di afferrarlo per il polso e spingerlo vicino a se, Jimin si ritrasse, per quanto gli fosse possibile, in quel momento per quanto fosse forte, si stava spaventando.
Spostó il volto quando il padre di Yoongi gli accarezzó la guancia.

-Chi ha detto che Yoongi soffre a casa sua?-

Jimin cercó di liberarsi da quella stretta.

-Perchè non mi lascia e lo chiede a lui? Oh giusto, forse perchè non vuole vederla.
Ha idea di quanto sia stato male e di umore pessimo quando ha cercato di colpirlo a scuola? se non fossi intervenuto che avrebbe fatto? avrebbe colpito suo figlio.
Come padre ha fallito!-

Jimin chiuse gli occhi quando il padre di Yoongi sollevó il braccio per colpirlo ancora.
La mano del preside rimase sospesa prima di fermarsi.
Jimin aprì gli occhi, il modo in cui le dita del preside afferrarono il suo mento per bloccarlo gli diede i brividi.
Gli occhi puntati sul suo labbro in via di guarigione dopo il colpo.

-Ma noi non vogliamo che questo bel faccino si ferisca di nuovo non è vero Jimin? convinci Yoongi a tornare a casa o la prossima volta non sarà una visita di cortesia!-

Quando il preside lasció il suo polso, Jimin lo massaggió piano, guardandolo uscire dalla porta.
Si lasció cadere sulla sedia, portando una mano tra i capelli e stringendoli appena.
Perchè tutti erano convinti che Yoongi facesse quello che lui diceva?
Jimin si alzó aprendo il frigo, afferró una bottiglia di birra e la bevette piano.
Giocando piano con l'eticchetta.
La bevette tutta d'un fiato, prendendone un altra.
Appoggió il braccio al tavolo, appoggiandoci la guancia. Chiudendo gli occhi.

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