23.

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LEVI'S POV
*qualche giorno dopo di pomeriggio*
Sono passati alcuni giorni da quando ho mandato il messaggio con il rapporto ad Eren.
Sono stato titubante quando mi ha chiesto di inviargli il rapporto.
Ma se questo potesse servire a non metterlo nei guai allora lo farò.
Non mi ha neanche risposto.
Non so neanche se ha visualizzato dato che ha tolto la possibilità di vedere se un messaggio è stato visualizzato o meno.
Devo dire che sono molto preoccupato per lui.
Da quando ci conosciamo non si è mai comportato così.
Effettivamente lo conosco da troppo poco per poter dire che uno come lui non avrebbe mai fatto così.
Ma era la prima volta che iniziavo ad aprirmi con una persona oltre che con Quattrocchi.
Sono stanco di dovermi porre ogni volta continue domande sui miei possibili sbagli.
Mi metto sul divano ed accendo la tv.
Quattrocchi come al solito è a lavoro.
Io mi sono preso un bel po' di giorni di ferie considerando che non ne prendevo da due anni.
Lei ha preferito continuare dato che se fossimo rimasti entrambi a casa saremmo morti di fame.
I miei pensieri per l'ennesima volta finiscono su un ragazzo castano, alto e con gli occhi verde-azzurri.
In questi giorni Eren avrebbe dovuto ultimare il trasferimento ma a quanto pare è così impegnato che non è potuto andare da nessuna parte.
Non che io in questi giorni stia facendo qualcosa.
Sto mangiando, stranamente dormendo e stando sul divano.
Non so come questa casa non sia ancora diventata un porcile dato che non la pulisco da qualche giorno.
Mi stendo sul divano appisolandomi.
E per l'ennesima volta mi addormento in un sonno senza sogni, in un buio più totale.
Posso ritenerlo peggiore degli incubi il buio.
...
(Scusate l'interruzione ma devo specificare un po' di cose sulla terza persona. Qualche capitolo fa vi avevo già accennato che mi piace molto scrivere in terza persona quindi qualche volta nei capitoli sarà presente la terza persona. Sinceramente non so neanche perché ho iniziato a scrivere in prima persona ma questi sono dettagli. La parti in terza persona saranno spezzoni del passato dei personaggi della storia o pensieri che ho fatto io mentre scrivevo quel determinato capitolo.)
"LEEEEVIII"
"Cos'hai combinato adesso quattrocchi"
Hanji stava correndo per il corridoio con foglio in mano.
"GUARDAA HO PRESO 95/100 AI TEST ATTITUDINALI DI SICURO SARAI TU A DOVERMI PAGARE IL PRANZO OGGI"
"Mh, mi sa proprio di no"
Levi le mostrò il suo test dove aveva preso 99/100.
"MA NON È GIUSTOOO"
"Ma quante volte devo dirti di non gridare? E in ogni caso non disperarti te lo pago io il pranzo"
"WUHUUU GRAZIEEE"
"Quattrocchi abbassa quella voce"
Quel giorno la scuola era stranamente silenziosa.
Non c'erano i soliti schiamazzi che in quella scuola erano presenti ogni giorno.
Molti erano a casa ammalati altri si erano solamente assentati per mancanza di voglia di andare a scuola.
La loro scuola era un liceo indirizzato sulla scienza ma allo stesso tempo sulla legalità.
Insomma da quel liceo potevi diventare sia dottore che giudice se dobbiamo fare un esempio.
Torniamo alla vicenda però.
Hanji e Levi stavano andando tranquillamente verso il loro posto nel cortile accanto al chiosco quando notarono una ragazza seduta in disparte.
"Nanetto andiamo a vedere chi è quella ragazza, mi dispiace vederla così sola in mezzo a tutta questa gente"
"Quattrocchi no, sai che faccio schifo nel relazionarmi con le persone"
"Daiiii, con me ce l'hai fatta perché con lei non dovresti?"
"Perché tu sei...diversa dagli altri, speciale. E poi tutti mi odiano appena mi conoscono, è meglio se quella ragazza non mi conosce"
"Levi...sai che non puoi continuare ad avere solo me come amica vero?"
"Se gli altri mi odiano non è colpa mia"
"Levi..."
"Ho detto di no"
"Io ci vado comunque"
"Quattr-, Han-, Quattrocchi!"
Levi odiava il modo in cui le persone si comportavano con lui.
Ma Hanji ogni volta cercava di farlo parlare con qualcuno per dimostrargli che non tutte le persone lo odiavano.
Ma era impossibile.
In quella scuole avevano conosciuto Erwin, di cui Levi inizialmente non si fidava neanche.
Avevano conosciuto tante persone fantastiche ma Levi in ogni caso aveva continuato a credere che tutti lo odiassero e che lui meritasse di morire.
Hanji si stava dirigendo verso quella ragazza a passo svelto seguita da Levi che la "rincorreva" per farla tornare indietro.
"EHII, che fai qui tutta sola?"
"Cosa?"
"Ha detto perché sei qui tutta sola"
"Ah, calmati non avevo sentito"
"Tch"
"Sono appena arrivata da un'altra città e non conosco nessuno così mi sono messa qui a disegnare"
Era una ragazza molto semplice.
Era magrolina con i capelli rossi e aveva gli occhi verde-azzurri.
Indossava una semplice felpa nera e dei jeans del medesimo colore a vita alta mentre alle piedi aveva le air forse bianche.
"AHHH, come ti chiami? io sono Hanji e quello scorbutico è Levi"
"Io sono Isabel, piacere"
Disse porgendo la mano ai due.
"Il piacere è nostro, giusto Levi?"
"Mh, si giusto"
"Sono sicura diventeremo grandi amici noi tre WAAA"
"Beh lo spero, sembrate simpatici"
Disse la ragazza ridacchiando.

NE HO BISOGNO // EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora