EREN'S POV
~Le sue mani scendevano lungo il mio corpo.
Era come se volesse rendermi suo.
Erano prepotenti ma allo stesso tempo così delicate.
Mi sentivo a casa, nonostante quella non fosse la mia camera e non fossi con mia sorella.
Era qualcosa di indescrivibile.
Sentivo l'eccitazione salire ogni minuto di più.
Ogni suo muscolo contratto mentre continuava a rendermi suo.
Le sue mani che percorrevano il mio corpo.
Lo descrivevano.
Io che continuavo ad ansimare ad ogni cosa che lui faceva.
Non ce la facevo.
Stavo arrivando al limite.~Mi svegliai sentendo delle grida.
Non ricordavo neanche perché fossi in camera, mi ricordavo di essermi addormentato in cucina.
Bah.Uscii dalla mia camera e sentii delle grida provenire dalla cucina.
Mi avvicinai di più per sentire quale fosse il fulcro de discorso.
"TI RENDI CONTO CHE SONO LE 23:30 DI SERA E TU SEI TORNATO SOLO ORA?"
"Si Quattrocchi me ne rendo conto, ti avevo detto di non aspettarmi"
"TU HAI CAPITO QUANTA PAURA HO AVUTO NEL NON VEDERTI TORNARE?"
"Tch, non dovresti preoccuparti per me, so cavarmela benissimamente da solo"
"NON È QUESTO IL PUNTO LEVI"
"E allora qual è il punto? Eh? Sentiamo cos'ha da dire la grande psicologa"
Mi avvicinai di più arrivando a poggiare l'orecchio alla porta della cucina.
Hanji non mi aveva mai parlato di nulla che riguardasse Levi, diceva che dovevo saperle da lui oppure dedurle.
Quella era l'occasione per scoprire qualcosa su di loro e sul loro rapporto.
"HO AVUTO PAURA CHE RICOMINCIASSI AD AVERE BRUTTE ABITUDINI? SAI QUANT'È STATO STRAZIANTE VEDERTI COSÌ DOPO LA SUA MORTE?"
Lo sentii sospirare.
Di cosa stavano parlando?
E poi Levi era così strano, non lo avevo mai visto così calmo ma allo stesso tempo così nervoso.
Era inquietante.
"Ti sembro per caso drogato? No. Ho dei tagli sulle braccia? No. E allora perché ti preoccupi?"
"PERCHÉ TENGO A TE STUPIDO IDIOTA"
"Non hai nulla di cui preoccuparti, e so che ci tieni ma davvero sto bene"
Non sentii più nulla.
"Avranno smesso di litigare?" pensai.
"I-Idiota non farmi spaventare più così"
Hanji stava, singhiozzando?
Era strano da parte sua essere così vulnerabile, ma a quanto pareva quando si trattava di Levi era molto emotiva e preoccupata nei suoi confronti.
Ero sicuro di non riuscire ad avere mai un rapporto del genere con nessuno dei due, forse neanche con mia sorella.
Eravamo così dannatamente diversi.
Era impossibile per noi poter avere lo stesso rapporto di amore fraterno che avevano Levi ed Hanji.
Non ascoltai più nulla e salì di sopra nella mia camera.
Cercai di chiudere gli occhi ma ogni volta che gli richiudevo vedevo quelle scene con Levi.
E dio avrei mentito se non avessi detto che mi eccitavo al solo pensiero di lui sopra di me.
Sospirai passandomi una mano sulla fronte.
Cercai per l'ennesima volta di chiudere gli occhi e di non pensare a quel ragazzo corvino addormentandomi poco dopo.
~Sentivo la rabbia ribollire dentro di me.
Mia sorella per l'ennesima volta aveva preferito qualcun altro a me.
Per l'ennesima volta io ero stato la seconda scelta.
Volevo solo poter gridare.
Poter far sentire tutti i sentimenti che provavo dentro di me.
Ma preferii l'uso della lametta per l'ennesima volta.
Il sangue lungo le mie braccia.
Era lì che mi sentivo a casa.
Lì mi sentivo apprezzato.
Amato.
La lametta mi stava dando tutto l'amore che non mi era mai stato dato.~Mi svegliai con il battito accelerato.
Non sapevo neanche che ore fossero.
Non controllai l'orologio per sapere l'ora.
Non me ne fregava nulla.
Guardai le mie braccia.
I segni ormai quasi invisibili dei tagli mi fecero capire che ormai era un mese che non facevo nulla.
Che resistevo al suo richiamo.
Perché avrei dovuto gettare tutto così al vento?
Amavo una persona.
Ero apprezzato e tenuto in considerazione da altre.
"E allora perché mi sento così dannatamente inutile?" mi ritrovai a pensare.
Era effettivamente insensato il mio pensiero.
Stavo anche aiutando Levi a sentirsi meglio.
E dire che qualche ora fa stavo anche bene.
Odiavo quel lato del mio carattere.
Un attimo stavo bene, mentre l'altro mi disperavo.
Mi faceva sentire sempre così fuori luogo da tutto e da tutti.
Mi alzai dal letto cercando di non pensare più.
Di liberare la mente.
Scesi di sotto e trovai Levi davanti al computer.
"Ehi" cercai di fingere di essere assonnato.
La verità era che non avevo neanche un briciolo di sonno, e le paranoie mi stavano distruggendo.
"Ehi"
"Che fai?"
"Nulla, i soliti rapporti, tu invece cosa ci fai sveglio alle 3 del mattino?"
"Oh, mh, mi sono svegliato perché avevo sete quindi sono sceso a prendermi dell'acqua"
"Mh va bene"
Rimasi in silenzio dirigendosi verso il frigo a prendere l'acqua.
Era così imbarazzante(?) essere in una stessa stanza da solo con Levi alle 3 di mattina.
Mi sentivo esposto.
E sapevo che da un momento all'altro sarei esploso e che le mie emozioni si sarebbero rivelate per quello che erano davvero.
E lo volevo; volevo liberarmi di quel peso che mi attanagliava la mente e il petto ma non ero ancora pronto.
Mi sentivo troppo incompleto.
Troppo inutile.
Senza proferire più nessuna parola, dopo aver bevuto, risalii le scale e andai in camera rimettendomi sul letto.
Mi addormentai poco dopo continuando a fare lo stesso sogno.
Ancora e ancora.
spazio autrice
waaa, ho finito il capitolo, e wow doppio aggiornamento in un giorno, merito una medaglia. Comunque boh era un capitolo un po' così questo. Ho cambiato stile di scrittura come avevo già detto e il primo capitolo è stato già revisionato e aggiornato. Me ne mancano solo 32 ancora suvvia. Detto questo io ritorno veramente nel mio buco per oggi. Ci vediamo al prossimo capitolo. Ciauuu.

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NE HO BISOGNO // Ereri
General Fiction"Ogni persona in tutta la Terra ha bisogno di qualcosa. Chi dell'amore chi del dolore. Il titolo di questa storia «NE HO BISOGNO» intende il bisogno di soffocare il dolore psicologico con quello fisico. Tagliarsi porta ad avere dolore fisico dimenti...