LEVI'S POV
Mi svegliai di soprassalto.Un altro degli ennesimi incubi che continuavano a disturbare il mio sonno già abbastanza inesistente.
Presi il telefono per controllare l'ora.
L'orologio segnava le 03:20.
Come al solito, non sapevo neanche più perché controllavo l'ora.
Era come se avessi un fottuto orologio mentale che mi diceva di alzarmi a quell'ora, e che, per svegliarmi usasse gli incubi.
Mi alzai dal letto per andare a sciacquarmi il viso.
Tanto ormai ero consapevole del fatto che non sarei più riuscito ad addormentarmi.
Uscii dalla camera e scesi al piano di sotto dove c'era la mia coinquilina addormentata davanti al computer.
Tch, le ho sempre detto che deve smettere di lavorare fino a tardi ma lei è testarda come un mulo e non mi ascolta.
La chiamai per farla alzare e dirle di andare in camera.
Lei si svegliò di soprassalto.
"LEVI SEI PER CASO IMPAZZITO? TI PARE IL CASO DI SVEGLIARMI ALLE 3 DI NOTTE E PER DI PIÙ CON LA TRANQUILLITÀ DI UN ELEFANTE?"
"Tch, non gridare che si svegliano i vicini. E comunque stavo solo cercando di svegliarti per dirti di andare a dormire in camera dato che non mi ascolti mai e stai sempre davanti a quel dannato computer tanto da addormentartici mentre ci lavori."
"Ma sentiti, sembri uno di quei vecchietti che non sopporta la tecnologia."
"Tch, non è che non la sopporto la uso anche io ma tu esageri. So che tieni al tuo lavoro, me lo dici di continuo ma non credo che tu debba continuare anche oltre l'orario prestabilito."
"AWWW QUINDI TI PREOCCUPI PER ME."
"Tch, ti ho detto di non gridare, e poi mi sembrava anche abbastanza scontato."
"Mh si non grido più, ma comunque perché sei sveglio a quest'ora?"
"Soliti incubi"
"Ti tormentano sempre eh"
"A quanto pare. Adesso va a dormire che ti devi svegliare presto dopo."
"Si va bene, buonanotte Levi"
"Buonanotte stupida quattrocchi"
E così sono rimasto di nuovo da solo.
Mentre parlavo con Hanji mi sono preparato un thè, ovviamente senza zucchero.
Quel giorno a lavoro sarebbe dovuto arrivare un nuovo ragazzo.
A quanto mi aveva detto il capo era abbastanza silenzioso e con lo sguardo perso.
Forse per la prima volta qualcuno mi sarebbe stato simpatico.
Ormai erano le 04:00 del mattino e io continuavo a rimanere immobile a guardare il nulla.
Cosa ne stavo facendo della mia vita?
Lasciai perdere e decisi di andare al computer per capire cos'avrei avuto da fare quel giorno a lavoro.
Tch, il capo continuava a riempirmi di lavoro nonostante avesse numerosissimi altri dipendenti ma si vedeva che mi odiava e quindi faceva fare tutto a me.
Sentivo di star per esplodere.
Quella volta come caso avevo una ragazza che aveva deciso di suicidarsi.
I genitori avevano richiesto di avere il corpo della ragazza al più presto per il funerale.
Chissà cosa si prova a perdere una figlia.
Dovevo inviare la perizia che mi aveva inviato il medico legale, affermare che il caso si trattasse di suicidio o omicidio e scrivere una relazione sul luogo dov'era stato ritrovato il cadavere.
La perizia affermava il suicidio, anche se non ne ero completamente sicuro ma non potevo sicuramente combattere con un medico legale quindi passai alla relazione sul luogo dove era stata ritrovata la ragazza.
Sembrava una storia triste anche dal modo in cui è stata ritrovata.
Devo smetterla di ripensare a me e al mio passato.
Devo riuscire a superarlo e continuare a presentarmi indifferente ad ogni cosa come ho sempre fatto.
Mentre scrivevo la relazione ho perso la condizione del tempo e solo dopo un po' mi resi conto che erano le 07:00 del mattino.
Mi preparai una tazza di caffè nonostante avessi già bevuto il tè qualche ora prima ma poco importava.
Preparai anche una tisana per Quattrocchi che era appena entrata in cucina.
"Ribuongiorno Levi."
"Mh buongiorno."
"Non dirmi che sei rimasto sveglio fino ad adesso"
"A quanto pare"
"Ma almeno riprovare ad andare a dormire"
"Sai quanto me che è inutile che io provi a riaddormentarmi"
"E va bene. Ma dimmi come mai sei così premuroso da avermi preparato una tisana"
"Tch non abituartici"
"No tranquillo. Ma a lavoro come va?"
"Tch come sempre. Sono pieno di casi fino all'orlo e quel pallone gonfiato del mio capo continua a darmene nonostante abbia altri dipendenti."
"Magari lo fa perché sa che sei abbastanza bravo no?"
"Tch ma figurati. Non mi sopporta ma non può neanche licenziarmi quindi mi riempie di lavoro e dopo mi riprende perché dice che sono troppo lento."
"Ma non doveva arrivare un nuovo dipendente?"
"È uno stagista a quanto ho capito. Tch, spero non lo diano in carico a me. Mi sembra un ragazzo a posto, ma non riuscirei a sopportare la presenza di qualcun'altro in quell'ufficio"
"Capisco, beh per me sarebbe meglio se fossi tu a fargli da mentore. Sei molto serio come persona quindi sarebbe solo un bene per lui. E magari riuscirebbe a farti cambiare quel comportamento da finto duro che ti ritrovi"
"Sai perché sono così quindi non ti lamentare"
"Si lo so ma dovresti superarlo e soprattutto non dovresti ascoltare quello che dice la gente"
"Tch lo so"
"Beh si è fatto tardi, io vado. Vedi se quel ragazzo ha bisogno di un appartamento dato che abbiamo una camera vuota e l'affitto è abbastanza caro. CIAOO"
"Quattrocchi smettila di gridare. E no non gliene parlerò non voglio un altro coinquilino. Basti e avanzi tu. Ciao"
Giurai di averla sentita mentre si lamentava.
Mi resi conto che erano le 08:50 e che tra mezz'ora sarei dovuto andare a lavoro quindi mi feci una veloce doccia, pulii camera e andai a prendere la macchina.
Arrivato a lavoro vidi tutti che mi guardavano.
Tch, che la smettano di guardarmi non sono uno spettacolo.
A un certo punto si avvicinò il mio capo con un sorriso che si prolungava per tutte le guance.
Si prospettava essere una lunga giornata.
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NE HO BISOGNO // Ereri
General Fiction"Ogni persona in tutta la Terra ha bisogno di qualcosa. Chi dell'amore chi del dolore. Il titolo di questa storia «NE HO BISOGNO» intende il bisogno di soffocare il dolore psicologico con quello fisico. Tagliarsi porta ad avere dolore fisico dimenti...