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EREN'S POV
Ormai era più di un mese che io e Levi ci frequentavamo.

Stava arrivando dicembre e con esso anche le feste natalizie.

Non sapevo cos'avrei fatto quell'anno, ero molto combattuto, anche perché solitamente stavo tutto il giorno con Mikasa a festeggiare e parlare tra di noi.

Mi mancava quella spensieratezza che avevamo ogni volta.

Dopo la morte di Petra i nostri rapporti erano peggiorati di molto e non riuscivo in nessun modo a capire perché lei si comportasse così.

Era vero quel giorno di un mese fa voleva parlare con me per poter risolvere i disguidi che erano avvenuti tra noi ed io avevo preferito non parlarle perché sapevo già cosa mi avrebbe detto.

Non l'avevo più cercata da allora.

Non sapevo cosa le fosse successo.

Non so se è ancora viva oppure se si è trasferita da questa città che le ha martoriato il cuore e l'anima.

Quel giorno ero stato tutta la mattinata sul letto a crogiolarmi su i miei pensieri.

Avevo preferito non andare allo stage anche perché avevo in mente di lasciarlo e concentrarmi più sui corsi che prevedevano il cambio di università.

Avevo un anno da recuperare e un esame da consegnare per febbraio quindi mi sarei dovuto impegnare un bel po'.

Dovevo però dire che le amicizie che avevo fatto in quell'università erano molto poche, anche perché le persone mi sembravano molto snob e figlie di papà.

Io nonostante fossi benestante non ero uno dei migliori dell'università e quindi ero messo in disparte da tutti.

Quando mi alzai dal letto entrò Hanji in camera.

"Oi, ma Levi quando torna?"

"Mh oggi ha detto che si prendeva il giorno libero per poter fare una cosa, non so di cosa stesse parlando"

"Oh certo va bene, quando torna fammi un fischio che devo parlargli"

"D'accordo"

Le sorrisi dolcemente e poi lei chiuse la porta.

In quel mese avevamo parlato molto e mi ero anche semiaperto con lei.

Levi ed Hanji avevano risolto il loro litigio del mese prima e tutto era tornato alla normalità.

Stavo bene.

Ero felice.

Solo che sentivo che mancava qualcosa, qualcosa che mi avrebbe fatto sentire meglio solo se mi fossi impegnato a risolverla.

Dovevo parlare con Mikasa.

Ma non quel giorno.

Quel giorno mi sarei concentrato sullo stare bene, e continuare a sentirmi così.

Passai la mattina a scrivere numerosi schemi per l'università fino a quando Levi non tornò a casa.

Eravamo sul letto in camera di Levi a farci le coccole quando spezzò quell'aria tranquilla e felice che si era instaurata in quelle quattro mura.

"Allora cos'hai intenzione di fare per questo pomeriggio?"

"Oh non saprei, dovrei studiare ma sicuramente mi passerà la voglia e non studierò nulla"

"E se andassimo a cenare fuori? Sai ci frequentiamo da un po' e non siamo mai davvero usciti insieme"

"Certo va bene"

Allacciai le braccia intorno al suo collo e lo baciai dolcemente sulle labbra.

A distanza di un mese ogni volta che lo baciavo continuavo a sentire le stesse bellissime sensazioni.

Le sue labbra erano così morbide a contatto con le mie.

E le muoveva con un ritmo lento, soave, sembrava una danza perfetta in cui muoveva le mani intorno al mio corpo e le labbra sulle mie.

Stavo dannatamente bene, e sembrava che si fosse sciolto molto di più con me, qualche volta avevo anche pensato che saremmo potuti anche andare oltre ai semplici baci.

Scese lungo il mio collo con la lingua provocandomi mille brividi e portando alla mente alcuni ricordi di qualche settimana prima.

~La sua lingua scendeva lungo il mio collo mentre le sue mani scivolavano sul mio corpo nudo.
Era la prima volta che eravamo andati oltre i baci sulle labbra e le azioni che Levi faceva mi facevano impazzire ogni volta di più.
Erano così dannatamente esperte e sentivo ogni punto che lui toccava andare a fuoco.
Erano tutte cose che mi facevano morire dalla voglia di sentirlo dentro di me, di essere reso suo, di potergli dire quanto mi piacessero le sue attenzioni sul mio corpo.~

Gli occhi di Levi si posarono sul mio viso che stava iniziando ad assumere un colorito roseo, stavo arrossendo per il piacere anche con delle azioni così semplici.

"Il nostro Eren Jaeger è arrossito per così poco?"

"Z-Zitto, è tutto così d-diverso rispetto alla prima volta"

"Io non sono la prima volta e di sicuro non sono un tuo ex quindi apprezza un po' di più"

Fece scendere la mano sul mio corpo da sola la maglietta portandola vicino al bordo dei pantaloni della tuta.

Alzai istintivamente la schiena per far sì che Levi che si sbrigasse lasciandomi sfuggire un lieve ansito.

"Mh e se facessi questo?"

Portò la mano sul cavallo dei miei pantaloni stringendolo tra le mani.

A quel gesto ansimai ancora di più inarcando la schiena, mi stava torturando, ed era una tortura dannatamente magnifica.

Ma durò pochissimo perché Levi tolse subito le mani e si allontanò da me.

"Alle 20:00 andiamo a cena fuori, preparati, e per la millesima volta, risolvi quel problemino tra i tuoi pantaloni"

Rimasi in silenzio con le guance ancora rosee e sospirai quando chiuse la porta.

Levi Ackerman, mi stai torturando, e questa tortura è dannatamente eccitante.

spazio autrice
wih capitolo di passaggio ma non troppo, arco narrativo abbastanza breve che precederà the big drama. questo arco durerà circa 2/3 capitoli se tutto va bene. molto breve. detto questo vi saluto. ci sentiamo al prossimo capitolo. ciauuu

NE HO BISOGNO // EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora