LEVI'S POV
Ok, lavorare con quel ragazzo che mi sembrava tutto tranne che simpatico era stata un'impresa.
Mi sentivo continuamente osservato e giudicato.
Porca miseria non la smetteva di fissarmi un secondo.
Tornai a casa verso le 20:00 anche se avrei dovuto smettere alle 18:00 ma dovevo fare troppi rapporti al giorno per quel pallone gonfiato del mio capo.
Poi quel sorriso beffardo di stamattina mi aveva fatto girare ancora di più i coglioni.
E quel moccioso, tch, altro che sopportarlo.
In fin dei conti era uguale a tutti gli altri.
In casa non sembrava esserci anima viva fino a quando non sentii una voce fin troppo acuta.
E chi poteva mai essere.
"LEEEEVIIII SEI TORNAAAATOOOO"
"Tch, si Quattrocchi sono tornato e non mi gridare nell'orecchio, grazie"
"Sempre il solito vecchietto, ho preparato io la cena stasera così che tu possa riposarti"
"Ah allora sei utile a qualcosa"
"Divertente"
"Lo so, grazie. Piuttosto come ti è andata a lavoro?"
"Oddio tu che mi fai una domanda, sta succedendo qualcosa?"
"Sì certo nei tuoi sogni. Mi preoccupo per te, tch"
"Mh no niente. Erwin è come sempre gentile ed educato."
"Menomale direi, non si ritroverebbe una faccia se no"
"A te invece? È arrivato quel ragazzo di cui mi avevi accennato?"
"Mh si è arrivato"
"È come è andata"
"È andata"
"Ok, non ti sta simpatico"
"Non mi dire"
"Dato che sei così scorbutico vado a lavarmi"
"Si vai che è meglio"
"MA SE SENZA DI ME NON SAPRESTI COSA FARE"
"Ma smettila e vai a lavarti su Quattrocchi"
"Tch"
"Oi, com'è che hai iniziato a dire tch pure tu?"
"Sarà la tua influenza nanetto"
"Tch"
Rimasi da solo con i miei pensieri.
Quel giorno era stato estenuante.
Avrò fatto minimo 20 rapporti e me ne mancavano ancora 10.
Dovevo dire che quel Jaeger non se la cavava male anche se a volte era totalmente insopportabile.
Tch come faceva a non sapere come relazionare un rapporto.
Dai erano le basi per fare un lavoro del genere.
Finii di mangiare e andai in camera.
Mi feci una doccia e poi andai a stendermi sul letto.
Mi addormentai in quello che inizialmente sembra un sonno tranquillo ma che poi si trasformò nel solito incubo.
~"LEVIIII, GUARDA CHE BEL PARCO"
"Ti ho già detto di non gridare. Tu e la Quattrocchi continuate a spaccarmi i timpani ogni volta che parlate o meglio gridate"
"Sempre il solito guastafeste. Piuttosto a che punto sei tu nello studio per l'esame dell'università?"
"Mh mi mancheranno uno o due argomenti e ho finito"
"Sempre il solito secchione"
Eravamo nella macchina e non ci rendemmo conto che un camion ci stava venendo addosso.
E poi buio.~
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NE HO BISOGNO // Ereri
Ficção Geral"Ogni persona in tutta la Terra ha bisogno di qualcosa. Chi dell'amore chi del dolore. Il titolo di questa storia «NE HO BISOGNO» intende il bisogno di soffocare il dolore psicologico con quello fisico. Tagliarsi porta ad avere dolore fisico dimenti...