(Avviso: da ora in poi qualche volta potrebbe capitare che faccio una breve introduzione al capitolo riepilogando quello che è successo nel precedente cosi che possiate essere agevolati nella lettura e io nella lettura).
Mentre Eren è preoccupato per Levi e sta correndo a casa sua, avendo una strana sensazione sui suoi ultimi modi di fare molto simili ai suoi, Levi combatte con le voci che sente dentro di lui. Voci che sminuiscono e gli gridano di porre fine alla sua vita.
LEVI'S POV
|Non ce la faccio più.
Le sento dappertutto.
Fatele smettere.
Non sono un robot.
Non posso passare sopra ogni cosa.
I miei occhi sono gonfi.
Non voglio rimanere solo.
Non riesco più a distinguere la realtà dalla finzione.
Che patetico.
Merito solo di morire.
Merito di sparire dalla faccia della Terra.
Nessuno mi è mai stato realmente accanto.
Hanji, dove sei?
Ho bisogno di te, ti prego salvami.
Ti prego fai smettere quelle persone di parlare di me.
Eren dove sei?
Perché non qui con me a scherzare sul mio sguardo privo di emozioni?
Ti prego torna.
Vi prego, salvatemi.|THIRD PERSON'S POV
Levi era chiuso in se stesso.Non si era reso conto che avevano suonato alla porta di casa sua.
Non si era reso conto che stava per morire.
Del resto non sapeva neanche com'era perdere la vita.
Lo aveva sempre desiderato ma non aveva mai provato a suicidarsi.
Lo riteneva da deboli.
Anche se in quel momento stava per fare la stessa fine di quello che lui non sopportava.
Se Eren non fosse mai entrato in quella camera tutto quanto sarebbe finito e insieme a Levi sarebbero morti i sentimenti che lui stesso provava per Eren.
Erano sentimenti confusi.
Quello si, ma si sentiva bene con Eren al suo fianco quindi se quei sentimenti avessero continuato a presentarsi avrebbe dovuto prendere una decisione.
Cercare di dimenticarlo oppure esternare quello che provava.
Ma questo lo vedremo con il tempo.
Se Eren non avesse mai passato tutto quello cui era andato incontro non avrebbe mai capito realmente i sentimenti di Levi.
Non si sarebbe preoccupato per Levi.
Non avrebbe mai riconosciuto l'odore che ogni volta aveva sentito fuoriuscire dalle sue braccia.
Non gli avrebbe mai salvato la vita.
Ma adesso torniamo dal punto di vista di Levi.
LEVI'S POV
skip time
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Mi svegliai in una camera d'ospedale.Chi mi ci avrà mai portato?
L'ultima cosa che ricordavo era la vista offuscata e la voce di qualcuno entrare bruscamente in camera.
Ma chi era quella persona?
Vidi delle bende lungo i miei polsi.
Dio era la quinta volta che finivo in ospedale per quella dannata lametta.
Avrei dovuto imparare a curarmi i tagli dopo aver notato che la mia vista si stava offuscando.
A destarmi dai miei pensieri fu il dottore che entrò nella camera dell'ospedale.
"Signor Ackerman sembrerebbe la quinta volta che lei finisce in questo ospedale. Vorrei chiederle il motivo dei suoi perenni tagli"
"Ero semplicemente stanco della vita. Di tutto quello che è successo e che continuerà a succedere"
"Aveva voglia di morire?"
"Direi di si"
"Non crede sia troppo presto per uno come lei. Ha tutta la vita davanti, non può buttarsi giù per il passato per quanto brutto e doloroso possa essere"
"Tch, ci sto provando. Non immagina neanche quanto"
"Beh allora deve provarci di più. Ho avuto un altro paziente nella sua situazione. Era così triste per la morte della donna che amava che aveva voluto togliersi la vita. Se non ci fosse stata la proprietaria del condominio nel quale viveva adesso sarebbe morto"
"Come si chiamava questo ragazzo?"
"Furlan Church"
"Conoscevo quell'uomo sa? E conoscevo anche l'amore della sua vita. In un certo senso è colpa mia se lei è morta e lui ha tentato il suicidio"
"La ragazza a quanto mi ha raccontato il ragazzo era innamorata del suo migliore amico e dopo essere stata rifiutata e aver perso le uniche due persone importanti della sua vita ha deciso di suicidarsi sbattendo contro quella macchina. Ma io le dico una cosa. Non è lei a determinare il modo di reagire di una persona a un determinato avvenimento. Non è colpa sua se la donna è morta"
"Spero solo lei abbia ragione"
Lo avevo detto in un sussurro.
Se non l'avessi saputo non avrei neanche capito di star parlando.
La voce del dottore mi destò per la seconda volta.
"Sono venuti a farle visita in questi giorni comunque"
"Giorni?"
"È stato il coma per 2 giorni, Ha ricevuto visita da un certo Eren e da Hanji che conosciamo tutti perché lavora in questo ospedale. Erano molto preoccupati. Mi sembrava di aver visto il ragazzo piangere addirittura. Ci tengono molto a lui a quanto pare"
"A quanto pare"
"Adesso deve farmi una promessa"
"Di che promessa si tratta?"
"Deve fare in modo di sentirsi meglio. Se non per lei per quel ragazzo. Scommetto che tiene a lei in un modo che neanche si riesce a spiegare"
"Lo spero"
"È così glielo assicuro. Ma adesso mi fa questa promessa. Guarirà per lei e per Eren?"
"Lo prometto"
Lo avevo fatto davvero.
Stavo promettendo una cosa di cui non ero neanche sicuro.
Le mie labbra era come se avessero parlato da sole.
Sapevano cosa fare.
Era destino allora.
Sarei guarito.
Mi sarei fatto aiutare.
Lo avrei fatto per Eren.
"Beh allora arrivederci Levi"
"Arrivederci Erwin"

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NE HO BISOGNO // Ereri
Ficción General"Ogni persona in tutta la Terra ha bisogno di qualcosa. Chi dell'amore chi del dolore. Il titolo di questa storia «NE HO BISOGNO» intende il bisogno di soffocare il dolore psicologico con quello fisico. Tagliarsi porta ad avere dolore fisico dimenti...