EREN'S POV
*otto mesi dopo*
Mi svegliai con il solito rumore della sveglia fin troppo insistente.Non capivo perché ci tenesse sempre così tanto a svegliarsi così presto, perché tanto alla fine si svegliava comunque tardi, e solo perché ero io a dirglielo.
Rimasi come ogni mattina a guardare il soffitto.
E come ogni mattina quei momenti mi ritornavano in mente.
Le sue parole, mi facevano ancora male, fin troppo.
*otto mesi prima*
~"VATTENE VIA, CAPISCI CHE NON VOGLIO PIÙ VEDERTI?"
"Levi, ti prego parliamone"
"VATTENE!"~Cercai di non pensarci.
Ormai era finito tutto e non aveva senso che ci stessi così male, era passato anche un bel po' di tempo da tutto quello che era accaduto.
Ormai era agosto, ed io avevo ormai quasi finito di dare tutti gli esami all'università, ed avevo iniziato a convivere da poco più di un mese.
Cercai di non pensare più e mi alzai, facendo svegliare la persona accanto a me.
"Mh, che ore sono?"
"Le 09:00"
"Ti è suonata la sveglia?"
"Si"
"Ehi, che succede?"
"Nulla"
"Eren..."
"Veramente, non succede nulla, è tutto come al solito"
Uscii dalla camera da letto ed andai in bagno dove mi lavai il viso ed andai in cucina, a preparare la colazione tra noi due.
Lei mi raggiunse qualche istante dopo con ancora il viso segnato dalla federa del cuscino.
"Vedo che hai dormito così bene che il segno della federa non vuole andarsene"
"Eh? Oh, si, mh"
"Scusa per prima, a volte non so cosa dico neanche io"
"Tranquillo, è ok"
Mi sorrise leggermente e mi diede un lieve bacio sulle labbra.
"Possibile tu sia così dannatamente alta, è frustrante"
"Eh, dillo ai miei genitori, non volevo mica nascere alta io, e poi anche tu sei alto"
"Si ma in confronto a te sono un nano"
In quel momento quelle parole da me pronunciate mi riportarono indietro di otto mesi per la seconda volta.
*otto mesi prima*
~"NANETTOOO"
"Quattrocchi di merda la smetti di chiamarmi così?"
"NOOO È BELLISSIMOOO"~Venni destato da quei ricordi per la seconda volta in quella giornata.
"Stai bene?"
"Si"
"Hai ricordato qualcosa di loro mentre parlavi?"
"Già"
Mi sedetti al tavolo con la mia tazza di cioccolata e guardai un punto indefinito della stanza.
La ragazza si sedette accanto a me puntando il suo sguardo su di me.
"Cos'hai ricordato?"
"Hanji tendeva a chiamarlo «nanetto» perché era abbastanza basso"
"Capito, e come ti senti"
"Non lo so, mi mancano"
"Hai mai provato a ricontattarli?"
"No"
"Perché non lo fai?"
"Perché non ne ho la forza"
"Dovresti trovarla, se ci tieni a loro dovresti farlo"
"Sarà che io ci tengo ancora a loro ma loro non ci tengono più, non ha senso"
"Mh"
Finii di bere la mia cioccolata e dopo essermi vestito ritornai in cucina dove c'era la ragazza ancora intenta a guardare il punto dove io prima ero seduto.
"Ehi, andiamo, ho prenotato ad un ristorante, poi andiamo ad Holliwood"
"Mh si, arrivo"
Si vestì ed uscimmo insieme, pronti per quella giornata destinata a noi due.
Avevo pensato troppo al passato, e non ne avevo voglia.
Camminammo un po' per le strade di Los Angeles, città dove mi ero trasferito dopo aver chiuso con Levi.
Mi divertii abbastanza, le parole tra di noi non erano mai neanche tante e neanche così poche, erano nel giusto.
Finimmo di girare ed andammo a mangiare in un ristorante abbastanza conosciuto, era italiano.
Mangiammo una pizza e dopo aver pagato andammo ad Holliwood.
Per primo camminammo lungo la Walk Of Fame dove leggemmo nomi di tantissime star di Holliwood.
Poi andammo sulla collina dove si vedeva tutta Los Angeles.
"GUARDA EREN SONO DAVANTI A TUTTO IL MONDO WAAA"
"Ho visto"
Risi a quella scena, era qualcosa di bellissimo, sembravamo due ragazzi senza nulla alle spalle, due ragazzi che stavano bene con se stessi.
Passammo lì l'intera giornata.
Avevo portato le coperte ed i sacchi a pelo per poter dormire lì.
Li misi per terra e quando mi sedetti su di essi la ragazza si mise a cavalcioni su di me iniziando a baciarmi il collo.
"Mhh"
Poggiai una mano dietro la sua nuca incitandola a continuare.
"Sai che bello, se lo facessimo qui, davanti a tutto il panorama? Rimarrebbe nella nostra testa per anni se non per sempre"
"E allora cosa aspetti?"
Prese a sbottonarmi la camicia che mi ero messo quel giorno lasciando spazio ai muscoli che in quei mesi avevo fatto sviluppare.
Portò le mani su di essi mentre io guardavo il suo viso, passando da occhi a labbra, con le labbra schiuse.
Mi girai di scatto portando la ragazza sotto di me.
"No, credo proprio che non me lo dimenticherò mai"
Sussurrai al suo orecchio per poi cominciare a baciarle quest'ultimo.
...
"A-Ahh E-Eren t-ti a-amo"
"Ti...amo...anche...io...Yelena"
Quella notte fu veramente indimenticabile, anche se non l'avevo passata con la persona con cui avrei voluto passarla.
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NE HO BISOGNO // Ereri
General Fiction"Ogni persona in tutta la Terra ha bisogno di qualcosa. Chi dell'amore chi del dolore. Il titolo di questa storia «NE HO BISOGNO» intende il bisogno di soffocare il dolore psicologico con quello fisico. Tagliarsi porta ad avere dolore fisico dimenti...