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EREN'S POV
Mentre camminavo lo avevo visto.

Non avevo dimostrato nessun sentimento se non felicità ma vederlo passare in quel momento mi aveva fatto realizzare quanto tempo effettivamente fosse passato.

Quei due secondi in cui lo avevo visto mi avevano totalmente stravolto.

Mi erano ritornate in mente le scene del nostro litigio.

Io che cercavo di spiegargli la situazione e lui che continuava a dirmi di sparire dalla sua vita.

Ci avevo messo mesi prima di poter ricominciare effettivamente a vivere.

Eppure stavo vivendo a quale scopo?

Vivere senza un amore nella mia vita.

Solo perché l'amore che avevo voluto io era uno che mi consumasse dentro, che facesse esplodere ogni punto del mio corpo dall'eccitazione, che mi facesse sentire in cima al mondo oppure ad un passo dal baratro.

Ma forse questi sentimenti non erano cambiati.

Quando vidi con la coda dell'occhio che si era allontanato ripresi a camminare lentamente mentre cercavo di sentire in movimento il mio corpo.

Sentivo come se tutto fosse intorpidito e non riuscivo in nessun modo a sentirmi meglio o sollevato.

Dovevo essere felice di aver rincontrato o almeno rivisto Levi.

Ed allora perché avevo quella sensazione che mi opprimeva il petto e mi impediva a momenti di respirare?

Cercai di calmarmi mentre continuavo a camminare arrivando poco dopo a casa.

Aprii la porta e mi diressi subito verso il divano buttandomi su di esso.

L'idea di andare a trovare Levi era così presente nella mia mente che non riuscivo a togliermela dalla testa.

Era asfissiante quel pensiero e non lo sopportavo veramente più.

In quel momento entrò Mikasa con le buste della spesa chiudendo dietro di sé la porta con la spalla.

"Ehi signorino, da quanto sei tornato?"

"Non molto, ma sono esausto. La prossima volta faccio il giro di Manhattan in taxi"

Rise leggermente alla mia affermazione poggiando le buste sul ripiano della cucina.

"Eeeeh te lo avevo detto che non ci eri abituato, in più siamo ad Agosto, fa molto caldo"

"Aaaah, non ci avevo pensato...poi il caldo non è stato un grandissimo problema, anche se ero vestito totalmente in nero"

"Sarai pure tu stupido eh, non vestirti di nero con tutto questo caldo"

Mi diede una leggera pacca sulla testa al che io feci una faccia indispettita.

"Parla colei che si veste sempre molto colorata"

"Non usare il mio stile contro di me. Sono due cose totalmente diverse"

"Aaaah, ok ok sto zitto"

Alzai le mani in segno di resa avvicinandomi poi alla cucina curioso di quello che avrebbe preparato la sera.

"AH AH AH FERMO, sai quali sono le regole"

"DAAAII SONO ADULTO ADESSO NON MANDO A FUOCO NULLA"

"Mhmh, hai detto così anche quando ti ho lasciato cucinare anni fa"

"Ma APPUNTO! Quello è successo anni fa. Adesso sono moooolto più acculturato sulle arti culinarie"

"Mhmh certo. Allora Gordon Ramsay vediamo cosa combini"

"SIIII"

Rimasi per un attimo in silenzio dopo aver esultato ripensando a quello che mi aveva detto.

"AH MA NO, NON VOGLIO CUCINARE ORA, IO INTENDEVO CHE VOLEVO AIUTARTI"

La vidi sorridere leggermente e roteare gli occhi al cielo.

"Sei sempre il solito. Va bene, potrai darmi una mano a cucinare"

"Yeeeee"

Cucinammo la cena mettendoci più del previsto dato che ero abbastanza stupido e non capivo il tempo di cottura delle cose e lo chiedevo di continuo a Mikasa.

"Beh dai ce l'abbiamo fatta. Siamo fortissimi"

"Vorrai dire ce l'ho fatta, sono io che ho fatto praticamente tutto"

"EEEEEEH?! GUARDA CHE TI HO AIUTATA!"

"Infatti non ho detto che non mi hai aiutata, sto dicendo che ho fatto praticamente tutto io perché tu sei mezzo scemo"

Feci per l'ennesima volta in quella serata una faccia infastidita prendendo poi i piatti e portandoli in tavola per mangiare.

Finito di mangiare andai in camera e mi cambiai mettendomi finalmente sul letto e rilassandomi.

Presi il telefono e le cuffie e feci partire la musica rilassandomi del tutto.

Sospirai leggermente ascoltando le varie canzoni che passavano e chiudi gli occhi.

Non pensai molto quella sera.

Preferivo non pensare quasi a nulla perché sapevo che se lo avessi fatto avrei letteralmente rovinato quella giornata che aveva avuto tutti i requisiti per essere una delle migliori di quel periodo.

L'unica cosa a cui pensai fu però quel giorno.

Quando le uniche parole che rimbombavano nella mia mente erano "vattene" "non voglio più vederti" "sparisci dalla mi vita" "esci da questa casa".

Strizzai leggermente gli occhi mentre il fresco del condizionatore investiva il mio corpo che era diventato più muscoloso in quei mesi.

Poco dopo finii per addormentarmi con delle piccole lacrime che scendevano lungo il mio viso.

Lo avevo detto un sacco di volte eppure in quel momento lo sentivo fin troppo.

Mi mancava Levi, mi mancava il suo sorriso, i nostri corpi a contatto tra di loro.

Mi mancava tutto di lui.

Non riuscivo a togliermelo dalla testa.

spazio autrice
SALVE! Credo che alla fine finirò per pubblicare un capitolo a settimana o qualcosa del genere perché tra una settimana parto e avrò un po' di tempo in pullman per scrivere dei capitoli. Piano piano vedo che le visual stanno crescendo e sono contenta che alcune persone leggano questa ff. È molto importante per me. Detto questo. Vi ringrazio per le 3mila views e vi do l'appuntamento a settimana prossima presumo. Ciauu.

NE HO BISOGNO // EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora