O7

3.7K 245 381
                                    

Ormai Yongbok era pronto; si era messo addosso il completo bianco e nero come consigliato dalla madre. I fili dorati li aveva semplicemente pettinati come era solito a tenerli. Si guardò un ultima volta allo specchio per poi uscire dalla propria stanza. Si diresse verso il salotto ma si bloccò sul posto. Quello che era successo poco fa con Hyunjin lo aveva un po' scombussolato; insomma quest'ultimo aveva chiaramente comunicato di volerlo uccidere. Chissà quante altre persone avrà ammazzato, e a tale pensiero, sentì un brivido percorrergli la schiena. E se fosse un serial killer o qualcosa di simile?

La serata non era nemmeno cominciata ma Yongbok era già stufo di tutto ciò, non sarebbe sopravvissuto.

- Finalmente Yongbok, quanto ci hai messo! - Gli disse la madre, entrando dentro alla macchina lussuosa, seguito poi dal figlio. Non lo avrebbe negato, si sentiva leggermente a disagio a stare qui dentro.

Soprattutto la presenza di Hwang lo infastidiva in una maniera assurda. Il biondo odiava Hyunjin, e la cosa poteva essere ritenuta reciproca. Per tutto il viaggio, il ragazzo non si scomodò ad aprire bocca, poiché non ne avesse minimamente voglia. Ignorò completamente la presenza del ragazzo moro e se ne stette a fissare un punto a caso, nonostante certe volte sentisse sua madre e Hyunjin conversare.

Che falso, pensò. Solitamente a scuola e anche al di fuori di essa si comportava come un bullo arrogante e spericolato, quale era, invece ora in presenza della madre, si atteggiava come un ragazzo educato e di classe.

- Tesoro vuoi bere qualcosa? - Gli domandò d'un tratto la donna. - No no. - Rispose sforzando un sorriso ma purtroppo i suoi occhi finirono sulla figura seduta accanto alla signora Lee e il sorriso scomparve immediatamente.

Hyunjin d'altro canto sembrava tranquillo e sereno, o almeno così si mostrava agli occhi altrui. Nessuno tranne lui stesso sapeva cosa stesse provando o a cosa stesse pensando in quel momento. Era quasi avvolto da quell'aria misteriosa.
Era solito a trattare con poco rispetto gli adulti, ma suo padre si era raccomandato di mettere a proprio agio la signora Lee e di trattarla gentilmente; il presidente aveva chiaramente un piano.

Che seccatura, aveva pensato immediatamente, ma non poteva rifiutare dopo aver combinato tutto quel trambusto a causa dell'incidente in moto. A dire la verità, non avrebbe nemmeno voluto presentarsi a questa cena che sicuramente avrebbe ritenuto noioso e decisamente inutile. Ma come sempre, doveva dare retta a suo padre, perciò eccolo qua.

Ogni tanto portava lo sguardo sul ragazzo biondo, il quale era intento a guardare altrove. Non lo sopportava; da quando si erano conosciuti quel ragazzino non gli aveva portato nulla di buono, anzi era sempre pronto a peggiorare la situazione in cui egli si trovava. Ma qualcosa in lui...

Fu il rumore di un clacson ad interromperlo dai suoi pensieri. Erano giunti in uno dei quartieri più ricchi della città, dove ogni cosa aveva un gran valore. Il ristorante nel quale avrebbero cenato apparteneva ad un grande amico di suo padre: Joo Dan Tae. Si poteva affermare che fosse uno di quelli stellati.

Le tre persone uscirono dall'auto e furono accompagnati da due camerieri, così Yongbok li aveva identificati, verso il tavolo dove il signor Hwang stava aspettando con ansia il loro arrivo.
Come c'era da immaginarsi, il ristorante era magnifico sia dentro che fuori e il personale sembrava addirittura di un altro livello.

- Signora Lee, che piacere rivederla! - Sorrise il presidente, alzandosi dal proprio posto per poterla salutare come si deve.
- Signor presidente, non so nemmeno come ringraziarla per averci invitati in un luogo del genere. -

- È il minimo che potessi fare. -

Tsk. Odioso e falso, pensò. - Ho preparato un tavolo per noi quattro. - Disse, facendo cenno di sedersi.

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora