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Una burrascosa serata caratterizzata da una inusuale inquietudine del bruno, fu quanto lo distolse dal volgere correttamente la propria attenzione sul marciapiede nel quale stava camminando pensoso. Ebbene sì, la sua mente era vacua ma allo stesso tempo piena; non riusciva proprio a smettere di porsi alcune domande, alle quali d'altronde non avrebbe potuto avere una risposta al momento. Quindi, con mille dubbi per la testa e una marea di preoccupazioni, sbadato, percorse la stradina a quell'ora desolata assieme all'altro adolescente.
- Tutto apposto? - domandò il moro, ritenendolo un poco perso nell'oceano dei suoi pensieri; insomma era così da quando erano usciti dalla loro abitazione, ed era rimasto così anche quando stavano girando un po' per le vie di Granada.

Il bruno annuì leggermente, prima di fermarsi completamente. Non era un luogo abitato quello in cui si erano ritrovati, di fatto, un lieve silenzio assordante parve regnare nei pressi. Il fruscio del vento e lo spostarsi delle cartacce che volavano per la via, andavano a romperlo invece. - Sai - parlò d'un tratto, - ho visto una foto di mia madre insieme ad un uomo su facebook, e sembravano davvero intimi. -

L'altro, sentendosi dire quelle parole, lo guardò soltanto con un'espressione indecifrabile dipinta sul suo esausto volto.
- Innanzitutto, che cazzo ci fai su quel social per vecchietti? - sputò immediatamente, stringendo la busta dove avevano comprato qualche alcolico e pacchetto di sigarette di buona marca.
- Lo utilizzavo per stalkerare alcune persone. - replicò con sincerità.

- Ad esempio? -

- Professori della mia vecchia scuola. -

- Cazzo - si lasciò sfuggire, - tu sì che sei un tipo davvero strano. - portò il proprio braccio sulla spalla del brunetto, andando ad accarezzargli lievemente il petto con le proprie affusolate dita.
- Lo facevo più per trovare un modo per poterli ricattare, e in una maniera o nell'altra farmi alzare la media scolastica. -

- E bravo il mio ragazzo. - disse con fare piuttosto scherzoso, ma quelle parole buttate così con tale leggerezza, sebbene fossero ironiche, gli erano uscite in un modo alquanto spontaneo.
Forse perché dopo averci pensato con calma e con il giusto tempo aveva compreso i propri sentimenti? O forse era stato solo preso dalle emozioni del momento, e quelle parole, dunque, non avevano alcun valore significativo?

𝗙𝗟𝗔𝗦𝗛𝗕𝗔𝗖𝗞

- Cosa stai guardando? - gli chiese un Jisung piuttosto curioso e insopportabile, secondo il parere del moro, il quale prontamente invece, si ritrovò a chiudere il portatile.
- Non ci credo - aprì la bocca per sbadigliare mentre parole incomprensibili gli uscivano, - hai quella foto nostra alla stazione di Siviglia come sfondo. -

Il ragazzo più alto portò gli occhi al cielo, prima di sbuffare sonoramente, e tirare dei popcorn sul viso del fin troppo immaturo biondino. E quasi sicuramente non era stato piacevole essere colto così con le mani nel sacco. Non sapeva perché lo aveva messo come sfondo, o meglio, lo sapeva eccome, semplicemente era troppo orgoglioso per ammetterlo a sé stesso.

Quella era l'unica foto che aveva con Yongbok, ma perché mai avrebbe dovuto tenere ad una cosa del genere?

- Penso che tu sia sospettoso - parlò di colpo il biondino, andandosi ad adagiare sull'ampio letto dove aveva potuto dormire qualche tempo fa,
- perché mai avresti dovuto mettere la foto? Insomma tu non mi sopporti, e se avessi voluto semplicemente mettere una immagine tua e del tuo amico, ne avresti scelta un'altra, ma no, hai ben deciso di mettere questa qua a Siviglia. -

- E quindi? -

- Quindi questo significa semplicemente che ora ci vedi come un gruppo unito, e di conseguenza consideri Bok e me tuoi amici. - replicò piuttosto entusiasta all'idea di ciò.

- Accidenti - si lasciò scappare esasperato, - tu sì che sei un fottuto babbeo. -

- In realtà ho anche una seconda teoria, vuoi sentirla? -

- No. - rispose con acidità. - Be' in ogni caso te la dirò lo stesso, credo che tu l'abbia messo perché è l'unica foto che hai con Bok, perché appunto lui ti sta cominciando a piacere. -

Un colpo al cuore gli era preso, sentendosi pronunciare quelle alquanto oneste parole. Ma stranamente non negò quanto detto, anzi si mostrò aperto per una conversazione seria. Certo, Jisung sarebbe stata l'ultima persona con la quale si sarebbe confidato, ma al momento non avendo una vasta scelta, e poiché necessitasse risposte al più presto, si accontentò dello stolto biondo.
- La cosa rimarrà tra me e te - cominciò subito lui alzandosi dalla sedia, per poi appoggiare le mani sulla scrivania, - come faccio a capire se mi piace una persona? -

- Scusa, lo stai chiedendo ad uno come me? - si indicò, ridendo leggermente. - Cazzo sì, sono un coglione io a chiederti consigli. -

- La persona che ti piace dovrebbe farti sorridere anche quando l'unica cosa che vorresti è sparire dalla faccia della terra, dovrebbe essere in grado di farti venere il batticuore - rispose lui con tanta enfasi, e con uno strano luccichio negli occhi, - ma la cosa più importante in assoluto è che te lo deve far alzare, perché amico mio, il cazzo duro non mente mai. -

- Onesto mi dicevano. -

- Comunque credo che con Bok questo non sia un problema, dato che avrete già scopato chissà quante volte da quando siamo in Granada, che schifo. - disse con una espressione disgustata al solo pensiero dei due nello stesso letto a fare cose sconce insieme. Era esattamente l'ultima delle cose che avrebbe mai voluto vedere in vita sua.

- Ma stai zitto. -

- Quindi ti piace o no? - domandò, volendone conoscere subito la risposta, curioso com'era.
- Che ne so io. -

- Amico, se non lo sai tu, non so, dovrei saperlo io? - disse sarcastico. - Lo scoprirò prima o poi, comunque smettila di chiamarmi amico, neanche ti reputo un mio amico. -

- Okay amico, nel frattempo che io vado a pisciare cerca di pensare a tutte quelle emozioni che Bok ti ha fatto provare complessivamente, e a quella roba lì, che insomma ti ho detto poco fa. -

𝗙𝗜𝗡𝗘

- Almeno io non mi comporto da bad boy come te, con quella ridicola giacca di pelle che lascia intravedere tutto e di più, e quella orribile moto. -

- Mi stai offendendo? -

- Guarda, io ti insulterei pesantemente senza alcun problema. - ribatté abbozzando un lieve sorriso, e di fronte a tale gesto, Hyunjin non poté fare a meno di sorridergli a sua volta. Dunque, le parole del saggio Jisung, gli fluttuarono ancora una volta in mente, e si chiese, questo ragazzo mi piace?
Cazzo, si disse invece dopo, tornando con un volto serio.

- Ma mi stai almeno ascoltando Hwang? -

Fuggito al suo controllo, forse forse, Yongbok stava seriamente cominciando a piacergli un po'.






















author's pov

bella raga, mi scuso per gli eventuali errori, e niente non ho niente da dire AHAHAHAAHAHAHAJAJAJA

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora