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- Passamene uno. - disse il bruno, portando il rilassato sguardo su Jisung, il quale, si allontanò di un poco, rimanendo sempre avvolto dalle fredde acque della piscina, per poter prendere una bibita al ragazzo.

Era ormai notte inoltrata, l'orologio nel soggiorno segnava quasi le due del mattino, ma ciononostante i due giovani spensierati ma al contempo un po' annoiati si stavano godendo un tranquillo e rilassante bagno. Fuori era senz'altro buio, ma le luci neon di un azzurro acceso, erano quanto illuminava il luogo, e bastava così. Entrambi, non erano riusciti a prendere sonno; il castano si era ritrovato a girarsi e a rigirarsi sul letto tra le leggere e eccessivamente calde coperte, mentre l'altro giovane invece era rimasto con lo sguardo vacuo fisso sul soffitto bianco.

Questo fino a che Jisung non aveva proposto di farsi un tuffo insieme. Così d'improvviso, quando il sonno aveva detto addio, gli era venuta un'idea piuttosto geniale per distrarsi.

Gli altri due: Hyunjin e Changbin, sembravano invece star dormendo tranquillamente, perciò non si erano nemmeno presi il disturbo di invitarli nella loro notturna immersione. Ma d'altronde non si erano nemmeno presi il disturbo di mettersi addosso il costume da bagno, tant'è che appena arrivati sul bordo della vasca, l'unica cosa che avevano fatto era stato semplicemente levarsi le maglie, e i pantaloncini del pigiama. Rimanendo, quindi, in soli boxer.

- Io qua in Granada, ci rimarrei per il resto della mia vita. - si lasciò scappare il biondo, specialmente preso dalle emozioni positive del momento, e porgendo dunque un analcolico al giovane bruno.
- Ti capisco - replicò portando lo sguardo sul cielo scuro, - sembra direi tutto troppo bello per essere reale, e la Corea non mi manca minimamente. -

- Chissà come se la sta cavando il signor Hwang con lo scandalo, spero male per lui, perché non mi sta per niente simpatico. -

- Quell'uomo sarebbe capace di tutto pur di non rovinarsi la reputazione, e pur di non perdere tutti i soldi che ha investito nelle varie attività per il figlio. - gli disse. - Tu lo conosci da tanto tempo? -

- Non proprio, da quando ho cambiato scuola, e sono entrato alla Gwangjin... diciamo che mi sono imbattuto in lui già il primo giorno di tortura e inferno. -

- Che è successo? - domandò, curioso di saperne la storia.

A Yongbok sfuggì un lieve sospiro ripensando a quei primi disastrosi giorni; insomma era una disgrazia dopo l'altra, e al solo pensiero gli veniva voglia di fuggire via. - Hwang se la stava prendendo con un ragazzo più debole, in poche parole lo stava bullizzando, e sai la cosa strana? - disse, - il fatto che nessuno avesse mosso un dito per il proprio compagno di classe, cioè insomma capisco benissimo che non ci si sopporta a vicenda però la loro reazione era proprio imbarazzante. -

- E come ci sei finito ad incontrare il tanto conosciuto Presidente? -

- Be' - rise imbarazzato, - ho tirato un pugno al suo figlio, Hyunjin, e là si sono tutti preoccupati per il loro adorato principe, l'insegnante ci ha portati fuori dalla classe, e così è arrivato il signor Hwang e dopodiché pure mia madre. -

Jisung si mise a ridere come un cretino, non avrebbe mai detto che il bruno sembrasse una persona da prendere a pugni chiunque.
- Sei un tipo violento? -

- Insomma, lo siamo un po' tutti, e secondo me alla violenza si dovrebbe rispondere con la violenza - parlò, prendendo un sorso della bevanda, - diciamo che certe cose non le reggo, e certi atteggiamenti mi fanno seriamente imbestialire, però ovviamente non è che vado a menare il primo che non sopporto per strada. -

- Ma quindi tu e Hyunjin, non siete amici? - gli chiese.

- Guarda, onestamente non so nemmeno io cosa siamo, però posso solo dirti che è un casino tra di noi. - rispose sincero, non sapendo tuttora come definire il loro inusuale e particolare rapporto.
Ma erano tutto fuorché amici.

- Prova a spiegarti. -

- Un giorno ci odiamo, e l'altro - si bloccò d'un tratto, - non ci odiamo. - rimase piuttosto nel vago, non dando i succosi dettagli che l'altro avrebbe voluto sentire.

- Wow, che risposta. - disse ironicamente.

- Sinceramente non te lo so spiegare bene a parole, comunque parliamo di altro, Hwang è un argomento noioso. -

- Tipo? - domandò il biondo.

La risposta del bruno venne però preceduta dal brontolare di Changbin, il quale tuttora assonnato aprì la porta di vetro, per poi ritrovarsi gli altri due bagnarsi in piscina. Stava dormendo tranquillamente ma il suo telefono aveva squillato, mostrando dunque undici chiamate perse dai suoi genitori. Erano forse passati al massimo tre o quattro giorni da quando erano venuti qui in Spagna, eppure i suoi avevano già trovato il suo nuovo numero di telefono, e non avevano smesso un attimo di riempirlo di inutili messaggi che tra l'altro non avrebbe mai letto.

Voleva solo essere lasciato in pace per una buona volta, e vivere la propria vita senza che quei due avessero da ridire su ogni minima cosa; senza dover costantemente preoccuparsi di quanto pensasse la gente, e di quanto il suo atteggiamento influisse negativamente sul lavoro dei Seo.

In ogni caso era uscito fuori con l'intento di rispondere ai genitori per la prima e ultima volta, poiché a quest'ora stessero quasi tutti dormendo, ma dopo aver visto Yongbok e Jisung in piscina, avrebbe ben evitato di richiamarli.

- Vuoi aggiungerti a noi? - gli chiese con un'insolita gentilezza il castano, appoggiando il bicchiere di vetro vuoto sul bordo.

- Preferisco andare a dormire. - rispose freddamente, ma il cellulare squillò nuovamente, e il biondo ormai innervosito ed esasperato non poté fare a meno di buttarlo tra i cespugli. Non ne aveva bisogno di uno, e sicuramente non aveva bisogno di sentire i suoi lamentarsi come se non avessero altro da fare nella vita.
Come se il loro unico figlio, fosse la disgrazia più grande della loro vita.

Quest'ultimo si voltò verso i due, e roteando gli occhi un po' infastidito, cominciò a spogliarsi del proprio pigiama.

- Vai, che spogliarellista sei. - fischiò volgarmente Jisung, e applaudendo a causa dello spettacolo.

- Sappiate che non vi sopporto per niente. - disse semplicemente, immergendosi piano piano in acqua.

- Tranquillo - cercò di rassicurarlo Yongbok con un mezzo sorriso, - la cosa è reciproca, direi. -

Nonostante l'astio che provavano l'uno nei confronti dell'altro, quei tre ragazzi in quell'algida notte, trascorsero del piacevole e rilassante tempo assieme. Con un Changbin che era sempre pronto a fare commenti dalla sfumatura puntigliosa, e un Yongbok invece pronto a ribattere a tono. Insomma, sebbene fosse stato un continuo lanciarsi frecciatine leggere, la presenza di Jisung: il pagliaccio della situazione, aveva in qualche modo intrattenuto ma soprattuto divertito i due giovani.

















author's pov

dato che stavo aggiornando "DIRTY BOY", e scrivere mi stava pure facendo rilassare un attimo, ho deciso quindi di aggiornare anche questa.

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora