O2

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- Allora, vuoi chiedermi scusa o no? Yah, mi sto stancando! - quasi urlò Hyunjin, fissando male Yongbok.
Nessun adulto però osò rimproverare il ragazzo che aveva appena alzato la voce di fronte a tutte quelle persone, e questo solo perché era il figlio del presidente Hwang; l'uomo più potente della città, si poteva affermare.

D'altro canto vi era il biondo, il quale fissava impassibile il bullo dinanzi ai propri occhi color miele. Le opzioni erano due; o rimaneva fedele a sé stesso, rischiando di essere già espulso il primo giorno di scuola, oppure tradiva la propria fede per salvarsi da questa situazione spiacevole ma soprattutto ingiusta e scorretta.

- Ti prego, Yongbok-ah, chiedigli scusa. - Lo pregò nuovamente sua madre, prendondogli saldamente la mano.

- Onestamente tuttora credo che non abbia nulla di cui scusarmi... ma capisco che viviamo in un mondo dove quello che conta di più è il nome del proprio padre. - Disse fissando il presidente. - Mi dispiace... Hyunjin. -
Gli costò una fatica incredibile pronunciare quelle parole; soprattutto pronunciare quel nome che aveva fin da subito cominciato a disprezzare. - Per questa volta chiuderemo un occhio, ma non dimenticarti la lettera delle scuse e cambia atteggiamento se vuoi sopravvivere in questo mondo, ragazzino. -
Si raccomandò il signor Hwang, prima di uscire dalla stanza del preside, non riuscendo a non guardare male il biondo.

- Presidente sono mortificato per l'accaduto, eviteremo cose del genere in futuro. - Disse subito il preside, raggiungendo l'uomo per poter scambiare anche qualche parola per quanto riguardava il finanziamento della scuola.

- Eomma mi dispiace averti fatto venire fino a qua, tornerai a lavoro ora? -
Domandò il figlio. - Sì, non metterti nei guai e torna a casa presto. -
- D'accordo, ti voglio bene. -
- Pure io. -

- Voi due, tornate pure a lezione. - Disse il professore di coreano, prendendo i fogli che gli aveva messo in mano il preside della scuola.

Yongbok annuì, e fatto l'inchino, uscì per primo e si avviò verso la sua classe. 2-1.

- Ya! -

Era nuovamente la fastidiosa voce di quel Hyunjin. Che vuole da me ora? Si chiese, accelerando il passo per poterlo evitare. - Ya Yongbok. -
Si mise subito di fronte al biondo, intralciando il cammino dell'altro ragazzo.
- Che cosa cavolo vuoi, lasciami in pace, non voglio avere niente a che fare con te. - Sputò, stringendo i pugni.

Il figlio del presidente ci rise di gusto: - il cagnolino è arrabbiato? Ou mi dispiace. - Disse, avvicinandosi maggiormente al viso dell'altro ma Yongbok si spostò immediatamente e fece per andarsene via. - Portamelo domani la lettera di scuse, lo voglio almeno di due pagine, cagnolino. -

- Mi hai fermato solo per dire questo? - Domandò, girandosi verso il moro. - Sì, cosa ti aspettavi? Che ti chiedessi scusa? - Lo prese in giro continuando a ridere, - non chiedo scusa a nessuno e poi questa scuola è mia. - Rise.

- Che bastardo. - Sussurrò a bassa voce ma bastò quel poco per farsi sentire dal ragazzo alto. - Ya, tu vuoi seriamente morire. - Lo avvertì, battendo il pugno contro il muro e fulminandolo con gli occhi.
- Uccidimi se ne hai il coraggio. - Sorrise, Yongbok, per poi lasciarsi dietro Hyunjin.

- Oi Yongbok! Lo farò per davvero, te lo assicuro. -

Dopodiché il ragazzo biondo giunse dinanzi alla porta della sua nuova classe; la aprì, e non curandosi di tutti gli sguardi indiscreti, si sedette nuovamente al suo banco. - Non dovevi farlo. - Gli disse la ragazza, sempre con lo sguardo altrove. - Perché no? -

- Perché Hyunjin è il figlio del presidente. - E per la prima volta fece contatto visivo con lo studente nuovo. - Non mi importa - disse, - quello che ha fatto è sbagliato e voi tutti non vi siete nemmeno degnati di aiutare il vostro compagno di classe, che stava subendo un chiaro atto di bullismo. -

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora