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- Pronto? - mormorò incerto alla persona, - chi parla? -

Yongbok era appena stato svegliato bruscamente nel bel mezzo della notte, a causa di una chiamata da parte di uno sconosciuto; la sua voce era ancora impastata dal sonno, e i suoi occhi invece erano tuttora chiusi, non volendo proprio aprirsi.
L'orologio digitale sul comodino mostrava circa le tre di mattina, ed egli non poté fare a meno di chiedersi chi fosse questo figlio di buona donna ad averlo disturbato così crudelmente.

- Hui Chan è rimasto ferito, ora si trova in ospedale. - parlò serio un ragazzo dall'altra parte della chiamata.

- Chi è Hui Chan? - mormorò ancora; riusciva benissimo ad udire la voce della persona, voce che tra l'altro gli parve di averla già sentita da qualche parte, ma non era in grado di comprenderne ogni parola pronunciata.

- Yongbok! - quasi gridò, - ti svegli un attimo, ho appena detto che quell'occhialuto del tuo amico si trova in ospedale. -

- Ma non urlare, cazzo - si strofinò leggermente gli occhi, - sei proprio un coglione, sai. -

- E tu un bastardo, quindi ora muovi quel culo piatto che ti ritrovi, perché il tuo amichetto sta rischiando di morire su quel letto. -

Il brunetto era ben sveglio ormai, e prontamente si alzò dall'amato letto per potersi recare nell'ampio bagno; si sarebbe sciaquato il viso con l'acqua fredda, avrebbe messo una maglia addosso, e poi sarebbe scappato di casa come un fulmine.
L'unico problema era il fatto che non sapeva in quale ospedale si sarebbe dovuto recare, talmente era preso dal riprendere sonno che quasi si era scordato di chiederlo.

Afferrò il cellulare e mandò rapido un messaggio a Hwang, sperando che gli rispondesse immediatamente e non lo costringesse a doverlo chiamare per ricavare l'informazione.

Una notifica, era proprio il moro, e Yongbok non fu che grato; è servito per una buona volta, pensò allacciandosi le scarpe.

Andò sempre a cercare su google maps dove si trovasse la struttura ospedaliera, e con il percorso da fare attivato si mise a correre come un pazzo. Se fossero rimasti nella casa vecchia, non avrebbe dovuto soffrire questo difficile problema, poiché la bicicletta del castano non si trovava altro che nel piccolo giardino. Ma in fondo l'ospedale non era poi così lontano, perciò non avendo altra scelta i suoi piedi lo avrebbero direttamente portato lì.

Passò per le numerose vie che a quell'ora del mattino, non erano altro che vuote e prive di vitalità. E passò anche per le infinite strade, dove invece, la baldoria dei giovani pareva regnare rumorosamente. Era da considerarsi alquanto piacevole e sereno, se non fosse stato per il fatto che stava andando a trovare l'amico quasi morto, e non sapeva nemmeno cosa gli fosse successo di preciso.

Sapeva soltanto che era in ospedale, o almeno era quanto Hyunjin gli aveva potuto comunicare istanti fa.

I suoi stanchi piedi, dopo la lunga corsa, lo avevano portato all'interno del grigio edificio, e la prima cosa che poté fare fu immediatamente domandare dove fosse il paziente Hui Chan, nonostante gli mancasse il respiro al brunetto.
- Yongbok. - soggiunse la rauca voce del ragazzo moro, il quale lo raggiunse sul posto per poterselo trascinare dietro per gli stretti corridoi.

- Ora, prima che tu rompa il cazzo, volevo dirti solo che non sta morendo. - lo avvisò, mostrandogli la strada.

- Che è successo? Ma soprattutto cosa c'entri tu in tutto ciò? Non dirmi che sei stato tu a quasi ucciderlo? Giuro se scopro che sei stato tu, ti riempio di botte. - sputò una frase dopo l'altra, non smettendo un attimo di bombardarlo di domande dettate dalla sincera preoccupazione per l'amico con gli occhiali.

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora