Le rigogliose foglie dell'albero cadevano con malgarbo sulla infinita distesa verdeggiante, mentre il frinire chiassoso delle cicale, il loro cosiddetto richiamo sessuale, non cessava un attimo di riecheggiare per le colli coreane.
- Non riesco a prendere sonno. - un sonoro lamento uscì dalla bocca del bruno, la cui testa poggiava comodamente sulla coscia del moro.- Con questo caldo sarà piuttosto difficile addormentarsi, quasi non riesco a respirare per quanto è soffocante l'aria. - replicò Hyunjin, rischiando di sbattere il capo contro il grosso tronco d'albero. Passò una mano tra i mossi capelli scuri leggermente bagnati, per poi andare ad asciugare quelle poche gocce di sudore che imperlavano la sua fronte. Era appena iniziato il pomeriggio, di fatto, il sole si mostrava piuttosto alto nel cielo limpido, dove qualche candida nuvola galleggiava per l'infinito mare celeste.
Sedevano in un posto all'ombra, precisamente sotto alla chioma folta di un albero nei pressi qualche fiume. - Tra qualche giorno dovrai andare alla festa di anniversario dei tuoi, come ti senti a riguardo? - domandò il ragazzo sdraiato.
- Sto solo pensando a un modo per rovinare quella ridicola giornata, sai benissimo quanto non sopporti quella donna e nemmeno la sua unica figlia. - rispose sbuffando e acciuffando qualche filo d'erba. - Mi dispiace per te, deve essere dura la vita di un ricco. - lo prese in giro, ridendo giusto un po' mentre il suo sguardo fu rapito da qualche farfalla colorata che stava volando da lì casualmente.
- Sono sempre i poveri come te a credere che i soldi facciano la felicità, ma non è così. - disse.
- Stai zitto, se fossi ricco non mi lamenterei di nulla, anzi se devo buttare lacrime per qualcuno preferirei asciugarmele con delle banconote. -
Il moro, sentendosi dire tali parole rise; rise perché Yongbok quasi quasi apparse ingenuo e spensierato. - Non mi sembra di averti mai visto piangere. - constatò portando le mani sui morbidi capelli bruni.
- Tranquillo, non mi vedrai mai piangere, non voglio mostrare il mio lato debole a nessuno. -- Con me puoi farlo. - disse tossendo perché a disagio. Il rapporto tra i due non era sicuramente composto da parole dolci, eppure andava bene così: in fondo, Yongbok e Hyunjin erano semplicemente loro stessi immersi nel loro piccolo mondo. Continuavano a prendersi in giro, ridevano e scherzavano, si trovavano ad urlare entusiasti come due ragazzini immaturi, ma bastavano quei piccoli gesti, bastava quel poco per mostrare quanto l'uno tenesse all'altro. Bastava una timida carezza per riempire il cuore di gioia dell'altro.
Bastava un semplice sguardo per poter ritornare a sorridere.- Quindi è qua che vi eravate rintanati? - una voce fin troppo familiare, e fin troppo fastidiosa a parer del moro, li interruppe bruscamente. Ed eccolo lì: Jisung il biondino. - Dai venite con noi, andiamo a farci un bel bagno al fiume. - aggiunse Changbin sventolandosi la mano a causa della giornata d'afa.
- D'accordo. - il brunetto balzò prontamente in piedi, e lasciandosi dietro Hyunjin, si avviò insieme agli altri due.
- Sì, ma grazie per aspettarmi. - mormorò piuttosto infastidito dal comportamento dei tre.Dunque, i giovani coreani giunsero a destinazione dove un fiumicino dalle acque pressoché cristalline si presentò dinanzi ai loro occhi. Esso era solamente circondato dalla rigogliosa vegetazione: da alberi verdeggianti di modeste dimensioni, fino ai piccoli arbusti che si mostravano timidamente.
Yongbok portò la mano sull'orlo della canottiera biancastra per poi cominciare a levarla. Avrebbe persino tolto i pantaloncini ma rimase titubante all'idea. No, facciamolo, si disse infine.
Ben presto anche quelli finirono a terra, perciò rimanendo in soli boxer avanzò verso l'acqua che entrò subito in contatto con il suo piede nudo. Non era troppo gelida.
Il biondo fece lo stesso, raggiungendo l'amico.
- Cazzo, si sta benissimo. - urlò quest'ultimo schizzando un po' ovunque.Changbin decise di aggiungersi poco dopo, e correndo lentamente, si buttò euforico nel fiume.
- Non so Hwang, vuoi startene lì immobile come un coglione. - gli disse Yongbok fissando verso la sua direzione mentre bagnava e scuoteva i fili bruni.
Il nominato, d'altro canto, con la bocca aperta si chiedeva con quale leggerezza il suo Yongbok avesse preso la decisione di buttarsi nel fiume mezzo nudo. C'erano ben due ragazzi accanto a lui, e potevano chiaramente lanciargli occhiate indesiderate. Che Hyunjin fosse geloso? Forse. Lo avrebbe ammesso a voce alta? Non proprio.
- Lee, ti sembra normale buttarti in acqua mezzo nudo? -- Hwang hai finito di essere geloso? - ribatté con un mezzo sorriso.
Infatti, Jisung gli batté il cinque per la risposta.
Dopodiché, sempre il bruno si avvicinò verso il biondo, fermandosi dietro. Circondò la vita di quest'ultimo con le proprie braccia, e in un attimo di silenzio, posò le labbra sull'orecchio di Jisung.
- Porco zio, se ti prendo, ti ammazzo. - blaterò infine il moro minacciandolo severamente, prima di levarsi gli indumenti e lanciarsi in acqua come una bomba esplosiva.- Non sono gay. - il biondo alzò la mano in aria, ma in men che non si dica, Hyunjin lo spinse giù, bagnandolo completamente dalla testa ai piedi.
Schizzavano acqua da per tutto; gridavano in preda all'euforia del momento, ma soprattutto si stavano divertendo insieme come non mai. Erano talmente spensierati, allegri ed entusiasti che si scordarono del fatto che domani avrebbero purtroppo dovuto fare ritorno nella loro noiosa città. Ma che importava, al momento l'unica cosa fondamentale era la loro felicità.
Si stavano divertendo.
Questo fino a che qualche goccia d'acqua piovana non cominciò a cadere sulle loro testoline colorate.
- Ma sta piovendo? - domandò Changbin portando gli occhi al cielo. - Sì direi. - affermò Yongbok.
- Merda, allora dobbiamo rientrare prima che si metta a piovere forte. - aggiunse il biondo.
E dunque, se prima stava solamente giocciolando leggermente, adesso la pioggia si era proprio intensificata ulteriormente, andando a peggiorare la situazione. - Cazzo Jisung, porti solo sfiga. - parlò il moro, buttandolo nuovamente giù.
Ormai costretti, i giovani coreani uscirono dalle gelide acque del fiume. E con le maglie, i pantaloncini e le scarpe in mano cominciarono a correre a piedi nudi sull'erba già bagnata. In fondo la fattoria non distava parecchio, o meglio forse era quanto credevano.
Ma sebbene fradici, sempre con un ampio sorriso ripresero a gridare pazzamente come se non ci fosse un domani.- Cazzo sì! - urlò infine Changbin.
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ANGER, HYUNLIX
FanfictionDove Hyun Jin e Yong Bok, due liceali coreani, violenti e in calore si odiano a vicenda.