33

3.3K 210 144
                                    



Passarono secondi, dopodiché minuti, poi ore, e così infine giunse a sorgere l'alba, il cui chiarore segnò l'inizio di un nuovo giorno per gli abitanti delle terre spagnole. L'irrequieto cinguettio di qualche allegro uccellino nei pressi era quanto rumoreggiava nella fresca aria mattutina, ed esso non causò altro se non il ringhiare rumorosamente di qualche cane del loro vicinato.
Ma questo non sembrò svegliare minimamente i quattro giovani, i quali stanchi morti, stavano dormendo pacificamente nei propri confortevoli letti caratterizzato dalle morbide e candide lenzuola.
O almeno così era apparso qualche minuto fa.

Yongbok aveva mostrato un certo malessere prima di essere andato a dormire; non sapeva se dare la colpa al pasto consumato con gli altri tre o al fatto che il lungo viaggio avesse in qualche modo disturbato il suo stomaco. In ogni caso, il povero ragazzo si ritrovò d'improvviso ad alzarsi dal letto per potersi dirigere alla svelta nell'ampio bagno. Teneva gli occhi leggermente chiusi pur di non perdere il sonno, ma nel giro di qualche breve attimo si trovò accasciato a terra con la cena di ieri che gli usciva con fatica dalla bocca.
- Oh, cazzo. - mugugnò in preda al lieve dolore, appoggiando le braccia, con le poche forze rimaste in corpo, sulla tavoletta pulita del water.

Sentiva che a breve avrebbe di nuovo vomitato per l'eccessiva nausea, ma purtroppo la presenza di un qualcuno, gli fece tenere un istante la bocca chiusa. - Non vedi che è occupato. - riferì a stento alla persona, la quale, invece, era appena entrata senza preoccuparsi minimamente del fatto che vi fosse già qualcuno all'interno del bagno.

Il bruno si lasciò andare completamente, ma questa volta quella persona lo stava aiutando; una mano sua che gli reggeva la fronte, e l'altra invece era posata fortemente sulla spalla. Ed ecco un'altra conata di vomito.
- Grazie. - cercò di alzarsi per lavarsi il viso, ma quel che poté fare prima fu tirare lo sciacquone. Avvicinò il proprio pallido viso allo specchio, e lasciò che il liquido fuoriuscisse dal rubinetto, cosicché potesse darsi una veloce sciaquata al viso e alla bocca.

- Ti sentirai meglio se ti bagni la testa con dell'acqua fredda. - gli consigliò Hyunjin, ormai lucido; era venuto solo con l'intento di svuotare la propria vescica, ma ritrovandosi il castano ridotto in uno stato così mediocre e pietoso, si era giusto fermato per offrirgli una mano.

E Yongbok, sotto il comando dell'altro, si mise seduto sul bordo biancastro della vasca, aspettando soltanto che il secchio si riempisse del tutto.

Dopodiché inclinò la testa in dentro, lasciando che il moro gli versasse a poco a poco l'acqua gelida, e lo adulasse con delle gentili carezze. Al momento era così occupato nel cercare di trattenere a bada la sua voglia di continuare a vomitare, che non aveva dato minimamente peso agli inusuali e ai premurosi gesti del ragazzo più alto.

Sempre Hyunjin portò un asciugamano pulito sulla testa del bruno, e cercando di essere il più delicato possibile, provò ad asciugargli i capelli bagnati.
- Come va ora? - gli chiese, fermandosi.

- Sicuramente molto meglio di qualche minuto fa - rispose, alzandosi, - grazie. -

- È per il cibo di ieri che hanno cucinato? -

- Potrebbe essere, ma non lo so nemmeno io - replicò con onestà, - devi utilizzare il bagno? -

Il moro annuì semplicemente, perciò il ragazzo castano se ne andò via senza aggiungere altro.
Si sarebbe recato in cucina, e là avrebbe gustato un bel bicchiere di acqua fresca e naturale.

Poiché sentisse di avere lo stomaco debole, in seguito si avviò incerto nella camera da letto che condivideva con il biondo, e si mise a frugare tra i vari oggetti, e chissà, magari avrebbe trovato qualche medicina da poter prendere per stare meglio, soprattutto per non sentire più questo brontolare.

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora