- Yongbok. - cercò di svegliarlo, continuando a scuotere il braccio dell'amico - la professoressa ti sta guardando male, alzati. -
- Lee Yongbok! - Quasi strillò con la sua voce eccessivamente squillante; ma neppure il forte rumore dei tacchi che sbattevano contro il pavimento ad ogni passo da lei fatto, svegliò il ragazzo biondo.
- Mーmi scusi ajumma... mi lasci dormire un altro po' - mormorò tuttora assonnato e con la testa appoggiata al banco.
- Lee, sei in punizione! - Gridò, sbattendo il libro di poesie.
Lo studente aprì lentamente gli occhi, guardandosi in giro e capendo di essersi messo nei guai un'altra volta. Ultimamente non riusciva più a dormire la notte, e arrivare sempre stanco e sfinito faceva ormai parte della routine.
Fortunatamente suonò la campanella che segnò la fine della lezione di coreano. - Si può sapere che ti prende ultimamente? - Gli chiese Hui Chan un po' preoccupato ma al contempo arrabbiato di doverlo svegliare così ogni mattina a lezione.
- Nulla - rispose secco, fissando fuori dalla finestra.Il ragazzo con gli occhiali decise di non insistere; se l'altro non aveva voglia di confidarsi o di parlarne, non lo avrebbe obbligato. - Vado a prendermi una boccata d'aria. - Disse alzandosi dal proprio banco.
- Ma ora abbiamo educazione fisica! - Cercò di dirgli.
Non diede retta all'amico, continuò a camminare per potersi recare nell'ampia terrazza della scuola. Stare qui dentro gli faceva venire un gran mal di testa e saltare quell'ora lo avrebbe calmato.
In questi giorni non aveva fatto altro che pensare alla proposta del presidente Hwang; sua madre avrebbe fatto qualunque cosa il figlio avesse voluto e il ragazzo lo stesso per la donna. Aveva avuto modo di rifletterci su per un bel po', giungendo alla conclusione che non era il caso di essere egoisti, ma di guardare la cosa con occhi diversi.
Avrebbe accettato?
Forse sì, oppure no, restava sempre il fatto che non sopportava nessuno dei due Hwang e l'idea di dover abitare nello stesso palazzo lo faceva diventare pazzo. Gli bastava e avanzava vederlo ogni giorno nei corridoi della scuola.
Cercò di richiudere gli occhi per un istante, lasciando che l'aria fresca di stamattina entrasse nei suoi polmoni. Era una giornata piuttosto soleggiata, ma non faceva troppo caldo si poteva dire.
- Che ci fai qui tutto solo? - Domandò qualcuno alle sue spalle, - non vorrai mica tentare il suicidio così presto di mattina? -
Il ragazzo con le lentiggini si girò e vide uno studente di cui il volto gli era decisamente ignoto. Non lo aveva mai visto prima, ma stando per la maggior parte del tempo seduto in classe, era normale che non conoscesse tutti i volti degli studenti alla Gwangjin Highschool.
Era molto alto, magrolino ma con spalle larghe, aveva i capelli scuri come la notte che contrastavano la sua carnagione pallida. Portava gli occhiali e a vederlo sembrava il classico ragazzo studioso e diligente. - Che vuoi? - gli chiese, - lasciami solo. - disse, girandosi e appoggiando le braccia sulla ringhiera.- Non hai lezione? Guarda che i professori ti daranno dei punti di penalità. - lo avvisò. - Lo stesso vale per te. - ribatté.
L'altro ragazzo si lasciò scappare una risata: - comunque sono Seok Hyun, Min Seok Hyun. -
- Non mi interessa. - Ribatté ancora con tono freddo.- Certo che hai proprio un bel caratterino. - gli fece notare sempre con il sorriso sul volto; in fondo non era una persona cattiva.
Yongbok stava cominciando ad innervosirsi seriamente; voleva starsene un attimo in pace e questo ragazzo stava solo disturbando la sua quiete. Perciò decise di ritornarsene in classe, anziché stare a perdere tempo con quel Seok Hyun.
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ANGER, HYUNLIX
FanfictionDove Hyun Jin e Yong Bok, due liceali coreani, violenti e in calore si odiano a vicenda.