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- Un paesaggio da toglierti il fiato. - uscì soavemente dalla sua bocca sottoforma di un lieve sussurro, mentre i tremuli e ardenti raggi del sole, che lieto stava tramontando all'orizzonte, donavano ai corpi un gradito tepore assieme all'alitare dell'irrilevante filo di vento estivo.

Il quartiere moresco di Albayzín, una delle zone più antiche e visitate dai numerosi turisti, era situato sulla collina di fronte all'Alhambra. Queste vie colmate comunemente dalle curiose voci di stranieri, non potevano essere descritti se non altro come uno straordinario labirinto di una moltitudine di vicoli, piazze, e case con le facciate color bianco marmo. L'Alhambra, invece, la magnificenza della città spagnola, tra le cui alte e rossastre mura della fortezza ergevano i meravigliosi e decorati palazzi degli antichi arabi, i quali orgogliosi, avevano lasciato il segno della loro arte, storia e potenza nella vivace e colorata Granada.
Dunque, una indimenticabile città che sembrava rapire il cuore di ognuno delle persone che vi mettessero piede dentro almeno una volta nella vita.

- Ti giuro - parlò il bruno con un tono pressoché nostalgico, - mi mancherà da morire questo posto perché sono stato così bene... - abbozzò un mezzo sorriso che celava solamente della comprensibile malinconia.

- Capisco quello che dici. - replicò portando i sagaci occhi sulla figura del ragazzo intento a mirare l'onorevole arte che il luogo era in grado di offrire. Quest'ultimo era tuttora ignaro di quanto sarebbe successo a breve questo pomeriggio, o meglio serata, e per l'occasione aveva deciso di indossare una leggera felpa nera con il cappuccio, assieme a dei pantaloncini di un color grano. Ma questo dettaglio, anche se poco rilevante, parve rendere l'atmosfera ancora più unica e speciale.
- Comunque - si voltò, - dove sono Changbin e Jisung? -

Sicuramente, i due giovani non erano stati invitati all'appuntamento; entrambi i biondini, di fatto si trovavano probabilmente a casa a giocare ad una partita al videogame creato recentemente da un amico di Changbin. Sicuramente ad urlare come due ragazzini immaturi presi dal voler vincere. - Mi hanno mandato questo messaggio tre minuti fa, dicendo solo che hanno avuto un contrattempo, e quindi non riusciranno a raggiungerci. -

- Wow, che bella notizia. - riferì con tono beffardo.

- Perché? Odi così tanto stare da solo insieme a me? - si ritrovò a ridere per alleggerire il tutto, portando le mani dentro alla tasca dei morbidi pantaloni di un nero pece.

- Preferisco sotterrarmi che trascorrere un altro secondo in più con te. - replicò lui poggiando le braccia sul muretto bianco. - Sei così crudele, ora mi metto a piangere. - aggiunse ironico.

- Bravo bravo, è così che si affronta la vita. - andò ad accarezzargli la testa con cura come un bravo padrone di cani. Ma quella sua mano rimase lì per vari istanti; instanti nel quale il giovanotto con le lentiggini si ritrovò a stringere i fili scuri, e a chiedersi se avesse cambiato shampoo poiché l'odore gli era nuovo. Sapeva di menta e muschio. - Hai cambiato shampoo? - finì col domandare per l'appunto.

Il moro annuì e basta. - Ti piace? -

- Molto, mi viene voglia di sniffarli. - rispose con tutta l'onestà del mondo, causando all'altro ragazzo una piccola risata. - Forse un giorno te lo lascerò fare. -

- Serio Hwang? - ghignò prima di scompigliare bruscamente quei capelli mori, che già al primo sguardo sembravano essere di una particolare morbidezza.

I due giovani erano appoggiati con rassegnata tranquillità ad un muretto beige situato in una altura, dove la veduta della struttura in stile islamico: l'Alhambra, parve ancor più ammirevole di quanto già lo fosse potendola osservare da vicino.
Quelle intense tinte calde del tramonto, quali l'arancio, il rosa, il rosso, che andavano ad abbracciare lietamente le mura rosee della fortezza, in grado di suscitare un'emozione inconsueta, facendone, dunque, un incantevole dipinto da contemplare con la giusta serenità.
Qualche ciocca di capello bruno ricadde con malgarbo sulla fronte lievemente abbronzata di Yongbok.
- Non è bellissimo? - sussurrò con voce fievole, appoggiando il mento sulla calda superficie.

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora