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Il giovane brunetto, si era ritrovato nuovamente davanti all'armadio con le ante spalancate, indeciso sul cosa mettersi per non risultare eccessivamente ridicolo. La giacca di pelle nero pece sarebbe stato il classico per un motociclista spericolato, ed egli forse non avrebbe voluto somigliare ad uno come tanti, ma al momento non gli stava neppure venendo in mente altro da poter indossare per l'occasione.
Cosa cazzo mi metto?

Probabilmente avrebbe optato per la giacca di pelle d'un rosso rubino, che teneva sempre lì appesa, poiché non lo avesse mai indossato prima d'ora; era stata la sua cara zia a fargli il regalo ma al ragazzo non sembrava essere piaciuto più di tanto. Per carità, aveva apprezzato il tenero gesto della parente, ma non ci teneva proprio ad assomigliare a un classico "bad boy", per il quale le idiote ragazzine in calore andavano dietro.

- Bok - bussò alla porta la madre, - ti stai preparando per andare da qualche parte questa sera? -

Annuì semplicemente, riportando gli attenti occhi sui propri vestiti, tuttora incerto e lievemente innervosito. - Ti stai per caso vedendo con una ragazza? - domandò lasciandosi scappare un leggero risolino.

- Non proprio. - replicò sospirando, e tirando fuori una felpa scura.

- Un ragazzo allora? -

A quella domanda Yongbok sentì quasi di essere divenuto paonazzo; il suo cuore aveva perso un battito e la cosa che fece subito fu negare il tutto.
- Ma secondo te, ovviamente no. -

- Puoi essere sincero, non me la prendo mica. - cercò di rassicurarlo, andandosi ad adagiare sul confortevole letto del giovane, e facendo cenno anche a lui di sedersi accanto, ma quest'ultimo rifiutò rimanendo in piedi come una statua.
- Okay sì, sono bisessuale - disse irritato, girandosi verso la donna, - e ora cosa, vuoi buttarmi fuori di casa come tutti i genitori coreani omofobi? -

- Non ho ancora detto niente. - ribatté, alzandosi.

Il figlio sospirò. - Dimmi quel che devi dirmi, tanto prima o poi saresti venuta a saperlo. -

- Non mi importa - cominciò seria, - non mi interessa minimamente se ti piace una ragazzo o un ragazzo, per me l'importante è che tu, il mio unico adorato figlio, sia felice. Sono tua mamma; ti ho messo alla luce in questo mondo, capisco quando mio figlio mente, e sarò sincera forse all'inizio la cosa mi aveva spaventato un poco e non riuscivo a comprenderlo minimamente, ma ho cercato di accettarlo perché sei la cosa che amo di più. Non ti butterei mai fuori di casa; non sarò una mamma che conosce tutti questi termini di voi giovani, ma sappi che qualunque siano le tue preferenze sessuali, avrai sempre il mio supporto, perché sei mio figlio, Yongbok. -

Il nominato prese un grosso respiro profondo, per poi avanzare titubante verso la donna, la quale non smise un attimo di guardarlo con amore.
- Cazzo mamma, stavo sudando come una fontana; stavo quasi tremando dalla paura per le tue parole. - disse mostrando il tremolio delle sue dita ricoperte da un paio di anelli.
- Per quanti altri anni avevi intenzione di nascondermelo? - chiese giusto un poco offesa.
- Ma non so, magari per il resto della mia esistenza. - constatò.

- Mi rattrista un po' il fatto che tu ti sia messo così sulla difensiva, non volevo... -

- Non importa, è che ho sempre avuto il terrore di fare coming out; ora che tu lo sai, e l'ho persino detto ad alta voce mi sembra un po' più reale - disse allontanandosi di qualche passo, - sono più consapevole delle mie preferenze e della mia diversità, però la cosa mi spaventa ulteriormente, comunque stai tranquilla, sono contento ma soprattutto sollevato che tu mi accetti e mi vuoi bene così per come sono. -

- Ovvio che lo avrei fatto, voglio sembrare una mamma moderna con una mentalità aperta, non una donna rimasta ai tempi dei nostri antenati. -

- Siamo già nel 2021, ma credo di avere tuttora paura di mostrarmi per quel che sono al mondo pieno di persone là fuori, e temo di non essere ancora pronto. - disse con un lieve sorriso che celava della malinconia.

- Figlio mio. - gli sussurrò dolcemente.

- Smettila di sorridere in un modo così inquietante, mi stai spaventando. - parlò, per nascondere la tristezza e l'incredibile paura che stava provando al momento.

- Stai tranquillo, non hai bisogno di correre per stare in pace, prenditela con calma, e che importa di quanto pensa la gente omofoba, se tu sei felice, lo sarò io, e lo sarà anche tuo papà. -

- Non so, volevi farmi piangere? - disse ridendo, - comunque secondo te, papà avrebbe accettato un figlio come me; un figlio che fa parte della comunità lgbt? - domandò con serietà.

- Secondo te? -

- Dimmelo tu. - replicò.

- Non sto dicendo che fosse un uomo dalla mentalità aperta, però sai com'era fatto, non avrebbe potuto vivere senza di te, quindi in un modo o nell'altro ti avrebbe accolto tra le sue braccia. - parlò, ripensando con nostalgia al grande amore della sua vita.

- Allora, con chi stai uscendo? - domandò sempre lei, - almeno è una bella oppure uno bello? -

- Non è nessuno di che, è solo un ragazzo che ho deciso di aiutare perché mi faceva pena. - replicò noncurante, e non volendo darle maggiori dettagli, a maggior ragione perché era il figlio del Presidente Hwang colui che lo stava aspettando.

- E ti stai facendo tutti questi problemi per uno che nemmeno ti interessa? -

- Be' non vorrei sembrare un pagliaccio possibilmente. - sputò.

- La giacchetta che ti ha regalato la zia, mi sembra più che perfetto, non credi anche tu? -

Yongbok fece una smorfia di disappunto, non credeva sarebbe arrivato seriamente a questo punto, ma quando la disperazione chiama: - Vabbé, penso proprio che me le metterò. -

- Non abbracci più tua mamma? - disse, aprendo le braccia per poter accogliere il figlio. - Ma no ti prego, è imbarazzante. -

- Nemmeno un piccolo abbraccio? - disse con un espressione delusa sul volto.

Yongbok si lasciò un attimo andare, insomma glielo avrebbe concesso nonostante li odiasse, perché era letteralmente felice in quel momento; felice che sua madre lo aveva accettato, sollevato di avere una madre comprensiva come lei, felice che nonostante tutto, e nonostante non lo mostrasse attraverso l'affetto, la donna lo avrebbe sempre accompagnato senza indugiare.

Perché una mamma, era quanto aveva bisogno per divenire un grande uomo nella vita.

- Ti sta squillando il cellulare - disse, staccandosi dal figlio, - è il ragazzo con cui uscirai? -

Sì, era proprio Hwang Hyunjin.
















author's pov

ao apprezziamo la mamma de yongbok :>

eheheheh il prossimo capitolo 😩

ANGER, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora