Risoluzioni

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"Agnot, verresti un attimo di là? Vorrei parlarti."

Maledette Guardiane del Giardino – borbottò mentalmente Agnot, preparandosi ad affrontare il sangue della Discendenza.

Una volta arrivati nell'altra stanza, Mala si mise le mani sui fianchi, assumendo la tipica posa che avevano anche le altre donne del Giardino. Quella che significava solitamente guai, o quantomeno l'inizio di una discussione.

"Mi dici cosa pensi di fare?" chiese a bassa voce indicando l'altra stanza. Agnot sbuffò.

"Non voglio far loro del male, né voglio che lavorino per Darius – nonostante sia un medico demoniaco senza pari - ma sono in gamba. Hanno un enorme potenziale, il loro legame è estremamente solido" tentennò "Mala... gli Upir non hanno alcun interesse che non sia per loro stessi ed il loro nutrimento. Ho guardato nella mente di Jensen. Lui già da bambino era diverso e l'incontro con la madre di Emma l'ha definitivamente cambiato."

Lei lo fissò, ancora indecisa.

"Voglio solo che Emma li incontri. Un Upir in simbiosi con un'ombra è qualcosa di inimmaginabile. Sono due nature da sempre destinate a completarsi, sì, ma in maniera distruttiva. Il loro rapporto simbiotico, è qualcosa di raro, ma potrebbe significare che c'è la possibilità di un'evoluzione. Gli Upir sono stati spesso al centro di controversie all'interno del Consiglio della Pagoda. Molte razze hanno suggerito l'estinzione della loro razza."

Mala lo fissò stupita. "Ma gli Upir non sono più un pericolo da secoli, se non sbaglio. Anche le loro riserve... sono state distrutte quasi tutte e loro stanno" Agnot la fermò prima che potesse completare la frase.

"La società delle Ombre si è evoluta immensamente in questi ultimi secoli e, anche se nascondono bene la cosa, covano da sempre un desiderio di vendetta nei confronti di Upir e Forme, che per una vita li hanno usati come cibo e come schiavi."

"E voi demoni?" chiese allora Mala. Agnot fece un sorrisetto beffardo.

"Non credo abbiano voglia di provare a vendicarsi. In tal caso, però, sarebbero i benvenuti. Noi demoni ci divertiamo con poco."

Mala lo fissò a bocca aperta. "Agnot!" esclamò sbalordita, facendolo scoppiare a ridere.

"Mala, le ombre sanno benissimo che non possono sopravvivere nemmeno ad un demone Errante. Come potrebbero sopravvivere a me? O ai demoni di settimo come Darius? Per questo spingono affinché il Consiglio decida di estinguere gli Upir."

"Ma non può farlo, giusto? Il Consiglio non può estinguere gli Upir!"

Agnot sospirò. "Le cose sono più complesse di così, Guardiana" disse tornando serio "ci sono cose di cui non posso dirti e ci sono vie, decise dall'Equilibrio, che non ti è dato percorrere. L'estinzione di una razza è non solo possibile, ma solitamente attuata proprio dai Guardiani e dall'Ordine, se ritenuto necessario. Il fatto è, Mala, che gli Upir non sono effettivamente un pericolo, ma sono sempre sul filo. Il rapporto fra Jensen e Yami è fuori dall'ordinario e potrebbe essere una soluzione al conflitto fra le due razze."

Mala inspirò a fondo, Agnot sembrava sincero. Lui alzò un sopracciglio, l'espressione divertita e lei lo indicò minacciosa. Ancora una volta Agnot scoppiò a ridere. La verità era che adorava avere a che fare con le Guardiane del Giardino. Anche se a volte con Raisa trascendevano un po', ma era più forte di lui, adorava punzecchiare la compagna del nipote.

"Sono sincero, Mala. Anche se sono un Demone Maggiore, sono stato reintegrato, diciamo così. Adesso collaboro con il Giardino e la Pagoda, accanto alla mia compagna. Se devo divertirmi... beh, vengo qui!" esclamò dispettoso. Lei lo fissò con gli occhi a mezz'asta e poi sospirò arresa.

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora