Epilogo

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Brion si mise a sedere, guardando tutti i presenti negli occhi. Avevano mangiato, si erano riposati e le loro ferite erano state curate. Adesso erano tutti seduti al tavolo, cercando di decidere come spiegare la sparizione e la successiva ricomparsa di Kyran.

"Mala aveva suggerito di addossare la colpa a dei Negromanti rinnegati. Diremo che il Consiglio aveva messo delle Esecutrici sulle loro tracce e che, dopo un duro scontro, Kyran è stato liberato ed i Negromanti sono stati giustiziati" disse Conrad.

"Mi sembra una buona idea, ma come spieghiamo i segni che hanno lasciato per farci credere che fossero stati vampiri?" chiese Il padre di Martin.

"Con la verità. Se ci pensate bene, quei segni sono stati realmente falsificati dai Negromanti di Roman" rispose Brion.

"Ecco, a proposito di Roman" iniziò Savras, subito fermato da Mala.

"Di Roman dovrà sapere solo il Consiglio" disse sicura "quello che è successo non deve essere rivelato a nessuno. L'Equilibrio non deve essere turbato, gli abitanti del piano non devono sapere."

"Ma non è giusto, hanno il diritto di sapere!" esclamò Spiro.

"Perché?" chiese allora Mala "Roman non è riuscito nel suo intento. Rasputin è morto e anche gli Antichi. Il Pozzo è sigillato e noi siamo tutti vivi."

"Ma nessuno saprà che tuo fratello ha tradito" disse ancora lui.

"È questo che vuoi? Un colpevole? Un mostro a cui dare la caccia?" chiese duramente Conrad. Spiro trattenne il fiato.

"No, io..." mormorò dispiaciuto.

"Roman era preda del suo sangue, è vero, e non è stato possibile salvarlo. Ha cercato di liberare i suoi antenati e questo gli è costato la vita. Non è abbastanza? E non pensi a Mala? Roman era suo fratello. Lei lo ha visto mutare, divorato dal mostro che lo possedeva e poi sparire nelle profondità della Gabbia. Ha quasi sacrificato sé stessa per rimandare indietro gli Antichi. Credi che si meriti il dolore che questo le porterebbe?"

Spiro abbasso lo sguardo sul tavolo. "No, mi dispiace."

Martin fulminò Conrad, che sostenne il suo sguardo. Aveva ragione e Martin lo sapeva. Spiro era suo fratello, ma aveva sbagliato.

"È questo il tipo di atteggiamento che ha dato il via alla guerra fra le Casate" disse secco "cercare un colpevole, dargli un nome, senza guardare oltre. Ci sono delle persone, delle motivazioni, sbagliate magari, ma le cose accadono per un motivo. Il pericolo è scampato, Kyran è tornato a casa e tutto deve finire qui."

"Ha ragione Conrad" disse Martin al fratello, prendendogli la mano "non c'è niente da recriminare, Spiro. Tu per primo eri contrario alla cecità di nostro padre, non fare come lui."

Il padre sussultò, ma non disse niente, poiché sapeva che il figlio avesse ragione.

"Sì, lo so, mi spiace" si girò verso Mala "davvero Mala, non so cosa mi sia preso."

Gabriel gli prese la mano intrecciando le loro dita. Lui sorrise teso.

"Va bene, Spiro, lo capisco" disse Mala sinceramente "ormai è passato, dobbiamo andare avanti, per il bene del piano e delle nostre famiglie. Adesso pensa solo a Gabriel e a quello di cui mi avete parlato" i due ragazzi arrossirono "io, i tuoi genitori e Lucas andremo dai Dorvak e parleremo della questione con loro. Quello che è successo con Roman, gli Antichi, il Pozzo, resterà in questa stanza."

Tutti annuirono concordi. Mala fissò intensamente Brion, l'uomo chiuse gli occhi e tutti caddero addormentati, eccetto loro due, Conrad e Raisa, Kinlan ed il Principe.

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora