Il cuore di Lucas

428 35 14
                                    

Questo sì che è interessante, Mala. A quanto pare abbiamo molte domande e nessuna risposta.

Lo guardai smarrita. Aveva ragione da vendere.

Kinlan mi prese la mano, guardandomi attentamente.

Il ripristino...è riuscito, anche solo parzialmente?

No, non con me e credo nemmeno con lui. Altrimenti non...insomma, hai visto come la guarda? Kin, è innamorato!

Penso anche io

Furono distratti da un tossicchiare discreto. Si girarono, trovando Martin che li fissava con gli occhi a mezz'asta.

"Non è carino", disse, alludendo chiaramente al fatto che stessero parlandosi telepaticamente.

"Che le tenga la mano?", disse Kinlan sbarrando gli occhi con aria innocente, lasciandolo sbalordito "vuoi tenerla tu?", chiese sbattendo le ciglia.

Mi girai a fulminarlo.

"Non...ma insomma! Ce ne è uno normale, nella vostra famiglia?", sibilò Martin.

"Che vorresti dire, scusa?", dissi indispettita. Lui mi fissò assottigliando gli occhi.

"Guardiana, io non vi capisco, non vi capirò mai probabilmente, ma non mi piace essere preso in giro. Quindi, scusatemi tanto, ma credo che sia il momento di salutare voi esseri superiori e tornare fra quelli come me", disse mortalmente serio, tanto che anche Kinlan restò in silenzio.

Martin si alzò, senza più degnarci di un'occhiata, e si avvicinò al fratello. Gabriel ci fissò con disappunto e io e Kinlan arrossimmo, mortificati.

"Non volevo prenderlo in giro...cioè, non intendevo mancargli di rispetto", mormorò Kinlan.

"Lo so, ma...sei stato un po' indiscreto e Martin è permaloso. In definitiva ci siamo comportati molto male, lui l'ha presa per il verso sbagliato, ma noi non siamo stati delicati nei suoi confronti", ammisi dispiaciuta.

"Dovremmo scusarci", disse serio Kinlan.

"Sì", sospirai. Ero davvero dispiaciuta, non volevo assolutamente che Martin pensasse una cosa del genere. Solo che io e Kinlan eravamo sempre così spensierati quando eravamo insieme...stavamo solo scherzando e la battuta di Kinlan era indirizzata più a me che a lui.

Ci alzammo mano nella mano, come bambini, avvicinandosi al tavolo dei ragazzi. Ci fermammo proprio accanto a Martin, che alzò il volto, guardandoci apatico. Arrossii.

"Martin, scusa, non è...hai capito male, non ti stavamo mancando di rispetto", dissi sincera. Lui non disse una parola, annuì e tornò a mangiare.

"No, dico davvero", intervenne allora Kinlan prendendo parola "so che quando sono con Mala perdo il senso delle proporzioni, ma lo scherzo non era diretto a te".

Io mi strozzai, guardandolo truce. Martin lo fissò confuso.

"Cioè, stavo scherzando con te, non mi prendevo gioco di te. Mi stavo indirettamente prendendo gioco di Mala, solo che tu non ci conosci, non potevi capirlo e mi rendo conto di essere andato oltre. Ti chiedo scusa, Savras. Davvero".

Martin lo fissò intensamente alcuni minuti, poi guardò me, che dovevo avere lo sguardo più mortificato del mondo, dato che mi ci sentivo, e nuovamente lui.

Sospirò.

"Va bene, scuse accettate. Oltretutto so di essere un po' permaloso", disse scrollando le spalle.

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora