Guardiani

414 35 2
                                    

"Non ti devo piacere. Devo tenerti vivo. Ora muovetevi, abbiamo lezione", detto questo passai oltre i fratelli, tirando volutamente una spallata a Martin.

Nemmeno lui mi piaceva.

Lo sentii bofonchiare qualcosa, mentre suo fratello tentava di trattenere una risatina e, involontariamente, venne da sorridere anche a me. Per fortuna ero davanti a loro e non potevano vedermi.

"MALA!", sentii gridare alle mie spalle, vedendo Syl correre nella mia direzione. Sorrisi raggiante e aprii le braccia, pronta a subire il suo solito assalto. Puntando bene i piedi per terra, riuscii anche a non cadere.

"Ehi!", esclamai ridendo, mentre i miei protetti, dietro di noi, ci fissavano attoniti. Il mio improvviso cambio di atteggiamento li aveva lasciati un po' confusi.

"Piccola strega, dove eri finita? Per colpa tua, Cameron stamani ha sfondato la porta di camera mia", la rimproverai bonariamente. Lei alzò gli occhi al cielo.

"Cam mi farà uscire di testa. Gli ho detto chiaro e tondo che non posso uscire adesso, perché sono sotto esami. Settimana prossima ho una valutazione severissima sulle Arti Oscura", disse imbronciandosi fintamente.

"Beh, potresti rispiegarlo al mio fratello demoniaco, grazie? Svegliarsi con lui che ringhia in lingua inferica mentre mi scardina la porta, non è l'ideale", sogghignai divertita.

"Sì, ora parlerò con lui. So che c'è Gabriel qui", disse per poi immobilizzarsi, guardando alle sue spalle.

"Sono i Savras, giusto?", chiese come se loro non ci fossero. Era palese non piacessero a nessuno e loro lo sapevano bene, semplicemente sembravano non curarsene.

"Sì, sono arrivati qualche giorno fa a quanto pare, mentre i ragazzi con Roman sono arrivati stamani".

"Il loro Guardiano è Roman?", chiese lei quasi strozzandosi.

"In definitiva ce lo dovevamo aspettare", dissi scrollando le spalle con indifferenza "hanno messo due membri della Discendenza a guardia dei cuccioli delle due Casate più antiche".

"Io non sono un cucciolo", ringhiò dietro di me Martin, che io prontamente ignorai.

"Syl, questi sono i fratelli Savras. Martin, il maggiore, e Spiro, il minore. Credo di avere il primo corso insieme a te, quindi potrai conoscerli meglio".

"È un piacere conoscervi", disse Syl. Poi ci ripensò e sorrise "beh, ovviamente non è vero, lo sapete benissimo, ma mi sembrava educato dirlo. D'altra parte, mi sembrava educato anche mettere in chiaro come stanno le cose".

Martin digrignò i denti, mentre Spiro, incredibilmente, scoppiò a ridere. E che risata! Era sincera e coinvolgente, tanto che ci ritrovammo a sorridere. Poi qualcuno tossì alle nostre spalle e tutto finì.

Mi girai e alle nostre spalle, mio cugino Xander mi guardava come volesse uccidermi.

"Ti posso parlare?", chiese secco. Alzai gli occhi al cielo.

"Devo stare con loro, lo sai".

Allora parleremo così. Cosa cazzo era quel sorriso?

La sua risata era coinvolgente, non ne ho potuto fare a meno

Non voglio che tu simpatizzi con loro.

Cosa hai detto, scusa?

Lo sai – disse più titubante

Non mi diceva mio padre cosa fare, Xander, non lo farai tu. Ora andiamo. Ci vediamo alla mensa, se vuoi stare con i ragazzi ti capisco. Io preferirei mangiare pane e aria in una cella, ma sono con loro.

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora