Ritorno alla Casata

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"Sicuro che funzionerà?" chiese Rasputin severo.

"Basterà un graffio" disse Roman soddisfatto "il veleno entrerà in circolo."

Ci ritrovammo all'interno della Sala grande del Castello Erdély. Poco dopo comparve mio nonno insieme alla sua Guardia.

"Dobbiamo portarlo subito in infermeria" disse guardando il ragazzo "è completamente consumato nel fisico" poi guardò mio cugino "mentalmente come sta?".

Kinlan mi guardò, poi si rivolse a mio nonno.

"Credo di essere riuscito a chiudere la sua mente prima che cedesse del tutto. C'era molto vicino, nonno. Non posso allontanarmi da lui per ora. Resterà Cameron con Mala e i ragazzi. C'è anche Xander."

Mio nonno non sembrava contentissimo, ma capiva che non fosse possibile fare altrimenti. Era stato Kinlan a creare la protezione mentale e adesso non poteva interrompere il contatto a favore di qualcun altro. Non fin che non si fosse stabilizzato abbastanza.

Brion annuì, concordando con le parole di Kinlan.

"Resterò anche io" disse stupendomi "non eravamo soli nella cripta."

Lo fissai confusa.

"Quando hai operato il pers loco per trasportarci qui, ho percepito la traccia energetica di tuo fratello. Sarà anche perso nel sangue di Kevin, ma il nostro legame resta ed io lo posso sentire. Non posso dire altrettanto di lui."

"Quindi sa che sei qui?"

"Tesoro, ti ho appena detto che io posso sentire lui, ma lui non può sentire me" sorrise indulgente.

"Intendevo se ci ha visti!" dissi, rendendomi conto solo dopo di aver urlato "mi spiace sono stanca e" ma lui mi abbracciò.

"Va bene, hai ragione. Comunque, non mi ha sentito e non mi ha visto. Non mi avrebbe visto nemmeno nella cripta. Ero occultato. Tutto il tempo."

"Ma il Bakeneko ti vedeva!" esclamai confusa.

Sospirò, sembrava indeciso sul dirmi o meno qualcosa.

"Brion?" chiesi.

Lui sospirò ancora una volta.

"Principe Erdély, potreste andare avanti con i ragazzi? Devo parlare a Mala" disse scambiandosi un'occhiata con mio nonno. Lui annuì e si avviò con i ragazzi verso l'infermeria. Mentre uscivano, Cameron mi lanciò un'occhiata preoccupata, ma io lo rassicurai con un sorriso.

Appena furono usciti, Brion mi fece cenno di sedermi. Si mise di fronte a me e inspirò profondamente.

"Il Bakeneko è una trappola lasciata dal quell'incosciente di tuo fratello. Ti ho detto che qualcosa lo stava facendo impazzire. Dunque, è importante che tu capisca che questi spiriti sono deboli ai sortilegi ed è molto facile soggiogarli a causa del forte legame familiare. Catturando uno o più cuccioli, saresti già in grado di ottenere la loro totale obbedienza" annuii convinta.

"È evidente che Roman abbia comunque eseguito un sortilegio su di lui, lo mostra il suo indebolimento strutturale, ma il vero motivo per cui sta impazzendo è un altro."

Lo guardai confusa. Pensavo che fosse l'energia oscura del sortilegio a causare la follia del demone gatto, ma evidentemente c'era altro. Brion mi sembrava incerto, perciò gli presi la mano, volendolo rassicurare.

"Zio...so che ormai il mio Roman non esiste più. Non ti dirò che non mi farà male, perché sarebbe mentirti e non posso, ma ti prego, dimmi cosa ha fatto."

Brion annuì.

"Nell'intento di risvegliare il sangue di Kevin, che in te non scorre, ha infettato il Bakeneko, sperando che ti graffiasse in preda alla follia."

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora