"Ho sempre voluto dei tatuaggi" sorrise Martin mostrando i canini.
Conrad sorrise scuotendo la testa e Agnot penso che sì, quel lupo gli piaceva proprio.
In quel momento, Mala e Brion riapparvero davanti a loro. Mala sembrava un po' più serena e Brion, sebbene evidentemente sovrappensiero, sembrava calmo. Martin si avvicinò e sfiorò una mano alla ragazza.
"Come stai?" chiese gentile. Lei sorrise.
"Sto metabolizzando" rispose sinceramente.
"Ottimo" disse Agnot battendo le mani "mentre metabolizzi, ti spieghiamo il nuovo piano. Siediti." Mala lo fissò un po' dubbiosa, ma Martin sorrise e la invitò a sedersi accanto a lui. Darius era silenzioso e anche Conrad, ma Brion non ci fece caso. Stava pensando all'angelo di ossidiana e all'evidente legame che avevano. Era possibile che... Mark e Kort avessero davvero creato un legame con Kira su questo piano? E L'Equilibrio ne era consapevole? Certo che lo era. Figurarsi, la sua famiglia era talmente poco ligia alle regole che ormai anche l'Equilibrio si era arreso.
Conrad guardava Martin, chiedendosi se fosse giusto lasciare che si facesse carico del destino dei piani, quando non era nemmeno un Guardiano, ma un licantropo. Certo, aveva fatto domanda come osservatore nell'Ordine, ma non era la stessa cosa. Chiuse gli occhi e fu nel Giardino.
La donna dai capelli rossi lo aspettava, seduta sulla panchina, accanto a Mica. Conrad alzò gli occhi al cielo.
"C'era bisogno di chiamare la nonna?" chiese torvo Conrad. Il Giardino sorrise indulgente e Mica lo indicò fintamente minacciosa.
"Cosa ti turba?" chiese subito Mica.
"Il giovane licantropo, Martin" disse sinceramente Conrad "si sta facendo carico di un compito che non è il suo."
"Ne sei sicuro?" chiese gentile il Giardino. Conrad la guardò perplesso.
"È... lui è un licantropo. Ha sangue stregato, è vero, ma...". Mica gli prese la mano.
"Ed è il compagno destinato di Mala, che è la discendenza più pura di Brion. Il fatto che lui possa resistere alla maggior parte degli incanti e dei sortilegi, lo mette nella posizione di poter affrontare cose che gli altri esponenti della sua razza non possono. Compreso il carattere intenso di Mala."
"Ma gli Antichi" Conrad inspirò a fondo "noi non potremo intervenire e lui si troverà faccia a faccia con uno di loro, anche se minore. So che quello che ha posseduto Roman non è fra i più potenti, ma lo è rispetto a loro. Martin sarà protetto dal sangue di Roman e dai suoi sortilegi... ma se qualcosa andasse male?".
"Per questo c'è Mala" disse il Giardino.
Conrad scosse la testa, poco convinto.
"Ascoltami, Conrad" disse ancora il Giardino "anzitutto, se Roman verrà divorato dall'Antico, le opzioni sono due... potrebbe limitarsi a divorarlo, oppure potrebbe farlo rinascere in una forma più... consona alla sua nuova anima."
Il ragazzo si accigliò.
"Vuoi dire che lo tramuterà in un incubo?" chiese perplesso.
"Molto più probabilmente si limiterà a divorarlo" disse Mica senza peli sulla lingua "non hanno cura nemmeno del loro stesso sangue, solo della loro fame. Ma se lui diventasse... altro" inspirò a fondo "allora Agnot interverrà."
"Cosa? E perché Agnot?" chiese non capendo.
"Beh, loro nascono dalla stessa Luce" spiegò il Giardino "certo, loro non ne hanno più alcuna, ma diciamo che come resistenza... Tu sarai occupato a mettere l'antico nella Gabbia, Mala si occuperà di difendere Martin e si occuperà dei Negromanti più giovani insieme a Kinlan."
STAI LEGGENDO
Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)
ParanormalSono i discendenti di coloro che hanno distrutto il Milleocchi, salvando i piani e proteggendo la Legge e l'Equilibrio. L'Ordine è stato confinato in un tempo non- tempo, in un luogo di cui nessuno più conosce la via e l'Equilibrio ha deciso di la...