Una verità difficile

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Martin, che non era troppo lontano, aveva ascoltato il dialogo di Kinlan con il Principe, ma senza mai alzare gli occhi dal suo piatto.

Forse, quello di Lucas non era il solo cuore a rischio.

"Martin", lo chiamò la voce di Kinlan, risvegliandolo dai suoi pensieri.

Il ragazzo alzò lo sguardo sull'altro, fissandolo senza nessuna espressione, aspettando che proseguisse.

Kinlan non parlò, sperando che fosse Martin a farlo, cercando un contatto, ma il licantropo non batté ciglio e lui sospirò.

"Dovrei parlarti", disse solamente.

"Se anche io e te ce ne andiamo, chi protegge Gabriel, Spiro e Reika? Mala non c'è e tu sei l'altro Guardiano", detto questo, continuò a mangiare. Kinlan lo fissò perplesso, poi guardò Gabriel e Spiro, che alzarono le spalle.

"Non posso aspettare che torni Mala per parlarti, Martin. Se ti fa stare più tranquillo, posso rinchiuderli in un nocto, nonostante lo trovi ridicolo. Siamo nel Castello Erdély, insieme al vampiro più Antico di questa Casata e alla Reggente della stessa".

Ancora Martin lo fissò, apparentemente indifferente. Poi posò lentamente le posate, allontanando il piatto e si alzò. Guardò ancora Kinlan.

"Mio fratello sa difendersi e anche Gabriel. Andiamo", disse solamente. Spiro e Gabriel si fissarono accigliati. Martin era stranamente apatico.

Kinlan lo condusse in una stanza appena fuori dalla sala da cui erano usciti. Aspettò che il licantropo entrasse e chiuse la porta. Fece segno di tacere e pronunciò un incanto di occultamento, o così sembrò a Martin.

Il ragazzo si accigliò, fissando Kinlan, ma ancora quello scosse la testa. Martin roteò gli occhi al cielo e si appoggiò al muro, le braccia incrociate al petto.

Ancora qualche parola, poi Kinlan annuì soddisfatto.

"Ora possiamo parlare", disse sorridendo. Martin lo fissò sollevando un sopracciglio.

Kinlan sospirò.

"Ci sono incantesimi, che Roman conosce, per lasciare dei...varchi nascosti", disse cercando di essere chiaro "diciamo che poteva aver lasciato qui qualcuno che gli riferisse ciò che accade al castello. Sono numerose le forme di vita che non hanno bisogno di nutrimento e che possono restare celate alle normali formule di contenimento".

Martin lo fissò severo.

"Quindi tu sei certo che Roman sia d'accordo con i Negromanti", disse. Kinlan fece un sorriso amaro.

"Parliamoci chiaro, Martin. Roman non è mai stata una bella persona. È mio cugino e lo amo, come amo Mala, ma non mi sono mai illuso. Fin da quando eravamo piccoli, Roman ha sempre mostrato di essere egoista ed arrogante e soprattutto, amico di Lucas o meno, di pensare che tutti gli altri fossero inferiori a loro. A noi".

Martin non disse niente, guardandolo curioso. Kinlan si passò nervoso una mano fra i capelli.

"Sembrava che Roman avesse a cuore solo Mala, ma come avrai capito non è così. Lui amava l'immagine che aveva di Mala e, quando lei si è innamorata di un vampiro, che è inferiore a noi", mimò le virgolette "allora ecco che a lui non è andata più bene. Perciò ha fatto ciò che ha fatto. Non certo perché voleva la felicità di Mala, ma perché Lucas non era abbastanza".

"Eppure è un Guardiano", ribatté placido Martin. Kinlan sospirò.

"L'ho denunciato al Consiglio, più di una volta", disse brusco "siamo onesti, Roman non ha il comportamento e il sentimento che solitamente contraddistinguono i Guardiani. A Roman piace il suo ruolo, perché dà ulteriore lustro alla sua persona, oltre al sangue che scorre nelle sue vene".

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora