Pianificazione

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"E allora parliamo del Sigillo!" sbottò seccato.

"Torturare?" mormorò sconcertato Kinlan a Mala. Lei alzò le spalle incerta e si limitò ad ascoltare le parole del Demone Maggiore.

"Anzitutto il Sigillo sta reggendo bene. Lyca e Kort hanno fatto un lavoro eccellente. I Negromanti che ci stanno lavorando non sono di alto livello, probabilmente per questo ne ha reclutati tanti. La loro incapacità è però compensata dalla loro energia negativa. Sono persone estremamente ambiziose, senza scrupoli, inclini a tradimento e meschine. Soggetti facilmente manipolabili da Rasputin, come lo è probabilmente lo scarto di Negromante legato a quella sedia" disse incolore.

"Agnot" sospirò Emma.

"Cosa? Non lo posso torturare, anzi non posso torturare nessuno! Non sperare che mi trasformi in una collegianda per non turbare questi ragazzi! Se dovranno sopportare la vista di Roman nella sua vera forma, possono sopportare il mio linguaggio" la fulminò seccato, facendola sorridere "inoltre questa è la pura verità. Sono tutti scarti e Rasputin lo sa. Questo ragazzo per esempio, non sarebbe mai diventato un Negromante. Gli manca la forza di volontà, non ha disciplina alcuna, non ha abbastanza preparazione da poter compiere sortilegi complessi. Ha scelto di essere un Negromante perché non ha passato l'esame come Mago. Lo ha scelto perché voleva essere potente, non perché voleva seguire un ideale più alto. Ha provato un tipo di magia che richiede una grande luce interiore, non c'è riuscito e ha pensato di poter essere un Negromante, perché crede che questo richieda meno luce" lo guardò schifato "tu come lo chiameresti?"

"Ho capito il punto" disse all'improvviso Mala attirando la sua attenzione "mi stai dicendo che ha preso tanti avanzi, perché un vero Negromante non si sarebbe piegato ai suoi piani, giusto?" Agnot annuì "il che vuol dire che ci metteranno più tempo, non che non ci riusciranno. La mia domanda è...mio fratello non è un Negromante potente? Perché non sta lavorando lui al Sigillo?"

"Non può. Nel momento in cui è diventato parte di Loro non può in alcun modo intaccare né avvicinarsi al Sigillo. Lo respinge e annulla ogni suo potere."

Ci fu un momento di silenzio.

"Aspetta" disse Martin "vuoi dire che Roman non ha poteri? Non ha protezioni?" esclamò incredulo.

"Non esattamente. È potente, ma non può avvicinarsi al Sigillo" obiettò Agnot. Martin sorrise.

"Quindi, se si avvicinasse al Sigillo diverrebbe vulnerabile?" chiese con uno scintillio negli occhi. Agnot sorrise sghembo.

"Decisamente sì."

"Ed io sono immune alla magia, giusto?" Mala si accigliò.

"E con questo cosa vorresti dire?"

"Niente, ancora" disse lui compiaciuto.

Agnot lo osservava attentamente. "Va bene, adesso finiamo di parlare del Sigillo e dei Negromanti, poi torniamo al tuo sangue stregato, lupacchiotto" Martin soffocò un'esclamazione indignata.

"Quindi, Negromanti a parte - che non saranno un grande problema se saprete gestirli bene - il vero pericolo è Rasputin. Non tanto per il suo potere in sé, ma in quanto è un tramite con i miei fratelli e in qualche modo riesce a costituire un ponte. Mala ha potuto provare cosa il suo tocco comporti, ma lei è protetta. Brion e Mala sono immuni ai loro fascini."

"Vampiri e Licantropi sono facilmente assoggettabili dai miei fratelli, quindi senza protezione non possono avvicinarsi a lui, ma" fece una pausa "se noi riusciamo a trattenere Rasputin e sangue stregato lo porta vicino al Sigillo..."

"Cosa? No, assolutamente no!" disse Savras padre "ho appena ritrovato mio figlio maggiore! Non potete metterlo in pericolo in questo modo!"

Agnot lo fissò severo, Emma gli posò una mano sul braccio, avvicinandosi all'uomo.

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora