Tregua Momentanea

342 28 2
                                    

"Spero davvero che lo faccia", disse serio Cameron "io comunque sono qui per te, Mala. Sono tuo fratello e sono qui per te".

"Lo so", sorrisi lasciandomi abbracciare.

Cameron non era Roman. Cameron era come me.

"Ti va un caffè?", chiesi a Cameron contenta, mentre Gabriel e Spiro chiacchieravano con Martin al tavolo "io non attacco prima di mezz'ora e credo che Jules per ora non abbia da fare, in pratica ci siamo solo noi ed un altro tavolo", sorrisi guardandomi intorno.

"Syl non era con voi?", chiese all'improvviso Cameron.

Mi accigliai, guardandomi intorno. Dove era finita Syl?

"Non capisco, è arrivata con noi, voleva parlarti", dissi facendo un sorrisino malizioso.

"Le hai detto della porta?", disse assottigliando gli occhi.

"Ci puoi scommettere", lo provocai. Lui mi fissò sdegnato.

"Non posso crederci!", disse scuotendo la testa "tu dovresti essere dalla mia parte!".

Ridacchiai.

"A Syl piaci come sei, anche quando il tuo demone fa i capricci".

Lui sorrise furbo.

"Non ti da fastidio che frequenti una tua amica?", chiese schietto come sempre.

"E perché? Ehi, ci scambiamo tre anni, mica trenta!".

"Questo è vero, e poi il fascino è di famiglia, era inevitabile che cascasse ai miei piedi", disse fingendo di lucidarsi le unghie sulla maglietta.

Scoppiai a ridere.

"Sarà mica il contrario? Perché credo che tu sia caduto ai piedi di Syl", dissi ridacchiando.

"Però Martin Savras è caduto ai tuoi", sussurrò divertito. Lo fissai come fosse pazzo.

"Non so di cosa ti sei fatto stamani, ma credimi, ti stai sbagliando".

"Ci sta", si arrese troppo facilmente Cameron. Lo fissai diffidente.

Quando mio fratello lasciava cadere così facilmente un argomento, non era mai buon segno, ma era anche vero che lui non poteva essere in possesso di alcuna informazione. Dei Savras lo avevamo scoperto quando lui non c'era, del cambiamento di rapporto fra me e Martin non poteva averne idea, dato che era avvenuto da poco...cosa covava Cameron? Lo fissai assottigliando gli occhi.

"Cosa stai combinando, Cameron? Cosa mi nascondi?".

Lui sorrise, ma scosse la testa.

"Niente, Mala, sono solo un osservatore attento".

Lo fissai più intensamente.

"Devo fare un intrigo?".

Lui scoppiò a ridere.

"Fai tutti gli intrigo che vuoi, giuro che non sto combinando niente di male".

Sorrisi divertita.

"Ti tengo d'occhio, giovane demone", lo indicai fintamente minacciosa.

Lui roteò gli occhi al cielo.

"Ne terrò conto", disse sorridendo furbo.

Ci avvicinammo al bancone, Vedendo che Jules stava chiacchierando con Xander. Sorrisi divertita. Xander era timido, ma trasparente. Quello che amavo di mio cugino è che non mentiva mai. Se avessi chiesto qualsiasi cosa a Xander, avrei ottenuto sempre la verità, perché lui era così. Diceva che se ci si vergogna di qualcosa è perché, dentro di noi, sappiamo che è sbagliata. Oppure che ci sentiamo noi sbagliati nei confronti di quella cosa, anche se non lo è la cosa in sé.

Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora