"No. Mi basta vedere quanto soffre a non poterti abbracciare come io facevo con Stephan", disse freddo, lasciandomi di stucco.
"Capisco", dissi a Martin.
E lo capivo davvero. Avevo capito davvero.
Spiro mi guardò intensamente, cercando di capire se le mie parole fossero sincere o meno e dovette capire che lo fossero, perché sorrise leggermente.
"Bene, ora che tutti hanno qualcuno da odiare e qualcosa da capire", disse sempre sorridente "possiamo mangiare qualcosa?".
Ci girammo tutti a fissarlo e Syl lo fulminò. Era ovvio che si riferiva al fatto che lei non avesse capito le parole di Martin.
"Senti, tu potrai essere forte quanto vuoi, bel cucciolotto, ma sai benissimo che non puoi liberarti della maledizione di una Strega, quindi regolati, chiaro?" sibilò, facendolo sorridere di più.
"Scherzavo, sei permalosa, però", disse. Lei restò a bocca aperta, l'espressione indignata.
"Beh, un po' permalosa lo sei", cercai di calmare gli animi.
"Ha parlato quella buona. Comunque, ora che tu e mister Simpatia siete diventati migliori amici, come ci organizziamo per il pomeriggio?".
"In che senso?", chiesi senza capire.
"Devi lavorare alla caffetteria".
"Sì, probabilmente con me lavorerà Gabriel", sorrisi contenta, non accorgendomi dello sguardo truce di Martin.
"Ma così avrai intorno anche Roman e Lucas", bofonchiò lei. Sospirai.
"Lo so, ma mi basterà ignorarli. Gabriel è un po' il mio fratellino e poi Cameron verrà sicuramente a trovarlo!".
"Allora resto anche io, così spiego a quel cretino di tuo fratello che non lo sto rifiutando e che non deve romperti la porta di camera", sghignazzò.
"Brava! Se riuscirai a parlarci. Lo sai come sono lui e Gabriel quando si vedono dopo tanto".
Sentii un improvviso silenzio e vidi Spiro fissare Gabriel. Sembrava quasi triste. Martin guardava il fratello, scuro in viso.
C'è qualcosa che non va – pensai, sempre più sospettosa
"Beh, comunque almeno Gabriel lo ascolta sempre. Ti aiuterà a spiegargli di non fare il geloso senza motivo", alzai le spalle e sentii un lieve sospiro.
Avevo decisamente ragione, ma dovevo esserne più che sicura. Fissai intensamente il tavolo, cercando di rimettere ordine fra le idee. Mi sentii osservata e, alzando gli occhi, mi accorsi di Martin, che mi stava fissando come volesse leggermi nel pensiero.
Continuò a guardarmi ed io non spostai lo sguardo, rendendomi conto che cercava di capire se io avessi capito e cercava anche di capire, se gli piacesse che io avessi capito.
Scosse la testa preoccupato, ma mi limitai a guardarlo come niente fosse.
Non è un problema – cercai di trasmettergli
Lui sbuffò e tornò a guardare il fratello.
"Cosa vuoi mangiare? Io penso che prenderò quello che ha l'aspetto di uno spezzatino. L'odore è sano".
"Buono, vorrai dire", lo corressi.
"No, sano. Vuol dire che non ci sono dentro porcherie. Da lì a poter garantire che sia anche buono", sorrise malizioso. Io scossi la testa, tentando di non sorridere a mia volta, anche se qualcuno, all'altro capo della stanza, se ne accorse.
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Il Tempo dei Guardiani (Sequel di Lyca)
ParanormalSono i discendenti di coloro che hanno distrutto il Milleocchi, salvando i piani e proteggendo la Legge e l'Equilibrio. L'Ordine è stato confinato in un tempo non- tempo, in un luogo di cui nessuno più conosce la via e l'Equilibrio ha deciso di la...