Il coraggio di non arrendersi

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Io spero di possedere sempre abbastanza fermezza e virtù per mantenere quello che considero il più invidiabile di tutti i titoli, il carattere di un onest'uomo.
(George Washington)

A Saoirse sarebbe piaciuto restare. Questo pensava mentre guardava i circensi che facevano i loro esercizi, cadevano, si rialzavano, davano mostra di abilità incredibili che scatenavano in lei  riso, meraviglia, sorpresa. Si domandava come facessero, quanti anni di allenamento fossero stati necessari per raggiungere risultati simili. Si avvicinò a ciascuno di loro per guardare meglio, e per un istante desiderò di essere parte di quel mondo pieno di colori e di sentimenti puri, si immaginò felice, indipendente e accolta da una nuova famiglia. Ma poi la realtà tornò ad oscurare la luce nei suoi occhi. Ricordò a se stessa che tutte quelle persone avevano una cosa in comune: il talento. Lei non era particolarmente brava in niente; le piaceva cantare, sì, ma sapeva di non eccellere e che le canzoni che intonava nella Casa del Silenzio venivano più da un sentimento di ribellione che da una vera aspirazione artistica. Lì era solo una semplice ospite. Quelle persone erano state gentili, le avevano offerto amicizia e un pasto caldo, ma teneva ancora troppo alla sua dignità per pensare di approfittare oltre della loro ospitalità; l'avevano accolta e lei li aveva ringraziati dicendo quello che sapeva, ora nessun debito la legava più al circo, né il circo a lei. Com'era amaro il pensiero del vagabondaggio che l'attendeva alla ricerca di un luogo diverso! Come risuonava nella sua mente quella specie di oscura profezia: "nessuno aiuta un Tacito"! Ma era un sacrificio che doveva compiere per rispettare se stessa: mai e poi mai avrebbe accettato di essere un parassita, o di farsi fare la carità. Prese la sua decisione. Andò a parlare con Martha.
— Sasha! — Martha sorrise e lasciò andare la cesta piena di serpenti con cui stava armeggiando. — Non ho avuto modo di presentarmi come si deve. Mi chiamo Martha.
— Sì, ho sentito gli altri dire il suo nome. E... io sono Saoirse, non Sasha.
— Ti prego, dammi del "tu" — Martha era in evidente imbarazzo. Non solo per aver sbagliato il nome: non aveva dimenticato che Saoirse conosceva il suo segreto.
Saoirse notò l'espressione della ragazza e indovinò immediatamente i suoi pensieri: — Sì, lo so. Ne ho visti tanti come te... l'ho capito dalla tua mano — sussurrò, abbastanza piano da non farsi sentire dagli altri. — Rispetto la tua scelta di non parlarne ai tuoi amici, dunque nemmeno io ne farò parola. Del resto, non potrò farlo...
— Che intendi?
— Intendo che tolgo il disturbo. Non fraintendermi, sono stata benissimo qui, ma non ne approfitterei mai, non voglio essere ospitata se non posso essere utile. Sarei solo un peso, non posso farlo.
Martha fu incerta per un istante: la possibilità che il suo segreto venisse scoperto era la sua più grande paura. Come poteva essere certa che Saoirse avrebbe mantenuto la sua promessa e non avrebbe parlato? Sarebbe stato molto più semplice, molto più sicuro non insistere e lasciarla andare. Ma sarebbe stato anche più giusto?
— Bene, allora... è stato un piacere. Spero che ci rivedremo, un giorno! — Saoirse, non ricevendo alcuna risposta, fece per andarsene.
— No, aspetta! — Martha la fermò. — Dove andrai?
— Troverò un posto.
— Resta qui! C'è tanto spazio, tutti ti hanno presa in simpatia... potrai viaggiare con noi e vedere il mondo!
— Ma non ci senti? Ho detto che non posso, finirei solo per sentirmi in colpa. Sono uno spirito libero e detesto essere in debito.
— Allora puoi aiutare Martha con le carte! — Credence aveva ascoltato tutta la conversazione e non esitò a intervenire.
— Credence! — lo rimproverò Martha. — Non essere maleducato.
— Non lo sono! — ribatté Credence. — Guardala, vuole evidentemente rimanere con noi, ma non lo farà mai a nostre spese. E poi, cara, sono così stanco di vederti lavorare ogni giorno come se fossi costantemente a corto di tempo! Non ti rilassi mai, hai sempre una scadenza da rispettare, un modulo da compilare, sparisci per ore tra i tuoi documenti... hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, e questa ragazzina è sveglia. Martha, è troppo per te, ti ammalerai...
— Sto benissimo.
— No invece! Sei stanca, lo si vede dagli occhi. — Credence le prese le mani. — So quanto tutto questo è importante per te, ma devi lasciarti aiutare.
— Io... — Martha esitò. — Non so se Sasha, cioè, Saoirse...
— Si, va bene, accetto. — tagliò corto la ragazzina. — Vi aiuterò, lavorerò per voi e mi guadagnerò onestamente vitto e alloggio qui. Ma voglio un contratto.
— Seguimi, ti spiegherò tutto — Martha sospirò, un po' sollevata e un po' preoccupata.

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