Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
(Giuseppe Ungaretti, Sentimento del Tempo)La sua mente correva tra le idee, alla ricerca di un barlume di lucidità che le consentisse di dare la risposta che le avrebbe salvato la vita. Cosa stava facendo?
Stai tradendo Grindelwald, ecco cosa stai facendo.
Sbiancò, colta da un dolore improvviso. Il collare si stava stringendo di nuovo. Obbligò le sue labbra affamate di aria a rimanere serrate, ma sentiva già la sua vista annebbiarsi. Cercò di svuotare la mente e di riempirla con pensieri diversi, tutti quelli che le venivano in mente, per nascondere il tradimento che covava in lei. Non fu difficile, i pensieri erano forse l'unica cosa che non le mancava. Si concesse giusto il tempo per indossare il suo sorriso più sicuro, poi si voltò.
— Scusi, mi ha spaventata — disse alla donna che aveva parlato: la Grindelwaldiana più anziana. Era sicura che fosse la stessa che aveva partecipato al suo Giuramento, ed esattamente come allora il tono fin troppo gentile della strega la fece vacillare per appena un istante. — Tentavo di inviare una lettera.
La strega allungò una mano senza aggiungere una sola parola. Thunder valutò l'idea di fingere di non aver compreso, ma capì immediatamente che non avrebbe avuto senso, così slegò la lettera dalla zampa della poiana e la porse alla donna. Gli istanti sembrarono minuti mentre l'anziana strega osservava i caratteri runici incisi sulla pergamena. Chiese cosa significassero, e Thunder valutando velocemente i rischi che avrebbe corso mentendo decise che non ne valeva la pena, forse anche perché non ci teneva a mettere di nuovo alla prova il suo collare. Tradusse la frase.
— Pensava che sarebbero venuti a cercarla?
— Erano pur sempre la mia famiglia.
In quel momento avrebbe quasi preferito che il collare la soffocasse, almeno avrebbe significato che non era vero, che non si era lasciata alle spalle la parte migliore della sua vita.
— Signorina Goldstein, — cominciò la strega.
— Thunder, per favore.
— Come preferisce. Thunder, comprendo il suo dolore, ma non crede sia l'ora di lasciarsi il passato alle spalle?
— Io non sono affatto addolorata. E comunque non era quello il vero messaggio.
Ringraziando la se stessa del passato per la sua previdenza, Thunder passò la bacchetta sul retro della pergamena a rivelare la seconda frase che aveva scritto: "Potresti essere il prossimo".
La vecchia strega sorrise leggendo la frase, prima che Thunder la occultasse di nuovo. Non sapeva se sperare che Newt la trovasse o meno. Certo, le avrebbe dato la certezza assoluta che lui non l'avrebbe cercata e sarebbe semplicemente andato avanti con la sua vita, ma non poteva sopportare il pensiero di essere odiata ancora di più da lui. Forse una parte di lei non voleva che lui la dimenticasse. Di certo non voleva che la ricordasse come colei che gli aveva fatto del male. Scacciò via quei pensieri, infastidita dal suo stesso egoismo.
— Una minaccia — la strega le rivolse uno sguardo gentile e privo di giudizio, quasi materno, forse un po' troppo confortante.
— Scamander sa come leggerla. La troverà e saprà che non ha scampo.
— Pensavo aveste un bel rapporto.
— Ha scelto di schierarsi dalla parte sbagliata e la pagherà per questo.
— Oh, ho capito... quell'uomo l'ha delusa, figliola?
Perdonami, Newt. — Mi ha ferita in modi che lei non può nemmeno immaginare, non c'è più niente che mi leghi a lui.
Non distingueva più se a toglierle il fiato fosse il velluto che le serrava il collo o il senso di colpa che le serrava la coscienza. Si affrettò a legare di nuovo la lettera alla zampa della poiana per nascondere la sua espressione sofferente, e sentì solo vagamente la vecchia strega che le raccomandava di non prendere più iniziative, di chiedere prima agli altri la prossima volta che le fosse venuta un'idea simile e tutto il resto.
— Ti prego, non fallire. — sussurrò Thunder, poi lasciò che la poiana spiccasse il volo e si librasse sopra la distesa d'acqua che si estendeva a perdita d'occhio di fronte a lei. La casa di Tina a New York le parve lontanissima e sfocata persino nei ricordi, tanto che Thunder faticò ad evocarne un'immagine nella sua mente. Chissà cosa stava accadendo lì, proprio in quel momento. Chissà cosa sarebbe accaduto di lì a poco, con l'arrivo del suo messaggio. L'unica cosa che sapeva era che non c'era in lei il minimo pentimento. Una cosa Thunder aveva ancora in comune con Tina: amava prendere iniziative.
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Unitevi a me... o morite
FanficSequel di "Tu cerca di non farti investigare" Un misterioso assassino di Creature magiche si aggira indisturbato per il Mondo Magico, scivolando silenzioso nel nero della notte, e l'unico indizio è la sua firma, una "T". Nel frattempo, la ricerca di...