Sangue di drago

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A word after a word after a word is power.
(Margaret Atwood)

Due mesi prima...

Il 26 gennaio 1928 poteva somigliare a un giorno come gli altri, ma per Tina Goldstein di certo non lo era.

Sto facendo la cosa giusta?

Ora non ne era più tanto sicura, e più andava avanti, più quella domanda si faceva martellante nella sua testa. Partire avrebbe significato far soffrire le uniche persone a lei care e perderle irrimediabilmente, restare avrebbe significato perdere la sua unica possibilità di donare loro un mondo migliore. Sarebbe stato semplice tornare indietro e lasciare che fosse qualcun altro, per una volta, a fare il lavoro sporco, sarebbe stato così semplice... ma conosceva se stessa abbastanza bene da sapere che, se lo avesse fatto, non se lo sarebbe mai perdonato. Non ne poteva più di assistere alle ingiustizie, alla morte, alla tirannia. Se non avesse provato lei stessa a cambiare il mondo, chi lo avrebbe fatto? Sì, avrebbe fatto di tutto, anche se avesse dovuto immergersi nel male, toccare il fondo, perdere se stessa, era pronta a pagare ogni prezzo per il sogno di un mondo migliore. Eppure continuava a porsi la stessa domanda.

Sto facendo la cosa giusta?

Le sue dita intorpidite dal freddo si tuffarono meccanicamente nella tasca destra del suo cappotto ed estrassero un foglio ormai sgualcito. La carta, che un tempo ricordava essere stata di ottima qualità, si era fatta sottile al centro per essere stata piegata e dispiegata troppe volte: sembrava fragile, come se stesse per strapparsi. Si lasciò andare a una risata nervosa e senza allegria pensando che era esattamente così che si sentiva lei, come un foglio sul punto di strapparsi.
Forse avrebbe davvero fatto meglio a tornare indietro in quel preciso istante.
Ma non lo fece.
Aprì un'ultima volta la lettera e rimase a fissare quelle parole che tanto le avevano dato da pensare e che così a lungo aveva tenuto nascoste. Immobile alla luce di un lampione, riusciva a distinguere le lettere tracciate da quell'inchiostro brillante in una calligrafia chiara per quanto piccola e delicata, e allo stesso tempo quasi pomposa in alcuni punti, con quelle lunghe linee arricciate. 

Mia cara signorina Goldstein,
Sono onorato di ricevere sue notizie, ricordo sempre con piacere la nostra ultima collaborazione, sebbene speri un giorno di incontrare lei e Newt in circostanze meno inquietanti.
So che è una donna risoluta, quindi confido che apprezzerà il mio andare dritto al punto: volevo consigliarle un dolce al limone davvero gradevole che ho provato a cucinare l'altro giorno e che sono certo possa piacerle. Utilizzerò un linguaggio che solo lei potrà decodificare dal momento che, naturalmente, non mi va che qualcuno possa intercettare questa lettera e rubare una ricetta di cui vado così fiero. Le occorreranno:

Il resto della lettera era scritto in uno strano codice costituito da caratteri grossi e spigolosi, come se fossero stati incisi nella pietra. Per Tina, però, quelle lettere non erano affatto misteriose: aveva studiato le basi dei linguaggi antichi a scuola e durante il suo addestramento da Auror e, nonostante fossero passati anni, sapeva ancora riconoscere delle Rune quando le vedeva. Aveva impiegato diversi giorni per decifrare tutto il messaggio e aveva avuto bisogno di aiutarsi con almeno tre libri diversi, ma alla fine aveva ottenuto un risultato soddisfacente e si era anche sforzata di memorizzare l'intero alfabeto runico, pensando che in un futuro non troppo lontano avrebbe potuto rivelarsi un aiuto prezioso. Minuziosamente, aveva appuntato sul margine della lettera la traduzione e poi si era premurata di cancellarla appena era stata in grado di comprendere direttamente il testo originale. Dopo tanto tempo passato a esaminare quelle parole, le aveva praticamente imparate a memoria:

Conosco Grindelwald più di chiunque altro e so che è un nemico temibile, ma pur sempre umano, e come tutti gli umani non è immune a quelle imperfezioni che chiamiamo errori. Ha avuto l'intuizione giusta, in effetti conosco segreti che nessun altro al mondo conosce, segreti pericolosi che non posso rivelare a cuor leggero all'interno della nostra corrispondenza. So per certo che Gellert non è in grado di decifrare le Rune Nordiche, quindi sarà molto più sicuro usare questo sistema, tuttavia lei sa bene che non c'è nulla che non possa essere imparato attraverso i libri e, per quanto lui non sia mai stato un grande lettore, per questa volta potrebbe fare un'eccezione, o peggio, potrebbe avere a sua disposizione i migliori esperti nel campo. A questo si aggiunge il fatto che le informazioni che sto per rivelarle potrebbero creare molti danni nelle mani di qualunque mago o strega che non abbia intenzioni oneste, e mi creda se le dico che in tal caso invece di sconfiggere un dittatore, potremmo vederne nascere uno nuovo.   Per questi motivi e molti altri, le chiedo comunque di distruggere questa lettera appena possibile.
Mi chiede se ci sia qualcosa che possa mettere in serie difficoltà quell'uomo che ha ormai conquistato il timore di tutto il Mondo Magico. Posso dirle che, a dire il vero, c'è una cosa che mi viene in mente, ma la prego di esercitare la massima cautela: ho buone ragioni per non aver mai rivelato ad anima viva determinate informazioni prima di questo momento. 
Si tratta di un oggetto di cui io non posso riappropriarmi, anche se a dirla tutta ne avrei il diritto, e che nelle mani sbagliate può causare danni irreparabili al Mondo Magico e a quello Non Magico (e devo confessarle i miei timori: possiamo aspettarci che ciò accada molto presto). L'oggetto di cui le parlo è estremamente potente: fui io stesso, insieme a Gellert, a idearlo. Sa che il sangue di drago ha caratteristiche davvero straordinarie? È possibile che Newt gliene abbia parlato. I draghi sono tra le creature più affascinanti, nel loro sangue scorre una magia unica nel suo genere, dalle mille proprietà e dai molti usi. Ho sempre avuto un debole per questo genere di studi, e Gellert sembrava curioso quanto me, tuttavia allora non compresi che il suo obiettivo non era tanto la conoscenza, quanto il potere che essa avrebbe potuto conferirgli. Ma la sto annoiando; del resto, le avevo fatto la promessa di arrivare dritto al punto e intendo tenervi fede. Questa è la questione: trovammo il modo per produrre un distillato con il sangue di diverse razze di drago e scoprimmo che il liquido ottenuto aveva il potere di rendere qualsiasi animale immortale e invulnerabile. Era ciò che rendeva così possenti i draghi, una specie di innato scudo magico, se vogliamo. Immagini cosa si possa ottenere con il potere di decine di scudi diversi che si potenziano a vicenda, racchiuso in una fiala e trasferito a un'altra vita. Noi riuscimmo a vederlo con i nostri occhi, ma questa, ora se ne renderà di certo conto, è una conoscenza pericolosa. Una conoscenza che, se le mie previsioni sono corrette, Gellert utilizzerà a suo vantaggio, e Merlino sa dove potrebbe arrivare con delle Creature impossibili da uccidere o anche solo da ferire che non rispondano ad altri che a lui. Sempre che non decida di iniziare a servirsi anche degli esseri umani. Qualunque animale alberghi in terra ha un tempo limitato in questo mondo, e sfidare questo limite non genera che male.
Una buona notizia però posso dargliela: l'unico modo per produrre il distillato è attraverso un congegno che ora è in suo possesso, ma che non credo sia pienamente in grado di usare. Sospetto che in questo momento lo stia studiando e stia cercando un modo per farlo funzionare, ma con un po' di fortuna qualcuno potrebbe riuscire a rubarglielo prima che ne sia in grado, prima che possa sfidare la Natura al prezzo di molte vite.
So che a questo punto starà già facendo i bagagli per andare lei stessa a rubare il congegno a Grindelwald, e non nascondo che ammiro molto il suo coraggio, ma devo ancora una volta richiamarla alla cautela in quanto non voglio che faccia scelte avventate: non sottovaluti la pericolosità di quell'uomo e nemmeno la sua intelligenza, non pensi di poterlo ingannare facilmente. Lei è una strega indubbiamente brillante, ma lui è un mago astuto e senza pietà. Le sconsiglio vivamente anche solo di pensare di poterlo affrontare da sola, la prego invece di riflettere su quale sia la mossa più saggia: lei è la prima persona a cui rivelo questo segreto, mi auguro di non dovermene pentire. Di certo la storia si ricorderà di lei, ma non disdegni l'aiuto degli amici.
Spero che riuscirà a trovare quello che cerca, nel frattempo le auguro buona fortuna.
Suo,
Albus Silente.   

Naturalmente, Tina sarebbe andata da sola. Sarebbe stato molto più semplice per una persona sola nascondersi tra le fila di Grindelwald, in più Queenie, Jacob e Newt erano già esposti a troppi pericoli per aggiungerne degli altri e, egoisticamente parlando, non sarebbe riuscita a sopportare la perdita di uno di loro. Se voleva salvare il mondo era affar suo, non aveva alcun diritto di trascinarli con sé.
Eppure...
Forse, per quanto le costasse ammetterlo, avrebbe avuto bisogno del loro aiuto più avanti. In tal caso, al momento giusto, sentiva che sarebbero riusciti a trovarla, che avrebbe potuto contare su di loro anche se non avrebbe potuto meritarlo di meno. Aveva disperatamente bisogno di credere che potesse essere così.

Sto facendo la cosa giusta.

Con un veloce movimento della bacchetta diede fuoco alla lettera, le fiamme le riscaldarono per qualche secondo il viso prima di spegnersi, lasciando come unico ricordo un mucchietto di cenere che si sparse al vento. Il freddo sembrò ancora più penetrante a quel punto.
Il momento era arrivato.
Conosceva la strada, aveva perso il conto di tutte le volte in cui l'aveva ripassata nella sua mente.
Camminò per pochi minuti che le parvero intere giornate, i passi che sembravano farsi sempre più pesanti man mano che si avvicinava. Bussò a una massiccia porta di legno tappezzata di locandine e annunci pubblicitari scoloriti e strappati a cui nessuno avrebbe fatto caso se non avesse saputo che era lì. Le fu aperto da un gruppo di uomini e donne, tutti con al collo una fascia a cui era appeso il simbolo dei Doni della Morte. La guardarono come se la stessero aspettando. Entrò.
— Sono pronta a rinnegare il mio passato. Da questo momento in poi Tina Goldstein non sarà più un vostro problema: chiamatemi Thunder.

Buonasera! O buon qualunque-momento-della-giornata-sia-da-voi-adesso. Ho deciso di provare a seguire un ottimo consiglio che ho ricevuto da una cara amica attraverso un commento a un post su Instragram: dal momento che può passare un po' di tempo tra un capitolo e l'altro, cercherò di agevolare la lettura scrivendo nei commenti un piccolo riassunto delle puntate precedenti per chiunque ne avesse bisogno. Vi adoro sempre, al prossimo capitolo!

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