"Sono felice che tu sia qui con me" disse Frodo.
"Qui, alla fine di ogni cosa, Sam".
(J. R. R. Tolkien, il Ritorno del Re)— Ce l'hanno fatta, stanno uscendo! — esultò Saoirse.
Una fiumana di persone, la maggior parte delle quali in abiti dai colori sgargianti, avanzava verso di loro, seguita da un eterogeneo corteo di Creature Magiche. Era come se enormi barattoli di pittura fossero stati rovesciati fuori dalla Casa da un pittore un po' troppo entusiasta, o forse un po' troppo nervoso, ed ecco che ora la macchia di colore si espandeva a vista d'occhio.
— State pronti! — ordinò Theseus Scamander, e immediatamente Auror e poliziotti Babbani si schierarono uno di fianco all'altro, preparandosi a bloccare il passaggio a chiunque tentasse di scappare.
— Procedo? — chiese Credence, che non aspettava altro.
Saoirse annuì, trattenendo a stento un sorriso. Non voleva cantare vittoria troppo presto, ma le sembrava davvero che quell'incubo fosse quasi finito.
L'Obscuriale si tolse il cappotto e si rimboccò le maniche, prese al volo un sacco di tela e poi corse all'interno della Casa.
I Taciti risalirono velocemente la collina, e la squadra di Theseus lavorò instancabilmente per identificarli e sorvegliarli tutti, munendo di Admonitor i più pericolosi, mentre un gruppo di Medimagi guariva i feriti. I Babbani presenti sembravano piuttosto scioccati: anche loro avevano riconosciuto in quei criminali molte persone scomparse dal loro mondo e credute disperse o morte. Newt aveva messo in campo le sue conoscenze per salvare più animali possibile, sebbene avesse a sua disposizione solo alcuni medicamenti di fortuna e una valigia non molto confortevole, unico possibile alloggio per le Creature in condizioni troppo gravi per poter camminare. Avrebbe voluto poter offrire di meglio, ma era stato costretto a viaggiare leggero. Fortunatamente aveva trovato un inaspettatamente valido aiuto in Saoirse e in alcuni degli stessi Taciti, che all'interno della Casa del Silenzio avevano ricevuto solide basi di anatomia degli Animali Fantastici. Era un po' inquietante pensare che in origine quelle informazioni servissero a uccidere e torturare quelle stesse Creature che ora stavano curando, ma Newt era felice di assistere a quel miracoloso processo di riconversione: quelle mani che avevano tolto la vita, ora la restituivano. Sembrava giusto.
In silenzio, il Magizoologo lavorava e rifletteva: quello che aveva visto all'interno della Casa del Silenzio lo aveva aiutato a realizzare una cosa: era la valigia che Grindelwald voleva, sin dall'inizio di quella storia era sempre stata la valigia. Negli anni aveva accolto animali anche molto rari, quella valigia era il risultato di un'intera vita di viaggi, lavoro e ricerche. Adesso capiva che quello che aveva sempre considerato il suo personalissimo tesoro inestimabile era diventato prezioso anche per Grindelwald nel momento in cui si era reso conto di poter usare le Creature a suo vantaggio costringendole a combattere la sua guerra disumana. Doveva aver creduto che un debole Magizoologo fosse un problema da nulla, nient'altro che un fastidio insignificante, ma si sbagliava: lui avrebbe protetto le sue Creature anche con la sua stessa vita, se ce ne fosse stato bisogno. Aveva già lasciato che gliene venissero portate via troppe e non avrebbe fatto di nuovo lo stesso errore.
— Mi scusi, signore — Newt sentì qualcuno dire, ma era così assorto nel suo lavoro e nei suoi pensieri che la voce dovette ripetersi almeno tre volte prima che realizzasse che si stava rivolgendo proprio a lui.
— Sì?
Newt sollevò lo sguardo: era la Tacita con la cicatrice sulla fronte. Newt credeva ormai di sapere chi fosse, e anche lei doveva averlo riconosciuto.Theseus stava tentando di immobilizzare un Tacito particolarmente ostinato che rifiutava di arrendersi e non smetteva di ripetere quanto Maeve l'avrebbe fatta pagare a ognuno di loro. Non riusciva a capacitarsi di come si potesse essere così stupidi da peggiorare ulteriormente la propria situazione pur essendo già in una posizione di evidente svantaggio. Riuscì a infilare un Admonitor al polso dell'uomo, che solo a quel punto sembrò comprendere fino in fondo la gravità della situazione e tacque. Fece segno a un suo collega di portarlo via. Stava per interrogare un nuovo criminale quando vide Newt camminare verso di lui cullando dolcemente un cucciolo di Porlock tra le sue braccia.
— Ercole, puoi coprirmi un secondo? — chiese a Ercole Stallworthy, suo collega e amico, che aveva insistito nel prendere parte alla missione. Ercole annuì e Theseus andò incontro a suo fratello.
— Che cos'ha? — gli chiese, indicando il Porlock.
— Gli hanno spezzato una gamba, — mormorò Newt, stringendo il povero cucciolo un po' più forte per tenerlo al caldo, — e gli hanno cavato gli occhi. Ci vorrà un po' prima che possa rimettersi in sesto, ma ce la farà.
— Mi dispiace. Cosa stavano cercando di fare?
— Mutazioni genetiche, esperimenti... credo stessero cercando di potenziare le caratteristiche degli Animali Magici, sai, renderli più forti, magari fonderli tra loro, creare nuove specie...
— Criminali senza cuore, di gran lunga la peggior specie.
— Per fortuna siamo arrivati in tempo. E a questo proposito... — le labbra di Newt si incurvarono per un istante, come se un sorriso non riuscisse a decidere se mostrarsi o meno. — c'è qualcuno che vuole vederti.
Fu a quel punto che dalla folla emerse la ragazza con la cicatrice. Theseus non riusciva a credere ai suoi occhi: era lei. Era lei e stava bene, anzi, gli parve persino più bella del solito.
— Muriel? Per la barba di Merlino, sei proprio tu!
Si abbracciarono e si baciarono. Newt, sentendosi un intruso e non sapendo bene cosa fare del proprio corpo, non potè fare a meno di distogliere lo sguardo e arrossire. Concentrati sul tuo lavoro, si disse, concentrati sul povero Porlock.
Theseus provvedette a presentarli ufficialmente, e Newt notò che suo fratello era felice, che lo era per davvero. Aveva negli occhi quella stessa luce di quando giocavano insieme da bambini, prima che le responsabilità e l'ambizione diventassero la sua unica ragione di vita.
— Grazie, Newt. Sembra che alla fine la tua intuizione fosse giusta. Fattelo dire, certe volte mi sorprendi. Sono contento che sia stato tu il primo della famiglia a conoscerla, dico davvero. — senza dare a Newt - che comunque non avrebbe saputo cosa dire - il tempo di rispondere, tornò a rivolgersi a Muriel: — purtroppo dobbiamo interrogare anche te. So che non avresti mai fatto del male a una mosca e so che è imbarazzante mettere per la prima volta piede al Ministero come sospettata quando ti avevo promesso di portartici come ospite d'onore, ma lo sai, il protocollo...
— Ehi, tranquillo — gli rispose lei con una tranquillità disarmante. — lo so bene e sono d'accordo, anch'io avrei fatto lo stesso.
— Un secondo — Saoirse, che aveva sentito tutta la conversazione, si alzò in piedi e con la testa alta e il passo fiero si avvicinò al capo degli Auror. — vuol dire che non arresterete direttamente le persone che vi ho indicato?
In contemporanea, quasi tutti i Taciti puntarono su Saoirse sguardi infastiditi o semplicemente curiosi. La sua fuga non doveva averla resa particolarmente popolare tra i suoi vecchi compagni.
— Vi ho fornito una lista di tutti i collaboratori più stretti di mia sorella, come possono esserci ancora dubbi?
— Una sola testimonianza non basta per incriminare qualcuno, è la legge. Bisogna compiere ulteriori indagini, ma prometto che farò giustizia.
— Come faccio a fidarmi di un sistema che non si fida di me?
Theseus sospirò, con l'aria di chi proprio non avesse alcuna voglia di discutere con una sedicenne. — Sei un tipetto tenace, eh?
— Può promettermi che queste persone non faranno più alcun male?
Theseus rimase in silenzio.
— Naturalmente, come immaginavo. Signor Scamander, se lei ha anche solo la metà della bontà d'animo di suo fratello, allora mi fido di lei. Ma mi creda, la prego, queste persone sono capaci di cose inimmaginabili e come se non bastasse Grindelwald potrebbe ancora essere in contatto con loro. Faccia attenzione, non chiedo altro. Questo può prometterlo?
— Lo prometto.
— Bene. Ora ho voglia di vedere mia sorella.

STAI LEGGENDO
Unitevi a me... o morite
FanfictionSequel di "Tu cerca di non farti investigare" Un misterioso assassino di Creature magiche si aggira indisturbato per il Mondo Magico, scivolando silenzioso nel nero della notte, e l'unico indizio è la sua firma, una "T". Nel frattempo, la ricerca di...