Que toda la vida es sueño,
Y los sueños, sueños son.
(Calderón de la Barca, La Vida es Sueño)Percepisce la sua presenza accanto a lei.
Da qualche parte in un angolo della sua mente sa di avere fame, di essere stanca, percepisce il freddo e la neve sotto ai piedi, ma ora quei problemi sono distanti, perché la grandezza di questo momento non lascia spazio ad altro.
È stanca di pensare, la ragione l'ha delusa troppe volte, adesso non vuole fare altro che abbandonarsi.
Abbandonarsi a lui.
Forse avrebbe dovuto farlo già da molto tempo.
Si volta e lo trova lì, al suo fianco, come se niente fosse accaduto. Ha gli occhi leggermente umidi e le sorride, e lei vorrebbe solo abitare questo momento, questo preciso istante per sempre. Conta le lentiggini sul suo volto, ma è come contare i fili d'erba o le stelle in cielo. Cerca i suoi occhi e lui volge timidamente in basso lo sguardo, rosso in volto, ma ora sorride ancora di più. Le piacerebbe baciare quel sorriso. La sua espressione è piena di pace, come se non ci fosse altro posto al mondo in cui vorrebbe essere, e lei sente anche i muscoli del proprio volto rilassarsi, al punto che gli occhi quasi le si chiudono.
— Newt... — prova a parlare, ma ogni parola sembra superflua.
— Va tutto bene, Tina — le dice, e lei sa che ha ragione, che nulla può accaderle finché sono insieme. Sorride sentendo la sua voce, quasi in un sussurro di cui avverte tutta la dolcezza, pronunciare il suo vecchio nome, come se da qualche parte, dentro di lei, Tina potesse essere ancora viva.
In un angolo del mondo, un piccolo prodigio si realizza.
Ha l'impressione di affacciarsi a una finestra che dà direttamente sul cuore di lui, e la vista è vertiginosa. Lo stringe a sé.
Forse è tutto nella sua testa, ma ciò che è certo è che la gioia che sente è autentica, e autentico è il tepore che sente dentro di lei, dolce e straziante al contempo. Finalmente vede i colori del mondo.
In quel momento è Tina, solo Tina.
Si accorge soltanto dopo un po' che stanno ridendo.
In un angolo del mondo, avviene il miracolo più eccezionale: due anime si abbracciano, incuranti della distanza che le separa, consapevoli del fatto che nessun addio potrà impedire alle loro menti di cantare all'unisono.Thunder avrebbe voluto darsi un pugno in pieno viso. Sognare a occhi aperti come una ragazzina non si addiceva a una persona pragmatica come lei. Non si addiceva a una Grindelwaldiana. Avrebbe fatto meglio a sbarazzarsi di quelle ridicole e vane speranze se non voleva soccombere: in quel posto, i sogni l'avrebbero solo messa in pericolo.
Come immaginava, non erano andati in Colombia. Dovevano avere un codice tutto loro per indicare le posizioni geografiche, ma nessuno si era preso il disturbo di spiegarglielo. Poco male, gli enigmi non la spaventavano, sarebbe riuscita a risolvere anche quello da sola. Avevano preso una Passaporta e si erano ritrovati in una foresta del Canada circondata da imponenti montagne. Rami secchi avevano abbandonato i loro alberi e macchiavano la spessa coltre di neve che copriva ogni cosa. I loro abiti neri contrastavano con il paesaggio circostante e inquinavano la perfetta armonia del luogo, come se un pittore avesse dipinto un bellissimo paesaggio ma non accontentandosene avesse aggiunto un dettaglio sbagliato, capace di guastare quello che altrimenti sarebbe stato il suo capolavoro. Tutto quello che i Grindelwaldiani stavano facendo era camminare in silenzio nella neve, eppure Thunder percepiva qualcosa di inspiegabilmente violento e velenoso anche in un gesto così semplice. In che modo il pensiero di Newt, l'immagine così vivida dei suoi occhi sfuggenti, avrebbe mai potuto trovare posto lì? Come osava anche solo sperare di poterlo riabbracciare se nel frattempo stava marciando verso qualcosa di orribile? Che diritto aveva di pensare a un uomo così puro e gentile, lei che aveva accettato di vendere la sua stessa anima facendo voto a Grindelwald?
Eppure mentre pensava a lui non aveva avuto freddo.
Le fantasie non potevano cambiare la sua realtà, ma almeno potevano renderla un po' più sopportabile. Sollevò lo sguardo verso il cielo grigio, sperando di intravedere un raggio di sole. Ma invece vide qualcosa che la riscaldò ancora di più: un grosso uccello volò proprio sopra di loro, e lei intravide un lampo rossastro. Trattenne il fiato mentre la voce di Newt nella sua testa diceva: — Poiana codarossa.Tanti auguri di buon compleanno a MargheritaDeSio011 che ha avuto la pazienza (e il coraggio) di leggersi tutti e tre i libri fino a qui tutto d'un fiato. Rivelami i tuoi segreti, ti prego.
Questo capitolo è per te. Lo so che volevi la Newtina non toxic ma per il momento questo è il massimo che la trama mi concede, spero possa comunque piacerti. Mi mancava scrivere di questi due disadattati, quindi ti ringrazio per avermi dato un'occasione per farlo.
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Unitevi a me... o morite
FanfictionSequel di "Tu cerca di non farti investigare" Un misterioso assassino di Creature magiche si aggira indisturbato per il Mondo Magico, scivolando silenzioso nel nero della notte, e l'unico indizio è la sua firma, una "T". Nel frattempo, la ricerca di...