You can see your own breath it's not death
It's release.
(Holly Henry, Warrior)Emily aveva ragione: la scogliera aveva qualcosa di estremamente suggestivo a quell'ora. Il sole sarebbe stato ormai alto se si fosse degnato di mostrarsi, invece restava celato dietro una coltre impenetrabile di nuvole, altezzoso come un sovrano protetto dalle mura dorate della sua reggia, invisibile al suo popolo eppure onnipresente con la sua mano invisibile che guida gli uomini, che crea e distrugge imperi.
Thunder si concentrò sulla sensazione del vento che la aggrediva, strattonandola con folate gelide, e questo la riportò lentamente alla realtà. Si strinse nel suo mantello e da qualche parte nella sua mente rimpianse di non aver indossato abiti più pesanti, ma persino la sensazione del freddo passava in secondo piano di fronte a quello che aveva fatto. Non aveva mai sentito il bisogno di usare una Maledizione Senza Perdono, ma la sua indole curiosa aveva portato più volte Tina, da giovane, a sfiorare la tentazione di provarci, solo per vedere cosa sarebbe accaduto e capire come ci si sentisse a oltrepassare il più oscuro dei limiti della magia. La giovane Tina non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo davvero. Ma Thunder non era Tina.
Arrivarono a pochi passi dal baratro, il bianco della roccia di fronte a loro. Il mare appariva grigio e si confondeva con il cielo, e il suono delle onde rompeva prepotente la quiete di quel luogo. Trovava rassicurante osservare le onde che si infrangevano in un'esplosione di schiuma, forse perché quello scenario rispecchiava il suo stato interiore. Forse era stupido pensarlo, ma si sentiva compresa dal mare.
— Meglio? – chiese Emily, senza distogliere i verdi occhi da spettro dal paesaggio. I suoi capelli agitati dal vento somigliavano al mare sotto di loro. Forse, pensò Thunder, il freddo era solo dentro di lei, perché Emily non sembrava affatto disturbata dal vento.
— Anche per lei è stato così quando ha usato per la prima volta la Magia Oscura?
— Signorina Thunder, quello che lei insinua mi offende molto – Emily si voltò a guardarla. – Cosa le fa pensare che io abbia mai usato la Magia Oscura?
— Io non... pensavo solo che... — Thunder, imbarazzata e sorpresa, cercò disperatamente qualcosa da dire, ma nessuna risposta le sembrava adatta quindi tacque.
Emily scoppiò a ridere: — Sto solo scherzando. E comunque dammi del tu, ti va?
Thunder rimase in silenzio a fissarla, tentando di decidere se lo scherzo le fosse piaciuto. Una cosa era certa: scoprì che la tensione dentro di lei si era considerevolmente allentata.
— Per me è stato anche peggio, forse. Non ho dormito per settimane. Credimi, sei stata anche più forte della media.
— Mi dispiace che sia stata così dura. — e le dispiaceva davvero. Quella ragazza avrebbe dovuto rappresentare il nemico, era a causa di persone come Emily che lei si trovava in quel posto orribile e il Mondo Magico era sul punto di soccombere alla tirannia di un mago pieno di sé, crudele e... carismatico, pensò, temendo che il collare cominciasse di nuovo a stringersi. Sì, lei doveva essere il nemico, eppure sentiva non fosse un motivo sufficiente per odiarla. In fondo, erano dalla stessa parte adesso.
— È stato molto tempo fa, ci si fa l'abitudine a un certo punto.
Molto tempo fa? Si chiese Thunder. Ma quanti anni aveva? Le sembrava troppo giovane per aver usato la Magia Oscura "molto tempo fa".
— Non so se voglio abituarmi a una cosa simile.
— È il prezzo richiesto agli eroi, nessuno salva il mondo senza perdere una parte di sé. La Comunità Magica necessitava di un sacrificio, era affamata di anime, e quindi eccoci qui.
— Ci credi davvero degli eroi che salveranno il mondo?
— Tu no?
— Stai evitando la domanda.
— Anche tu.
Tra le due streghe calò un silenzio che durò per molti minuti, durante i quali Thunder tentò di interpretare il comportamento di Emily: era troppo gentile e allo stesso tempo troppo criptica, e si disse che questo la infastidiva, ma la verità era che la spaventava e allo stesso tempo la attraeva. Emily sembrava troppo buona per quel posto, perciò non c'era dubbio sul fatto che nascondesse qualcosa, ma lei si sentiva sola e vulnerabile. Aveva bisogno dell'unica cosa che non avrebbe mai dovuto permettersi di trovare in quel posto: un'amica. Quella era una delle poche cose su cui Tina e Thunder concordavano: non si può trovare un'amica tra i ranghi dell'esercito nemico, perché il male deve essere sconfitto, non abbracciato. Non si può trovare un'amica tra i ranghi dell'esercito di cui si fa parte, perché è solo questione di tempo prima che la morte intervenga a portare separazione e dolore. L'amicizia era solo l'ennesima debolezza che Thunder non poteva permettersi.
— Io torno dentro, adesso sto meglio. Grazie per la chiacchierata.
Si voltò e fece per andarsene, tentando di mettere più distanza possibile tra lei e la Grindelwaldiana. Finché lei non la chiamò: — Thunder, aspetta.
Thunder esitò.
— Posso... — aspettò che Thunder si voltasse, poi a bassa voce disse parole che si sarebbero perse nel vento se Thunder non avesse prestato abbastanza attenzione: — posso rivelarti un segreto?
E così la curiosità di Thunder fu irrimediabilmente stimolata.Ma i Grindelwaldiani avevano la cattiva abitudine di giungere proprio nel momento in cui erano meno desiderati.
— No, non è possibile... a quest'ora? – protestò Emily.
Thunder ebbe appena il tempo di voltarsi. Come uno stormo di corvi, un gruppo di Grindelwaldiani si avvicinava alla scogliera. In testa, il Signore Oscuro avanzava lentamente, come per essere sicuro che tutti i presenti rivolgessero su di lui la loro attenzione. Un drappo nero lo seguiva, muovendosi a mezz'aria senza che nessuno lo trascinasse. Thunder non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi di cosa si trattasse, la risposta le giunse appena vide tutti i Grindelwaldiani inginocchiarsi: un funerale. Di nuovo.
— Non ci sono state battaglie dall'ultima volta, come possono esserci altri caduti? – chiese, ma Emily aveva già lo sguardo fisso sul drappo nero e sembrava non ascoltarla neppure.
Si inginocchiarono sull'erba umida, in prima fila, con lo sguardo rivolto verso il basso, ma Thunder fiutava qualcosa di strano in quella situazione.
— Sorelle. Fratelli. Amici. È un momento molto difficile quello che vi chiedo di condividere con me. Con grande dolore mi ritrovo a comunicarvi che questa mattina uno dei nostri compagni più fidati ci ha lasciati. – annunciò il Signore Oscuro in un sussurro che in qualche modo era perfettamente udibile, come se fosse trasmesso direttamente nella testa di ciascuno di loro. Thunder cercò senza successo di capire se stesse realmente parlando o se stesse impiantando quelle parole direttamente nei loro pensieri. In entrambi i casi, non riusciva a spiegarsi come fosse possibile.
— Ptolemy Nicholson.
— Ma è il tizio che ci ha procurato le paste in Canada! – disse d'istinto Thunder, forse a voce un po' troppo alta perché diverse persone si voltarono a guardarla. Emily le fece segno di tacere, ma aveva l'espressione di chi tentava in tutti i modi di trattenere una risata.
— Che la morte di questo valoroso combattente possa essere d'ispirazione per tutti noi, — continuò il Signore Oscuro.
— La sua morte non sarà vana, — risposero i suoi seguaci.
Thunder sapeva che avrebbe dovuto tenere lo sguardo basso finché non fosse finita. Voleva davvero obbedire e seguire la procedura, ma non riuscì a resistere: aveva bisogno di sapere, e rispettare le procedure tradizionali non era mai stato il suo forte. Sollevò la testa solo per un istante, ma le bastò per vedere il cadavere che veniva lasciato cadere giù, lungo il fianco della scogliera. Ma soprattutto per notare un movimento quasi impercettibile del drappo sotto il quale avrebbe dovuto celarsi il corpo senza vita di Ptolemy. Appena prima di collidere con la roccia con un orribile suono.
— Come poco fa qualcuno ci ricordava, il povero Ptolemy aveva un autentico talento per gli approvvigionamenti, ma non era la sua unica qualità: ricorderete di sicuro che era anche il nostro Primo Incantatore. Sfortunatamente, questa carica di vitale importanza risulta al momento vacante. Come sapete, questo esercito si basa sul merito e sul talento di ciascuno dei maghi e delle streghe che lo compongono, è per questo che ciascuno di voi avrà pari opportunità di concorrere per ottenere il posto.
Un basso mormorio si levò tra i Grindelwaldiani, ma il Signore Oscuro non fece nulla per frenarlo, lasciò semplicemente che le voci scemassero da sole. Thunder strappò un filo d'erba e lo fissò mentre rifletteva.
Come avvicinarsi a Grindelwald, scoprire quello che lui sa, accedere a luoghi proibiti, compreso quello in cui, forse, è conservato un prezioso manufatto unico del suo genere? La risposta era finalmente di fronte a lei e non avrebbe potuto essere più chiara: diventando il suo nuovo luogotenente.
Di certo la morte dell'uomo dei dolci canadesi non sarebbe stata vana, non per lei.
D'altronde, cosa ho da perdere?
Si offrì volontaria.
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Unitevi a me... o morite
FanfictionSequel di "Tu cerca di non farti investigare" Un misterioso assassino di Creature magiche si aggira indisturbato per il Mondo Magico, scivolando silenzioso nel nero della notte, e l'unico indizio è la sua firma, una "T". Nel frattempo, la ricerca di...