Pranzo in casa Scamander

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"Look at my son. Pride is not the word I'm looking for
There is so much more inside me now"
(Hamilton, Dear Theodosia)

— Theseus, eccoti qua! Hai dimenticato la tua sciarpa, devi coprirti quando esci... — mamma Scamander, intenta a cucinare, aveva riconosciuto il rumore di passi che entravano in casa e non ebbe bisogno di guardare per riconoscere suo figlio. Gli rimproverò con dolcezza materna la sua dimenticanza, poi si voltò. La sua bocca involontariamente si spalancò, in un'espressione a metà tra la sorpresa e la gioia: non c'era solo Theseus, anche suo figlio Newt era proprio lì davanti a lei.
— Mamma... — mormorò il minore degli Scamander, sentendosi in dovere di dire qualcosa. — Come stai? Scusami se non ho scritto per così tanto tempo...
La signora Scamander avrebbe voluto dire tante cose, ma i suoi occhi minacciavano di riempirsi di lacrime e non riuscì a proferir parola. Lo abbracciò forte, con fare protettivo, ripensando a tutte le sue preghiere che si erano finalmente avverate. Aveva temuto di non rivederlo più, povero ragazzo... e invece era lì, era tornato. Avrebbe dovuto essere arrabbiata con lui, ma semplicemente non poteva.
Dall'altro lato della stanza, il padre sollevò gli occhi dalla sua copia della Gazzetta del Profeta. Non sembrò scomporsi eccessivamente, ma c'era una luce rara e appena accennata sul suo volto che ne tradiva vagamente la contentezza: — Bentornato, Newton.
— Resti per cena? — riuscì a chiedere la signora, sciogliendosi dall'abbraccio e asciugandosi con il grembiule una lacrima di commozione.
Newt stava per accettare di buon grado, ma a malincuore fu costretto a scuotere il capo: — Non posso trattenermi a lungo, mi dispiace molto... stasera ho le prove, — spiegò.
— Prove? — chiese Theseus.
Con suo sommo imbarazzo, sbuffando e sospirando, Newt raccontò del circo, di come aveva deciso di contribuire e addirittura esibirsi, suscitando sorrisi divertiti tra i membri della sua famiglia.
— Verrò a vederti, — disse con decisione Theseus.
— Ti prego, no.
— Oh, sì invece! Non smetterò mai più di prenderti in giro per questo, parola d'onore!
— Theseus, tesoro, proprio ora stai guarendo... — disse premurosamente la signora prima che Newt potesse ribattere. — devi cercare di non uscire, non voglio che tu abbia una ricaduta!
— Non preoccuparti mamma, sto benissimo! — la rassicurò Theseus, leggermente irritato. Tossì, si irritò anche con se stesso, si sedette sbuffando. — Be', forse non benissimo, ma farò attenzione, questa non posso assolutamente perdermela!
— E va bene... — concesse mamma Scamander, progettando segretamente di andare anche lei a vedere lo spettacolo. — Allora siediti, Newt... ti preparo un pranzo come si deve, immagino che tu non abbia avuto molti pasti abbondanti e sostanziosi in questo periodo!
— No, affatto — ammise Newt, che moriva di fame. Le cure di sua madre gli erano mancate, dopotutto. Era una delle pochissime cose che gli mancavano quando viaggiava.
L'istante dopo una quantità inaudita di piatti, piattini e vassoi affollava il piccolo tavolo della cucina: il profumo dei tortini salati si spandeva in tutta la casa, accompagnati da cremoso purea di patate. Le Jacket Potatoes erano semplicemente perfette, tonde e graziose, e la signora Scamander ebbe cura di prepararne una versione totalmente vegetariana solo per Newt. Candido era il pudding di riso, e non mancava la mitica torta al cioccolato che la signora Scamander preparava una volta a settimana quando Newt e Theseus erano bambini. I ragazzi si guardarono e si sentirono trasportare indietro nel tempo.
— Suvvia, Newton... — disse il signor Scamander mentre tutti loro mangiavano, — sei sempre così silenzioso, su questo non sei cambiato affatto... raccontaci qualcosa di bello, ragazzo, ci saranno pure delle novità positive in tutta questa storia!
— A parte il circo, ovviamente — commentò Theseus, deciso a non lasciare in pace suo fratello tanto facilmente.
— Be'... — Newt faticò a trovare una nota positiva nella situazione che viveva, ma appena gli venne in mente trattenne a stento un sorrisetto fiero. — "Amimali Fantastici e dove trovarli" sta andando discretamente bene.
— Più che discretamente, tutti leggono il tuo libro, hai creato un fenomeno letterario! — lo interruppe sua madre.
— Spero che questo faccia cambiare idea al mondo sulle Creature Magiche, mamma... — le confidò, non senza una punta di preoccupazione. — Attualmente sto scrivendo un altro libro, l'ho quasi ultimato.
— Di cosa tratterà? — gli chiese un po' distrattamente il padre.
— Le solite cose... animali, principalmente... — il Magizoologo si tenne sul vago e non ebbe il coraggio di dire che aveva deciso di parlare di animali non magici: a suo padre e a Theseus non sarebbe piaciuto.
— Continua così, caro. In un periodo buio come questo parlare di argomenti piacevoli come le Creature è davvero indispensabile — disse la signora Scamander, in tono fiero ma un po' grave.
— Quei fanatici di Grindelwald stanno facendo un bel casino — affermò Theseus, con la bocca piena di purea. — Ma per fortuna le cose stanno cambiando.
— Che intendi? — chiese il fratello minore.
— Hai smesso di nuovo di leggere i giornali, vero? — sospirò Theseus, ormai rassegnato. — Le persone si stanno ribellando. In tutta la Gran Bretagna e anche oltre scoppiano rivolte tutti i giorni. Sono tutti stanchi di questo clima di paura e anche i Babbani si stanno sollevando, nonostante non sappiano nemmeno loro esattamente contro cosa.
— Ma Grindelwald è forte, — aggiunse il vecchio Scamander con voce drammatica, — molto forte, troppo forte, ha spazzato via ogni cosa, represso, infranto ogni sogno rivoluzionario senza nemmeno presentarsi di persona.
— Non lo si vede più sul campo di battaglia — riprese Theseus, poi si interruppe per lasciare andare qualche colpo di tosse nel fazzoletto di stoffa. — Sembra sparito... lo cerchiamo disperatamente da mesi, ma ogni nostro tentativo sembra perfettamente inutile.
Newt si irrigidì sulla sedia. Violentemente, il pensiero dei messaggi di Tina gli tornò alla mente, provocandogli un dolore quasi fisico: lui sapeva, grazie a Tina conosceva la mossa successiva di Grindelwald. Non poteva tenere per sé un'informazione così importante, e suo fratello avrebbe saputo cosa farne molto meglio di lui.
— Ho voglia di rivedere la mia camera, — mentì. — Theseus, ti va di accompagnarmi?
Suo fratello capì immediatamente e gli resse il gioco. La madre protestò dal momento che non avevano mangiato tutto, ma riuscirono a convincerla che avrebbero gustato la torta all'ora del tè e si rifugiarono al piano di sopra, dove nessuno avrebbe potuto sentirli.

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