XII.

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Mi sveglio più raggiante che mai. Oggi sono proprio di buonumore.

Ho ancora in mente la bellissima serata di ieri sera e non posso far altro che sorridere. Stranamente mi sono alzata presto questa mattina, Cy ancora dorme perciò decido di prepararle la colazione prima di andare in università.

Lei adora mangiare salato di prima mattina, cosa che per me è indicibile, quindi preparo uova e bacon con una grossa e fumante tazza di caffè, rigorosamente senza zucchero per lei, mentre per me preparo un tè caldo con fette biscottate e nutella. Io davvero non so come faccia. Odio il caffè, il massimo che ordino è un latte macchiato e poi per me esiste solo il dolce la mattina.

"Buongiorno migliore amica!" esclamo prorompendo in camera sua per svegliarla.

"Sei pazza? Perché stai urlando?! E poi cosa ci fai già sveglia a quest'ora?" borbotta mezza addormentata stropicciandosi gli occhi.

"Ti ho preparato la colazione, forza alzati, ti aspetto in cucinaa!" le urlo allontanandomi.

"Dimmi cosa vuoi Jade" mi chiede incrociando le braccia al petto scrutandomi sospettosa dall'uscio della cucina.

"Non posso preparare la colazione alla mia migliore amica? Non ci deve essere sempre un secondo fine" ribatto piccata. "La verità è che mi sono svegliata serena questa mattina" ammetto.

"Oh ma certo, la cena! Come ho fatto a non pensarci prima?! Deduco sia andata bene dato tutto ciò" risponde indicando la colazione sul bancone.

"Cy mi piace, mi piace sul serio. Non pensavo che dopo Aaron potessi interessarmi ancora facilmente ad un ragazzo. Mike è davvero gentile, solare e mi fa divertire. Quando sono con lui non penso a nient'altro. Pensavo volesse solo divertirsi dato quello che è successo al Moose, ma a quanto pare mi sbagliavo" le dico con occhi sognanti.

"Ma dimmi, vi siete baciati?" mi chiede curiosa mentre addenta le sue uova.

"Hai ascoltato qualcosa di quello che ti ho detto?" borbotto infastidita.

"Certo che ti ho ascoltato. Ora rispondimi" replica la mia amica puntandomi i suoi grandi occhioni addosso.

"Si, ci siamo baciati e mi ha chiesto un secondo appuntamento" le rivelo leggermente imbarazzata abbassando lo sguardo.

"Ma è fantastico!" esclama Cy battendo le mani con espressione felice. "Non sai quanto io sia contenta per te, era ora che ti dimenticassi di quel coglione" dice rivolgendosi ad Aaron.

"Già, forse è proprio ciò di cui ho bisogno" le rispondo ripensando a tutto quello che ho passato e che ora voglio solo dimenticare.

***

"Siamo in ritardo Jade, muoviti" sbraita Cy, uscendo dalla macchina.

"Lo so, cazzo!" le rispondo correndo verso l'entrata.

Ovviamente le ho raccontato tutto quello che è successo ieri sera e non ci siamo rese conto di essere in super ritardo. Spero che le cose con Mike vadano per il verso giusto perché mi sembra un ragazzo genuino e premuroso.

Sento vibrare il telefono ed è Mike che mi chiede dove sia. Il professor Harrison mi ucciderà, spero mi faccia entrare in aula o mi toccherà rimanere fuori. Accelero il passo ed apro la porta. Ho tutti gli occhi puntati addosso.

"Mi scusi per il ritardo professore" mormoro mortificata.

"Signorina Baker, non tollero ritardi e non accetto questo tipo di comportamento da parte dei miei studenti, per tanto le chiedo di uscire gentilmente e di lasciare l'aula. Che le sia di esempio per il futuro. Buona giornata, e chiuda la porta quando esce" mi risponde il professore continuando la sua lezione.

Rimango a bocca aperta.

"Ma professore non è giusto, può capitare a tutti di fare ritardo per una volta" dico cercando di giustificarmi.

"Nessun ma signorina Baker! Esca subito prima che la mandi dal rettore per avermi contraddetto" ribatte infuriato.

"Arrivederci" borbotto prima di chiudermi la porta alle spalle.

Fanculo! Ma uno non può fare ritardo per una volta?

Ora cosa posso fare? La prossima lezione è fra due ore e non mi va di tornare a casa. Potrei andare in biblioteca o al bar del campus, penso. Ok, vada per il bar.

Mi dirigo all'uscita con passo nervoso e quando sto per varcare la porta qualcuno mi chiama.

"Brutta giornata oggi, bambolina?" ridacchia.

Mi giro già sapendo di chi si tratta, solo lui potrebbe chiamarmi così.

"Blake cosa vuoi? Non è giornata" sputo acida.

"Questo lo vedo. Ma dimmi, come mai sai chi sono io ed io invece non so nemmeno come ti chiami?" ribatte con la sua solita smorfia presuntuosa incrociando le braccia al petto.

"La tua fama ti precede e non sono affari tuoi di chi sia io, stammi lontano" lo avverto.

"Perché se no che fai bambolina?" domanda provocandomi con la sua voce dannatamente sexy.

"Non sono affari che ti riguardano" ribatto stizzita.

"Ah no? Sei sicura?" mi chiede avvicinandosi sempre di più a me con passo lento, ma deciso.

Si trova ad un palmo dal mio naso e deglutisco a fatica. È vicino, troppo vicino. Sento il suo respiro caldo avvolgermi, è un misto tra liquirizia e tabacco. "Non sono affari miei dici?" mi sussurra all'orecchio.

"S-stammi lontano Blake" balbetto indecisa.

Lui non dice nulla, si limita a guardarmi. Ho i suoi occhi smeraldo puntati addosso e mi sento tremendamente in soggezione. Penso di essere arrossita.
Anzi, ne sono certa.
Ci fissiamo per quelli che sembrano minuti interminabili, entrambi non emettiamo nemmeno un suono. Lui si avvicina sempre di più, quasi a sfiorare le sue labbra con le mie.

"Tranquilla, non voglio nulla da te. Non fai per me e non sei il mio tipo, c'è di meglio in giro" ribatte tranquillamente come se non avesse detto una cattiveria simile, come se non mi avesse ferito. Mi sento umiliata.
Non proferisco più parola.

"Ci vediamo bambolina" mi saluta e se ne va.

"Spero di no" sibilo senza farmi sentire.

Esco velocemente dal campus e mi precipito a casa. Non ho più nessuna voglia di rimanere al campus. Non ho le forze. Le sue parole continuano a rimbombarmi in testa non fai per me e non sei il mio tipo, c'è di meglio in giro. Ok, so anche io di non essere tutta questa grande bellezza, ma non pensavo di essergli così indifferente, ma a quanto pare a lui non interesso minimamente. A lui piacciono quelle come Lexa, piene di sé e senza vergogna. Sarebbero proprio una coppia perfetta.

Foto: Blake Reed

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