XXXIII.

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Blake's Pov

Vedo Jade allontanarsi e non ci penso due volte a rincorrerla e seguirla.
Non so nemmeno io perché lo stia facendo, non so perché io la stia seguendo, ma vederla in quello stato, con gli occhi lucidi, mi ha provocato una fitta al petto a cui non so dare una spiegazione. Una sensazione che non so descrivere. Mi sentivo strano, sembrava quasi che fossi preoccupato per lei. Io, Blake Reed, preoccupato per una ragazza, quasi rido al solo pensiero.
Quando poi, però, ho incrociato i suoi occhi, ci ho letto dolore, tristezza e rabbia, tanta rabbia.
Non volevo lasciarla andare, non volevo che stesse da sola.

Corro più veloce che posso per trovarla il prima possibile. L'ho persa di vista quando è uscita a causa della calca di gente presente all'ingresso.
Mi giro e mi rigiro più volte prima di vederla un isolato più avanti. È rannicchiata su se stessa, seduta su un marciapiede con le braccia strette alle gambe e la testa fra quest'ultime.
Sembra così piccola, piccola e debole.
Mi avvicino sempre di più, ma lei non sembra notarmi. Sento dei leggeri singhiozzi, segno che sta ancora piangendo.

"Bambolina, non te l'hanno mai detto che non dovresti stare in giro da sola a quest'ora della notte?" la prendo in giro come mio solito. Adoro vedere quando si arrabbia, le sue guance si tingono di rosso e gesticola in modo frenetico. In questo momento vorrei solo distrarla da ciò che sta provando.

Quando mi sente parlare, alza lo sguardo da terra e lo posa sulla mia figura. Mi scruta per pochi secondi e ritorna a guardare in basso. Non dice niente, non una singola parola esce dalle sue labbra.
Mi aspettavo una delle sue solite risposte, un insulto, qualsiasi cosa, invece no, è rimasta completamente zitta. I suoi occhi erano vuoti, spenti.

"Qualcuno ti ha tagliato la lingua?" La provoco sperando in sua reazione, anche minima.

Silenzio.

"Parlami Jade, dimmi cosa sta succedendo" provo ad essere più gentile, magari questa volta mi darà ascolto e si degnerà di darmi una risposta. Mi siedo accanto a lei e mi giro nella sua direzione.

"Vattene Blake" sibila appena lei.

"Ooh finalmente posso udire la tua voce! Mi stavo quasi preoccupando" dico ironico.

"SMETTILA CAZZO!" sbraita lei alzando finalmente il viso e girandosi verso di me "Lasciami stare Blake"

"Smettila tu! Smettila di comportarti come una bambina viziata e parlami!
Dimmi cosa ti succede" cerco di essere il più serio ed autoritario possibile, al che lei sgrana gli occhi sorpresa.

"Niente. Vattene da Lexa" risponde secca lei.

"Ah e quindi è per "niente" che stai piangendo? È per "niente" che sei scappata dalla festa e ti sei rifugiata in un angolo da sola?" dico sarcastico, ma lei non mi risponde, continua a guardare davanti a sé senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
"Aspetta, ma poi chi è Lexa?" chiedo perplesso.

"Ah ora fai finta di non sapere chi sia? Complimenti Blake, sei proprio bravo come attore, sai?" ride lei sarcastica scuotendo la testa.

"Non so di chi tu stia parlando" affermo sincero e anche un po' irritato.

Lei mi fissa, scrutandomi per qualche secondo e poi sbuffa "La ragazza di stamattina, quella bionda" abbassa nuovamente la testa.

"Ah" sospiro
Perché mai dovrebbe interessarle quella ragazza? La conosce? O è solo gelosa?
Decido di non stuzzicarla, la situazione è già critica.
"Non so chi sia, ma l'ho vista ieri sera durante una delle solite feste della confraternita e stamattina, dopo esserci svegliati, mi ha chiesto un passaggio per riportarla davanti all'università.
Credo fosse rimasta tutta la notte con uno dei giocatori di football"

"E allora perché ti ha baciato?" chiede furiosa, sembra non credere alle mie parole.

"Non saprei, ma l'hai vista no? Mi sembra una pazza ed eccentrica. Penso fosse solo per ringraziarmi" la scruto cercando di capire cosa le frulli in quella testolina pazza.

"Okey, ho capito, ma ora vattene" risponde lei fredda.

Inizio ad innervosirmi anche io, a tutto c'è un limite e lei lo sta chiaramente superando. Non so nemmeno io per quale dannatissimo motivo sia ancora qui a cercare di capire cosa le prende.
Non dovrebbe fregarmene assolutamente niente di lei. Dovrei essere alla festa ad ubriacarmi e divertirmi con qualche bella ragazza.
Con questo pensiero in testa decido allora di andarmene. Sto per alzarmi ed allontanarmi quando mi sento afferrare per un braccio.

Jade's Pov

Sono un controsenso unico, perché ora, guardarlo mentre si allontana da me, mi fa stare peggio di quanto credessi.
La cruda verità mi si palesa ora davanti agli occhi. Io non sto piangendo per Mike, non sto piangendo per averlo perso, piango perché sono esausta. Piango perché mi ha preso in giro, ma la verità è che io e Mike non stavamo così bene insieme. Ho cercato di far funzionare le cose, lo giuro, ma ciò che ho provato con lui non è minimamente paragonabile a ciò che provo quando sto con Blake.
Ho provato a convincermi, ma è tutto inutile.
Sono fottuta, completamente fottuta, perché mi sono innamorata di uno stronzo.

Non voglio che Blake se ne vada, non voglio che mi lasci da sola. Ho bisogno di lui in questo momento, ho bisogno che mi stia accanto. Prima che si possa allontanare da me, afferro con un movimento veloce il suo braccio destro.

"Non andartene per favore" sussurro piano "Non lasciarmi da sola" lo prego con voce velata dal pianto.
Sono penosa, lo ammetto.
Pregare Blake di restarmi accanto, è l'ultima cosa che mi sarei mai immaginata di fare.

Blake blocca i suoi passi, la mia pelle a contatto con la sua brucia ed i suoi occhi si incatenano ai miei.
Verde contro azzurro.

Sarebbe una menzogna dire che io non sia attratta da lui, perché lo sono e tanto. Quando sono in sua presenza tutto intorno a me scompare.
Non mi era mai successo con Aaron, tanto meno con Mike.
Con lui mi sento diversa, è come se, una forza a me estranea, mi spingesse verso di lui. Due corpi apparentemente opposti che si attraggono, come le estremità di due calamite.

"Vieni, andiamo a casa" mi porge la sua mano.

Rimango in silenzio per alcuni secondi a pensare se sia la scelta giusta da fare, se è davvero ciò che voglio.
Posso ancora tirarmi fuori da tutta questa storia penso, senza accorgermi che in realtà ho già afferrato la sua mano e ci stiamo incamminando verso la sua macchina poco distante da noi.

Mi siedo sul sedile, chiudo la portiera e mi appoggio al finestrino chiudendo gli occhi. Rifletto su ciò che è successo e non posso ancora credere che Mike abbia baciato la mia migliore amica davanti ai miei occhi. So che tra di noi non stava andando così bene, ma cazzo, arrivare a baciare Cynthia.
Sono davvero arrabbiata, ma soprattutto delusa, perché come al solito, sono stata presa in giro dall'ennesimo ragazzo coglione.
Non me lo aspettavo, non da Mike che mi è sempre sembrato un ragazzo umile, gentile e soprattutto di cui ci si può fidare. Fin dall'inizio mi ha trattato benissimo, messa su un piedistallo come se fossi la sua ragazza e sono sempre stata rispettata.

Qual è il mio problema?
Cos'ho che non va?
Perché non riesco a trovare una persona che mi tratti come merito e mi ami sopra ogni cosa?
Perché devo sempre essere presa in giro?
Con mille pensieri in testa, non mi accorgo che Blake ha accostato la macchina e ci troviamo davanti ad un imponente edificio con più piani.
Un edificio completamente bianco, rifinito con inserti scuri, sicuramente costruito da pochi anni, visto quanto è tenuto bene.

"Ma dove siamo?" chiedo perplessa girandomi verso di lui "Non dovevi portarmi a casa?"

"Lo sei, ma nel mio appartamento"

Unicamente TuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora