XXXVIII.

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Blake's Pov

Non so per quanto tempo rimango fermo immobile, intrappolato in quei ricordi che fanno ancora male, che sono fissi nella mia mente.

Non sono riuscito a fare nulla, ero completamente bloccato, terrorizzato dal fatto che potessi rivivere tutto ciò.
Il mio corpo non rispondeva più agli stimoli, come se la mia mente fosse distaccata da tutto il resto.
So che non si tratta di un'allucinazione, perché quando succede sono cosciente, mi rendo conto di non trovarmi più in quel luogo o in quel preciso istante, ma gli elementi che stimolano le sensazioni che ne derivano possono essere facilmente sovrapponibili a quelle di quella sera.
Rivivo quel momento ogni singola notte da dieci anni ormai. È un incubo ricorrente che non mi abbandonerà mai e oggi ho rischiato davvero moltissimo, perché non solo ho messo in pericolo la mia vita, ma stavo trascinando nei miei casini anche Jade.

Nonostante la vedessi in difficoltà, non riuscivo a muovermi o ad agire.
Se lei avesse esitato anche solo per pochi secondi non so quello che sarebbe potuto succedere.
Non sono mentalmente stabile, non lo sono già da tempo ormai.

Una mano calda si poggia lentamente sulla mia spalla sinistra ed una voce dolce tenta di richiamarmi verso di sé.
Mi giro, ancora offuscato dai ricordi, verso colei che mi sta chiamando e noto Jade al mio fianco.
I suoi occhi sono pieni di preoccupazione, la sua fronte è imperlata di sudore e le sue guance sono tremendamente arrossate.
Sembra essere ancora molto agitata ed il suo respiro è irregolare.

"Blake ti prego parlami" mi supplica mentre stringe fra le dita la mia mano.

"I-io s-sto bene" mormoro ancora scosso, mentre mi avvicino ad uno degli sgabelli per potermi sedere.

"Non mi sembra che tu stia bene" afferma lei scrutandomi in volto.

"Ti ho detto che sto bene. Non chiedermelo più" sbotto alzando la voce.

"Come puoi dirmi che stai bene se fino a pochi secondi fa, eri immobile, terrorizzato e con gli occhi spalancanti e a malapena ti reggevi in piedi? Ho provato a chiamarti più volte ed era come se fossi completamente assente" spiega lei mentre mi fissa nervosa.

"Non ho nulla, ok?! Smettila di chiedermelo. Non sono affari tuoi! E per una buona volta, chiudi quella bocca!" dico secco alzandomi dallo sgabello per dirigermi verso la mia stanza e farmi una doccia fredda.
Ho bisogno di calmarmi e riprendere il controllo del mio corpo e soprattutto della mia mente.

Jade's Pov

Sono tremendamente spaventata da ciò che è appena successo e Blake non fa altro che farmi innervosire ancor di più.
Lo vedo allontanarsi e scappare da me, ma non glielo permetterò. Io non sono una delle sue solite amichette oche a cui da ordini e quando dice di stare zitta, sta zitta. Blake non sa chi ha davanti e quando mi metto in testa qualcosa, nessuno può distogliermi da quello.

"Non sono affari miei dici?" chiedo sarcastica mentre mi avvicino a lui "Sono affari miei quando per poco non ci rimango secca Blake!" sputo acida alzando la voce.
Attiro così la sua attenzione, lui blocca i suoi passi e si gira lentamente con il busto verso di me.
Rimane fermo senza dire una parola, ma mi guarda cercando di decifrare il mio stato d'animo.

"Come osi dire che non sono affari miei?! Io non sono una delle tue troiette! Non puoi darmi ordini o dirmi di stare zitta!" rincaro la dose.
"Non ti permettere mai più Blake! Non ne hai il diritto! Ora con permesso" mi allontano da lui superandolo e mi dirigo a passo spedito verso la stanza per recuperare le mie cose e andarmene da questo appartamento.
Non ho intenzione di passare nemmeno un minuto di più con Blake, non dopo come mi ha trattato.
Sapevo che sarebbe andata a finire così, dovevo immaginarmelo.

Recupero velocemente le mie cose, mi sistemo come meglio posso ed esco dalla sua stanza, dove le lenzuola del suo letto sono ancora disfatte e l'odore del sesso è ancora presente nell'aria.
Chiudo gli occhi cercando di calmarmi, non voglio piangere o farmi vedere da lui in queste condizioni.
Mi sento tremendamente usata.

Torno in sala e vedo Blake che tiene fra le labbra una sigaretta appoggiato allo stipite della finestra, sta guardando fuori da quest'ultima e sembra che non si sia nemmeno accorto della mia presenza. Indossa ora un paio di jeans scoloriti ed una maglia bianca aderente.

"Fai come se non fosse mai successo, è stato solo un grandissimo errore" cerco di convincere me stessa che è la cosa giusta da fare. Devo allontanarlo dalla mia vita, perché so che finirei per starci ancora più male. Nonostante il mio corpo non sia d'accordo con questa mia scelta, mi dirigo verso la porta d'ingresso.
Sto per varcare la soglia quando mi sento tirare da un polso, il mio corpo va a sbattere contro il petto di Blake e senza nemmeno rendermene conto le sue labbra sono già sulle mie.
Mi stringe forte fra le sue braccia e mi bacia come se non volesse più lasciarmi.
È un bacio passionale, dove entrambi esprimiamo le nostre emozioni. Un bacio pieno di desiderio ed allo stesso tempo di frustrazione.

Non so per quanto andiamo avanti, ma so per certo che non ne avrò mai abbastanza.
Ci stacchiamo per riprendere fiato ed i nostri occhi sono incatenati gli uni agli altri.

"Vieni con me" sussurra lui porgendomi una mano.

"Dove?" chiedo confusa.

"Tu seguimi, ho bisogno di farti vedere un posto" risponde lui quasi supplicandomi di andare.
Senza dare una risposta, stringo la sua mano alla mia ed insieme ci dirigiamo verso la macchina.

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