XI.

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"Basta, ora chiamo Mike e disdico l'appuntamento! Gli dico che mi è venuta la febbre" sbotto verso Cy che mi guarda divertita.
"Che hai da ridere? Eh? Non ho nulla da mettere, mi fa schifo tutto!" le urlo buttandomi a peso morto sul letto, che di letto ha ben poco ora. È diventato un ammasso di vestiti aggrovigliati.
Ci sono maglie e pantaloni sparsi ovunque.

Sono talmente nervosa che non riesco nemmeno a trovare qualcosa di decente nell'armadio.

"Calmati Jade, lascia fare a me" mi rassicura iniziando a rovistare nei cassetti.

Non mi spiego perché sono così agitata. Non sono mica una ragazzina alle prime armi con i ragazzi. Cazzo, ho 20 anni e ho paura di andare ad un appuntamento, sono davvero messa male.

"Ecco, trovato!" esclama Cy facendomi sussultare per lo spavento.

Con passo veloce si avvicina e mi mostra ciò che ha trovato.
Un vestitino stretto nero con due spalline davvero sottili che mi arriverà si e no a metà coscia. È di un nero lucido, sembra quasi seta e ai lati ha due arricciature, create da due elastici che rendono il vestito più morbido sui fianchi. Non ricordavo nemmeno di avere un abito del genere nel mio armadio.

"Lo provo, ma sappi che non sono per niente convinta" le rispondo dubbiosa.

Indosso il vestito e wow, non pensavo mi stesse così bene. Non sembro nemmeno io. Il vestito mi fascia nei punti giusti e accentua le mie curve prosperose.

"Sei magnifica!" esclama Cy sorridendomi.
"Metti anche questi" dice poi porgendomi dei sandali che mi affretto subito ad indossare. Sono del medesimo colore del vestito e presentano un accenno di tacco.
Nulla di eccessivo diciamo, si può considerare accessibile alle mie scarse abilità nel camminare con i tacchi.

"Ma sono davvero io?" chiedo sorpresa guardandomi riflessa nello specchio.

"Si e sei bellissima! Farai sicuramente colpo!" mi risponde euforica.

"Cazzo! Ma è tardissimo!" urlo guardando l'ora. "Mike passa tra meno di mezz'ora! Devo ancora truccarmi e acconciarmi i capelli!" impreco correndo verso il bagno.

Alla fine ho deciso di arricciarmi i miei lunghi capelli neri e lasciarli sciolti. Il trucco è leggero, solo una sottile linea di eyeliner, mascara ed un rossetto nude.

Nemmeno il tempo di finire e mi arriva un messaggio da parte di Mike che mi avvisa di essere arrivato.
Prendo la tracolla argentata prestatami da Cynthia e salutandola, mi precipito giù.

Mike è lì, elegantissimo, davanti ad una Range Rover grigio siderale che mi aspetta.
È stupendo. Indossa una camicia bianca a maniche lunghe molto aderente, pantaloni neri che gli fasciano perfettamente le gambe toniche e muscolose ed una giacca in denim. Ai piedi indossa un paio di scarpe nere lucide.

"Sei stupenda Jade" mormora Mike squadrandomi da capo a piedi.

"Grazie Mike, anche tu non sei niente male" gli rispondo imbarazzata. Penso di essere diventata tutta rossa.

"Vieni dai, sali che partiamo" dice aprendomi la portiera della sua immensa Jeep.

"Con piacere" rispondo sorridendogli.

Sono passati circa venti minuti da quando siamo partiti ed è stato un po' imbarazzante.
Non abbiamo parlato molto in realtà, solo qualche accenno alle lezioni ed al progetto di coppia.

Finalmente la macchina si ferma e 'Providence', è la grande insegna che illumina l'entrata del ristorante a cui siamo di fronte.
Subito all'entrata, un ragazzo impomatato di qualche anno più grande di noi, ci scorta al nostro tavolo.
Mi perdo a guardare ciò che mi circonda.
L'arredamento è incantevole, moderno e raffinato. L'intero locale è illuminato da grandi lampadari di cristallo che rendono il tutto ancor più elegante.
I tavoli sono tutti apparecchiati con grandi tovaglie bianche ed inserti in argento. Il tutto abbellito da candele che rendono l'atmosfera più riservata e rilassante.
Il nostro tavolo è in un angolo della sala, distante dagli altri, così da avere la giusta privacy.

"Mike è bellissimo questo posto" mormoro ancora incantata, mentre prendiamo posto.

"Vero? E si mangia anche molto bene" risponde rivolgendomi uno dei suoi sorrisi che mi lasciano sempre senza fiato.

"Perfetto! Perché ho davvero una gran fame" ridacchio.

La serata passa velocemente, parliamo del più e del meno. L'imbarazzo creatosi ad inizio serata è completamente scomparso. 

Mike mi racconta della sua vita, della sua famiglia e del rapporto con la sorella più piccola Mary.
Mi ha rivelato il motivo del suo trasferimento.
Mi ha spiegato che suo padre è morto in un incidente sul lavoro e sua madre, distrutta dal dolore,  ha deciso di andarsene, perché non voleva più rimanere in quella casa. Le ricordava troppo l'amore perduto, perciò si sono trasferiti in California.

"Mike, mi dispiace davvero tantissimo. Non oso immaginare quanto sia stata dura per la tua famiglia" sussurro tristemente pensando a ciò che ha dovuto passare.
Io, nonostante non vada molto d'accordo con mio padre, non vorrei mai perderlo. Non accetto molto volentieri le sue scelte, ma è mio padre e gli voglio un bene immenso.

"Già, ma non pensiamoci ora! Che mi dici invece della tua di famiglia?" mi chiede Mike cercando di asciugarsi con le dita una lacrima solitaria.

"I miei si sono separati quando ero piccola ed entrambi si sono rifatti una vita con nuovi compagni. Ho due fratelli gemelli da parte di mia madre e una sorella da parte di mio padre" rispondo cercando di nascondere la rabbia che inizia a pervadermi pensando a quella stronza di Lexa.

"Wow, una famiglia allargata la tua!" ridacchia Mike facendomi subito riprendere dai miei pensieri.

"Già.." ribatto.
"Che ne dici di ritornare a casa? Ho bisogno di uscire e prendere una boccata d'aria" gli chiedo distaccata.

I suoi occhi si incupiscono. Penso abbia percepito il mio improvviso cambio d'umore, ma probabilmente non volendo rovinare la bella serata, lascia perdere.
Parlando di mia sorella ho ripensato ad Aaron e quella sensazione di malinconia che spesso mi attanaglia ha iniziato a farsi sentire.
Ci dirigiamo verso l'uscita, paghiamo ed usciamo dal ristorante.
Subito dopo saliamo in macchina e ritorniamo all'appartamento. L'intero viaggio lo passiamo in silenzio. Non mi andava di parlarne con lui e lui molto probabilmente ha preferito non chiedere. 
Quando arriviamo, scendo dall'auto e Mike mi si avvicina, mettendosi di fronte a me.

"Mi sono divertito molto questa sera e spero di poter uscire nuovamente con te" mi dice speranzoso prendendomi entrambe le mani nelle sue.

Mike è davvero una bravissima persona, gentile ed educato. Nonostante gli ultimi attimi, ho passato davvero una bellissima serata.
Mi fa stare bene e penso proprio che gli darò una possibilità. Non mi fido ancora e non voglio correre con lui, ma mi piace e vorrei approfondire questo rapporto.

"Anche io sono stata davvero bene stasera, ed è per questo motivo che accetto di uscire ancora con te" gli rispondo sporgendomi per lasciargli un lieve bacio sulle labbra.

Lui non se lo fa ripetere due volte ed intensifica il bacio, premendo una mano sulla mia schiena, attirandomi ancora di più a sé.

Mi stacco dalle sue dolci labbra e lo saluto "Buonanotte Mike"

"Buonanotte Jade" replica sorridendomi.

Lo vedo allontanarsi, salire sull'auto e andarsene.
Decido allora di rientrare.
Entro e chiamo Cynthia, ma non ricevo nessuna riposta. Provo a vedere in camera sua, ma a quanto pare sta già dormendo. Chiudo la porta e decido di andare anche io a dormire, pensando di raccontarle tutto la mattina dopo.

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