XL.

7.8K 183 2
                                    

Rimasi ferma ad ascoltare ogni singola parola che Blake mi stesse rivelando con tristezza, rabbia ed amarezza.
Divenni triste e non seppi per quale motivo, ma mi misi a piangere.
Le sue parole furono così crude e sincere che mi immedesimai quasi in quella situazione. Non potei fare altro che ascoltare quella triste verità e rimanere in silenzio.

Mi lasciò completamente senza parole.
Sua madre doveva essere stata una donna meravigliosa e molto forte.
Da quello che capì dalle sue parole, Blake doveva amarla molto.

Non posso immaginare quanto lui sia stato male e quanto abbia sofferto durante la sua infanzia.
Nonostante siano passati quasi dieci anni, Blake porta ancora sulla sua coscienza il peso della scomparsa della madre. Si vede chiaramente che non è riuscito ad andare oltre. I suoi occhi lo dimostrano, esprimono solo tristezza e tanta, tanta rabbia.

Non mi sarei mai aspettata che sotto l'aspetto stronzo e menefreghista di Blake potesse celarsi una verità così crudele. Mai mi sarei immaginata che avesse perso sua madre, il suo punto di riferimento e la donna più importante della sua vita.
Solo ora posso capire realmente il perché del suo atteggiamento. È rimasto traumatizzato da ciò che gli è accaduto. Non deve essere stato facile convivere con i sensi di colpa e soprattutto vivere con lo stesso uomo che involontariamente ha ucciso sua moglie.

"Quando questa mattina ho visto le fiamme, sono rimasto paralizzato perché mi sono tornate in mente tutte le orribili scene di quella sera. Mi sono spaventato e ho rivissuto le stesse emozioni che ho provato quella notte.
Ho sbagliato, lo so, se non ci fossi stata tu non so quello che sarebbe potuto accadere" ammette lui abbassando il capo sulle nostre mani che sono ora intrecciate.

"Non te ne fare una colpa Blake. Io non potevo saperlo, non potevo sapere che tu stessi così male e che avessi sofferto così tanto. Non oso immaginare come sia perdere la persona più importante per te, ma so che lei ora sarebbe fiera di ciò che stai costruendo. Stai coltivando la sua stessa passione e stai inseguendo i tuoi sogni.
Sono d'accordo con te, se l'avessi potuta conoscere, scommetto che saremmo andate molto d'accordo.
Sono felice che tu me ne abbia parlato e che abbia condiviso con me questo momento.
Ricordati, Blake, che lei sarà sempre al tuo fianco qualsiasi cosa tu faccia e in qualsiasi momento. Dovresti essere grato di aver avuto una madre così forte ed umile, piena di vita e carisma anche se per poco tempo.
Lei ti amava, lo so, forse ti amava più di sé stessa.
Sei stato un figlio meraviglioso e credo che, nonostante tutto, se ne sia andata con il sorriso sulle labbra pensando a te e a tutto ciò che avete condiviso insieme. Sei una persona meravigliosa Blake e, anche se a volte vorrei ucciderti, meriti di stare bene ed essere felice" piango per lei, piango per lui e piango per noi.
Blake si è confidato con me e io non posso che essergliene grato. Il legame che dapprima ci univa è diventato più forte, si è consolidato.

Ci abbracciamo fra le lacrime, stretta tra le sue braccia mi sento protetta. Passiamo così molto tempo, solo noi due, accoccolati ed in silenzio. Non servono parole per descrivere ciò che entrambi stiamo provando, i nostri gesti lo dimostrano.

L'intera giornata è passata tranquillamente.
Blake mi ha mostrato l'intera abitazione e tutti gli oggetti presenti in essa.
Mi ha spiegato che ognuno di essi ha un particolare significato.
Alcuni sono stati portati dalla madre in ritorno dai suoi viaggi all'estero, mentre molti altri sono un ricordo dei viaggi che fecero insieme.
Mi mostrò anche molte delle opere che creò sua madre ed una in particolare attirò la mia attenzione.
Si trattava di un dipinto ad acquerello che rappresentava una donna di spalle che teneva in braccio un bambino.
Entrambi erano intenti a guardare il panorama che si stagliava davanti ai loro occhi. Il cielo era scuro, illuminato dalla fievole luce delle stelle e l'intera città era illuminata da tantissime luci colorate, appartenenti agli imponenti edifici, ai negozi e alle abitazioni.
Ci misi poco a capire che quella donna fosse sua madre e che il bambino rappresentasse Blake.
Sua madre aveva dipinto quella stessa collina dove lui mi portò alcune settimane fa.

Ora capí perché quella sera Blake mi disse che per lui, quello, era un posto speciale. Ce lo portò sua madre quando lui era davvero piccolissimo e per loro divenne come un rito. Ci andavamo tutte le volte che fosse possibile ed insieme ammiravano Los Angeles sotto un cielo stellato.

Me ne andai da quella splendida casa verso sera tardi. Decisi di prendere un taxi e non chiedere a Blake che mi riaccompagnasse, perché non volevo che guidasse in quello stato.
Non era lucido e un Blake non lucido è imprevedibile.

Il taxi si ferma, scendo dall'abitacolo dopo aver pagato e salgo le scale per raggiungere l'appartamento.
Quando arrivo davanti alla porta, prendo un lungo respiro.
Non so se Cynthia sia in casa, non la vedo da due giorni e non ci siamo lasciate bene l'ultima volta che ci siamo viste. Non ho risposto a nessuna delle sue chiamate e tanto meno ai suoi messaggi. Volevo stare da sola e lontana da tutti i problemi.
So che dovrò parlarci, dovremo chiarire e tutto ciò mi spaventa molto.
Non credo di essere pronta a rivelarle tutto.

Giro la chiave nella serratura, apro la porta, entro e me la richiudo alle spalle.
Quando mi volto verso il salotto, noto Cynthia in piedi davanti al divano.
Indossa uno dei suoi pigiamini della Disney, i suoi capelli sono raccolti in una crocchia disordinata ed il suo viso è stanco e pallido.
I suoi occhi sono gonfi ed arrossati, segno che ha pianto e non ha chiuso occhio.

Senza nemmeno rendermene conto, si è già scaraventata addosso a me.
Mi sta abbracciando come se non ci vedessimo da mesi e mi tiene stretta fra le sue braccia come fece poco prima Blake.

"Sei tornata" sussurra con voce triste e flebile.

Unicamente TuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora