XLV.

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Sbatto le palpebre con fatica, mi sento davvero debole e c'è qualcosa che mi punge il braccio in maniera molto fastidiosa.
Quando finalmente apro gli occhi, constato di essere sdraiata su un lettino, in una stanza completamente bianca e vuota, se non per quel piccolo armadietto grigio davanti al letto.
Mi guardo meglio in giro e noto dei macchinari alla mia destra, mentre una grande flebo è al mia fianco sinistro, collegata al mio braccio.
Deduco che io mi trovi in un ospedale, ma che ci faccio qui?

Sto pensando a cosa possa essere successo quando ad interrompermi è un'infermiera che, tranquilla, entra in stanza con una cartelletta in mano.

"Tesoro sei sveglia, come ti senti?" chiede la donna sulla cinquantina, con un camice azzurro e dei bellissimi capelli biondi raccolti in una coda alta.

"Mi sento un po' debole, ma tutto sommato, credo di stare bene" rispondo cercando di sistemarmi meglio sul lettino "Cosa mi è successo?"

"Hai avuto un forte attacco di panico e sei svenuta. Nel momento in cui sei caduta hai sbattuto la testa contro una panchina, ma non ti preoccupare, non è nulla di grave. Rimarrai sotto controllo almeno fino a a domani mattina per fare degli accertamenti. Ora riposati, se hai bisogno di qualcosa, lì al tuo fianco, c'è un campanellino"

Quando l'infermiera lascia la stanza, tutto ciò che è successo mi torna in mente come un flash. Rivivo le stesse immagini e le stesse emozioni.
Blake, sono stata male per colpa sua.
Non ci posso credere, come ha potuto farmi questo?

"Oddio, finalmente sei sveglia" entra come un tornado Cy "Non hai idea di quanto tu mi abbia fatto spaventare, non farlo mai più, ti prego" singhiozza con gli occhi lucidi.

"Ehi ehi sto bene, calmati. Vieni qui" le faccio segno di sedersi al mio fianco
"Scusami se ti ho fatta stare in pensiero.."

"Non è colpa tua Jade! Non scusarti, ma non farlo più ok?" mi supplica con tono di rimprovero.

"L'infermiera mi ha detto cos'è successo.." distolgo lo sguardo da lei per posarlo sul piccolo armadio davanti a me.

"Blake è qui" sgancia la bomba.

"Cosa?! Perché è qui? L'hai chiamato tu?" mi innervosisco.

"Certo che no! Ma quando sei svenuta, ho dovuto chiamare un'ambulanza ed essendo nel giardino del campus, ti hanno visto parecchie persone, tra cui lui" replica lei.

"Non voglio vederlo" l'avverto.

"E non lo vedrai, non ti preoccupare. Gli ho già detto che sarebbe potuto entrare solo se tu avessi dato il consenso"

"Vedi perché sei la mia migliore amica?" ridacchio seguita subito da lei.

"Mi sembrava particolarmente frustrato. Non ha fatto altro che fare avanti e indietro per il corridoio per tutto il tempo. Non so quante volte si è alzato dalla sedia e riseduto poco dopo.
Abbiamo discusso per la maggior parte del tempo. Gli ho urlato contro tutto ciò che pensavo di lui e sai una cosa?
Mi ha lasciato parlare, mi ha ascoltato e non ha ribattuto nemmeno una volta.
Ha ammesso di non sapere che Lexa fosse la tua sorellastra e mi ha anche rivelato di non averci fatto nulla, se non quello che hai visto nel video"

"Si e gli unicorni esistono" rido sarcastica "Come può pensare che io creda che lui e Lexa si siano solo baciati? È uno scherzo vero?" guardo Cynthia allibita scuotendo la testa.

"Sembrava sincero, ma rimane comunque un coglione. Oltre a questo, sono stati avvisati entrambi i tuoi genitori e tuo padre sta venendo qui"

"Cazzo! Cosa gli dico?" chiedo disperata.

"La verità" replica Cy.

"Ma sei scema? Cosa gli dico? Ehi ciao papà, sai sono svenuta per un attacco di panico dopo che ho visto il ragazzo di cui sono innamorata farsi la mia sorellastra dopo che ci sono andata a letto" sorrido ironica.

"Che hai detto scusa?" chiede Cy sgranando gli occhi.

"Ho detto che ho visto Blake farsi la mia sorellastra dopo che ci sono andata a letto" ripeto ciò che mi ha chiesto.

"No, la parte prima"

"Che sono innamorata di Blake" rispondo ovvia senza curarmi di ciò che le ho appena confessato.

"Io lo sapevo!" mi punta un dito contro alzando di qualche ottava il tono di voce.

"Ops.." mi copro il viso con le mani imbarazzata. Non avevo ancora rivelato a Cy di essermi innamorata di quello stronzo.

"È un bel casino" constata lei.

"Ti prego non ricordarmelo" sbuffo buttando la testa all'indietro.

"Signorina Baker, è arrivato suo padre e vorrebbe farle visita. L'ingresso è consentito ad una sola persona però" interrompe il nostro discorso l'infermiera avvisandomi.

"Esco subito" replica Cynthia.
"Ci vediamo più tardi ok?" mi avverte.

"Va bene, a dopo" la saluto.

La vedo allontanarsi subito dopo e in pochi secondi mi raggiunge in stanza anche mio padre.

"Ciao amore, come stai?" si precipita ad abbracciarmi.

"Bene papà, stai tranquillo" lo stringo fra le mie braccia.

"Che è successo?" domanda severo.

"Sono svenuta per un attacco di panico. Credo che lo stress e la stanchezza mi abbiano fatto stare male" mento sperando ci creda.

"Hai bisogno di riposo" appura mio padre.

"Potrò riposarmi durante le vacanze di Natale" rispondo "Penso tornerò da mamma, anche se non era nei miei piani tornare a casa, ma credo che cambiare aria mi farà bene" affermo.

"Avrei voluto che passassi le festività con me" è visibilmente dispiaciuto.

"Lo so papà, hai ragione, ma credo che la cosa migliore che io possa fare sia allontanarmi per un po' da qui" confesso.

"Va bene tesoro, se è ciò che desideri, torna pure a casa da tua madre"

"Grazie papà" lo abbraccio.

Ho bisogno di andarmene da Los Angeles per schiarirmi le idee. Non ho intenzione di passare il Natale da mio padre con Lexa in casa e rovinarmi così le vacanze e poi non ho voglia di vedere Blake. Non voglio nemmeno più averci a che fare. Con me ha definitivamente chiuso. Non mi farò prendere più in giro da nessuno e non concederò più seconde possibilità.
Devo togliermelo dalla testa e dimenticarmi di lui.
Devo passare oltre e allontanarmi da questa città per alcune settimane è la scelta migliore che io possa fare.

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