Unicamente Tua

XVII.

Finalmente mi sveglio e realizzo che oggi è il giorno del mio compleanno. Esattamente ventun anni fa, precisamente il 12 ottobre, nacqui io.

Mia madre mi disse che non fu per niente semplice partorirmi. Nacqui un mese e cinque giorni prima rispetto al termine previsto. Ero una neonata prematura e a causa della nascita improvvisa ci furono delle complicazioni. Il mio corpo non era ancora del tutto formato, avevo un piccolo buchino al polmone sinistro e questo comportò il mal funzionamento delle vie respiratorie.
In poche parole non respiravo, perciò decisero di chiudermi in un'incubatrice che mi assicurasse la giusta ossigenazione, fino a quando non sarei stata in grado di sopravvivere autonomamente. Non vi dico la tristezza dei miei genitori nel vedermi strappata dalle loro stesse mani ancor prima che potessero prendermi in braccio. Mi trasferirono quindi in un ospedale specializzato in questo genere di cure per circa un mese.
Ogni giorno mia madre prendeva la macchina e si faceva chilometri e chilometri per potermi vedere, anche solo attraverso una scatola di vetro.
Si spiega il motivo del perché non abbia più voluto avere altri figli. Era talmente terrorizzata dal rivivere quel dolore che ha deciso di non rimanere più incinta.

Sono figlia unica, ma non mi lamento, anzi. Sono sempre stata la loro dolce bambina, viziata e coccolata.

"Tanti auguri a tee, tanti auguri a tee, tanti auguri a Jadee, tanti auguri a tee!" esclama Cy entrando nella mia stanza. "Esprimi un desiderio" dice mentre mi porge un cupcake con una candelina rosa sopra.

Faccio come dice, esprimo il mio desiderio e spengo la candelina.

"Grazie Cy" le dico stringendola a me in un forte abbraccio.

"Non vedo l'ora che sia stasera!" risponde eccitata battendo le mani.

La verità è che non so nulla di stasera.
Non so né dove andremo né cosa faremo.
È una settimana che Cynthia organizza questa festa e non so davvero cosa aspettarmi. Mi ha detto che sarà una sorpresa e spero davvero che non abbia esagerato come al suo solito.

"Spero tu non abbia esagerato, ti conosco fin troppo bene per sapere che non si tratterà di una piccola festicciola con pochi amici" borbotto frustata.

"Nah, sarà una serata tranquilla, fidati di me" mi risponde maliziosa.
"Ora però alzati e vestiti perché voglio portarti fuori. Solo io e te prima della festa"

"Dove mi porti?" chiedo curiosa.

"Da Nicó, so quanto ti piaccia mangiare italiano quindi ho prenotato un tavolo per due" mi sorride.

Spalanco la bocca sorpresa
"Sei impazzita? Come hai fatto a trovare un posto? Ci vogliono mesi per prenotare in quel ristorante" affermo.

Amo mangiare italiano.
I miei nonni materni sono siciliani e quando ero piccola, prima che i miei genitori divorziassero, ho visitato l'isola assaggiando moltissimi piatti tipici e me ne sono follemente innamorata.

"Lo so ed è per questo che ho prenotato tre mesi fa per avere quel tavolo, volevo fosse una sorpresa per te" mi rivela.

"Sei la migliore" le dico mentre l'abbraccio felicissima.

***

"Adoro i cannoli, sono qualcosa di unico" farfuglio mentre mi abbuffo di dolci.

Ho la bocca piena e Cy non fa altro che prendermi in giro.

"Lo vedo, sembri una bambina quando assaggia per la prima volta il cioccolato" afferma ridendo.

"Che posso dirti, sono felice" ammetto sorridendole.

"Ed era proprio questo che volevo sentire. Volevo vederti felice e spero che stasera ti diverta come mai prima d'ora" mi risponde sincera guardandomi negli occhi.

***

Alcune ore dopo mi ritrovo nella mia stanza, dobbiamo prepararci per stasera ed io non ho la minima idea di cosa indossare. Sto frugando nel mio armadio in cerca di qualcosa che possa andarmi bene, ma sono in alto mare.

"Ho un'altra sorpresa per te" mi dice Cynthia entrando in camera porgendomi una scatola con un enorme fiocco rosso.
"Aprilo e poi mi dirai cosa ne pensi"

Non me lo faccio ripetere due volte ed apro la scatola. Strabuzzo gli occhi quando all'interno ci trovo un bellissimo vestito rosso in tulle. Quello stesso vestito che avevo visto in una vetrina di un negozio la domenica prima che iniziassero le lezioni in università.
Si tratta di un vestito rosso che mi arriva appena sopra le ginocchia. Il corpetto è ricoperto da piccoli swarovski e lo scollo è a cuore, mentre la gonna è ampia ed è costituita da vari strati di tulle. È una meraviglia.

"È stupendo Cy, non dovevi davvero" le dico estasiata osservando il mio nuovo vestito.

"Ho pensato che potessi metterlo stasera. Sarai la festeggiata e come tale hai l'obbligo di essere la più figa della serata" risponde facendomi l'occhiolino.

"Sei unica" le sorrido stritolandola in un abbraccio che ricambia subito dopo.

"Wow, oggi siamo più dolci che mai, finirò per consumarmi con tutti questi abbracci" sbuffa divertita.

"Smettila cretina, goditeli fin che puoi"

"Non possiamo più perdere tempo, dobbiamo prepararci o arriveremo in ritardo" dice serie guardando l'ora sul telefono.

"Agli ordini capo" ridacchio.

Due ore più tardi siamo entrambe pronte. Cynthia indossa dei pantaloni bianchi a zampa che le fasciano perfettamente le cosce e ricadono morbidi verso le caviglie, un top corto nero mono-spalla di pizzo abbinato alle scarpe con il tacco del medesimo colore. I capelli sono legati in una morbida treccia mentre il trucco è semplice, ma audace. Ha optato per uno smokey sui toni nude ed un lip gloss rosa. Le sta tutto perfettamente. Sembra quasi che ci siamo invertite di ruolo, io con un vestito e lei con pantaloni e top.

A differenza sua io ho scelto di lasciare i miei capelli sciolti, così che le mie onde ricadessero morbide sulle spalle. Il mio trucco è molto semplice, per questa volta ho preferito non concentrami sugli occhi, ma sulle labbra sulle quali ho applicato una tinta rossa fuoco opaca. Per il resto ho optato per mascara ed illuminante.

Ho indossato il vestito regalatomi da Cy e ci ho abbinato un paio di tacchi neri ed una pochette dello stesso colore. So già che mi pentirò della mia scelta sul tipo di scarpe, ma non potevo di certo indossare un vestito del genere con un paio di sneakers.

"Jade muoviti" urla Cy dalla sua stanza. "Siamo in ritardo"

"Arrivo" urlo di rimando io.