Capitolo 22

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Qualche ora dopo Mary stava osservando i due vestiti, sulla sua figura allo specchio. Carla che era seduta sul letto disse: "Cosi andrai a cena con il Re Mark?". Mary sorrise e disse: "Si!". Carla lo notò e disse: "Vedo che ci stiamo innamorando". Mary si voltò e disse: "Ti avevo già detto che siamo solo amici". Carla si alzò e disse: " Si, ma riguardo a quello che mi hai raccontato, mi conferma ancora di più che sia più di un amicizia". Mary ripensò alle parole del padre del Re Mark, abbassò lo sguardo e disse: "Potresti aver ragione ma sarebbe impossibile". Carla disse: "Ma perché?". Mary la osservò e disse: "Ricordi riguardo quello che mi aveva detto il Re Robert?". Carla disse: "Ah, già. Ma se siete innamorati?Cosa potrà fare per impedire questo?". Mary disse: "Ti ricordo che non l'ho siamo ancora. Comunque, non l'ho so". Carla: "Ok, ma cosa pensi di fare?". Mary si osservò allo specchio e disse: "Forse, è meglio che non ci vado". Carla disse: "Ma cosa dici?Ti ha invitata e devi andare". Mary posò i due vesti sul letto e disse: "Vedi. Non ho nemmeno scelto il vestito. Come ci vado?". Carla alzò gli occhi al cielo, posò le mani sui fianchi e disse: " Dai,Ti aiuto". I due vestiti erano: il primo rosso con una striscia nera sulla gonna e il secondo verde con un po' di azzurro sulla gonna e luminoso di glitter. Carla disse: "Quello rosso". Mary ci pensò su e disse: "L'avevo pensato anch'io. Ma anche il verde...". Carla la interruppe e disse: "Si, ma il rosso andrebbe bene". Mary si convinse e disse: "Eh, va bene".

Anche il Re Mark, fu indeciso su quale costume indossare tra il nero e il rosso bordò. Poi, sentì bussare alla porta li lasciò sul suo letto e andò ad aprire. Il Re Mark disse: "Matteo?". Matteo disse: "Perché, sembri sorpreso?". Il Re Mark disse: "No, dicevo così". Matteo intravide i due abiti sul letto e disse: "Ti serve un aiuto?". Il Re Mark si voltò e disse: "Si, sono indeciso". Matteo entrò e disse: "Vediamo un po'". Il Re Mark chiuse la porta e andò quasi vicino a lui. Matteo disse: "Il Rosso". Il Re Mark rifletté su e disse: "Ah, capito. Io invece, stavo per scegliere il nero". Matteo ripeté: "Comunque, io ti consiglio l'abito rosso". Il Re Mark osservò bene e disse: "Ok, vada per il costume rosso". Matteo disse: "Quindi, vai a cena con lei?". Il Re Mark mentre mise l'altro costume a posto e disse: "Si". Matteo disse: "Ti piace?". Il Re Mark non intuì e disse: "Si, grazie". Matteo disse: "Non mi riferisco a questo. Chiedevo se...". Il Re Mark lo interruppe e disse: "...se mi piace Mary?". Matteo: "Si, intendevo questo". Il Re Mark chiuse l'armadio e disse: "Forse. Ma per ora è solo un amica". Matteo senza giri di parole disse: "Amica? Sicuro?". Il Re Mark prese il costume e mentre andò in bagno disse: "Si, per ora è così". Matteo uscì dalla stanza e sottovoce disse: "Per ora".

I due nello stesso momento, finirono di cambiarsi e uscirono dalle loro stanze.
Il Re Mark poco dopo, entrò nell'automobile. Il cielo buio illuminato dalla luna accompagnata alle stelle, che lui intravedeva dal finestrino con un sorriso incantato nel vedere la bellezza infinita.
Mary uscì dalla locanda, osservò lo stesso e disse: "Che bella luna". Carla che era dietro disse: "Vero".
Mary: "Peccato che non si veda il resto del cielo". Carla disse: "Si, ma è bello lo stesso". Mary: "Si, già". Carla distolse lo sguardo e disse: "Ora devi andare". Mary la osservò : "Si, vado" disse mentre si allontanò salutandola con la mano.

Pochi minuti dopo, i due ragazzi si incontrarono nella grande piazza ed entrarono in un ristorante che si trovava nei d'intorni. Si sedettero ma senza scambiarsi ancora parola. Finché, il Re Mark interruppe il silenzio dicendo: "Non ti ho ancora detto che: sei bellissima". Mary dolcemente disse: "Grazie Re Mark. Anche voi". Il Re Mark sorrise dolcemente e poi disse: "Dunque, vi ho invitato a cena in questo ristorante per conoscervi meglio. Perché, non avevamo avuto modo di cenare e parlare da soli". Mary intuì e disse: "Si, e di cosa volete che... " Il Re Mark la interruppe e disse: "Che mi parlate meglio di voi o viceversa". Mary disse: "Va bene". Il Re Mark disse:"Oltre ballare, cosa vi piace fare?". Mary rifletté sulla domanda dicendo: "Mi piace... fotografare". Il Re Mark disse: "Ah, è come l'avete scoperta?". Mary attese un pò a rispondere e poi, disse: "Dopo quel avvenimento che vi avevo raccontato, ho avuto modo di acquisirla e conoscere questa nuova passione che mi aveva fatto scoprire emozioni e sensazioni nuove". Il Re Mark ripensò dicendo: "Ah, ho capito. Quali sono?". Mary rifletté un attimo e disse: "...le nuove sensazioni e emozioni sono: viaggiare in un posto all'altro, osservare un paesaggio e di conseguenza scattare qualche foto...". Il Re Mark mentre ascoltava si compiaceva nel vederla entusiasta per quello che aveva provato viaggiando e visitando, quei luoghi che aveva visto. Mary: "...Una volta ho visto una cascata con una acqua bellissima e limpida. Era spettacolare " disse, ancora incredula a quello che aveva visto. Il Re Mark aggiunse: "Immagino, la sensazione che avete provato. La si legge nei vostri occhi". Mary si ammutolì, facendo un piccolo sorriso e il Re Mark di conseguenza. Entrambi si osservato per un attimo. Poi, Mary disse: "Voi?Invece?". Il Re Mark alzò le sopracciglia un pò sorpreso e disse: "Cosa intendete?". Mary: "Avete mai viaggiato?". Il Re Mark ci pensò su e disse: "Si, poche volte ho viaggiato, in alcuni luoghi, simili a quelli che avete descritto. Ma l'ho fatto per carpire la vita comune". Mary disse: "Davvero?". Il Re Mark: "Si". Mary chiese: "Ma perché avete detto delle volte". Il Re Mark attese a rispondere e poi disse: "Perché, essendo Re. I miei impegni me l'ho impediscono. E poi io tengo molto al mio popolo, non posso lasciarlo più di tanto incustodito". Mary disse: "Si, comprendo bene".
Per pochi minuti nessuno dei due non seppe cosa dirsi, poi Mary disse: "Re Mark?". Il Re Mark: "Ditemi". Mary continuò: "Come ribadisco sempre: è bello quello che fate per gli altri. Non è da tutti fare questo gesto". Il Re Mark mentre l'ascoltava fece un sorriso compiaciuto. Mary continuò: "Cosa vi ha portato a fare questo?". Il Re Mark abbassò lo sguardo per un pò, poi lo rialzò verso di lei e iniziò: "Un giorno da piccolo, ero uscito di nascosto da palazzo e venni qui nel villaggio. Mi incamminai e mi osservai intorno, osservai persone che passeggiavano da un tratto all'altro, senza quasi fermarsi. Poi, proseguendo vidi dei bambini della mia età giocare a palla. Lì osservai per un pò. Poi dopo un pò si fermarono e uno di loro mi vide e mi disse:

Ivan :"Ti va di giocare?".
Re Mark:"Non l'ho mai fatto".
Ivan:"Non importa. Imparerai".
Re Mark:"Va bene"

Ci dammo una stretta di mano e ci presentammo.

Ivan: "Io mi chiamo Ivan, Tu?".
Mark:Io? Mark".
Ivan: "Piacere".
Re Mark : "Piacere"

Io gli dissi il mio nome ma sembrò che non mi riconobbe.
Ivan mi insegnò a giocare a palla e che poco per volta imparai. Per un attimo mi sentii un bambino libero e felice che giocava per la prima volta con i suoi amici.
Poi, d'un tratto finimmo di giocare. Ivan si avvicinò e mi disse:
Ivan: "Sei stato bravo". Re Mark: "Grazie".
Lo ringraziato per avermi elogiato, anche se per me, come avevo detto: era stata la prima volta giocare.
Istintivamente mi osservò e mi chiese: se ero appena arrivato in paese o se mi ero perso, dato che non mi aveva mai visto. Io risposi di si, per non dare troppo nell'occhio.

Mary aggiunse: "Si, comprendo". Il Re Mark: " Poi, mi disse:
Ivan: "Ti va di venire a pranzo da me?Così, se ti stanno cercando...".
Re Mark: "Si, va bene".

Poco dopo, andammo nella sua casa e mi disse:
Ivan: "Questa è la mia casa...".
Mi presentò i suoi genitori e suo fratello più piccolo. Mi soffermai ad osservare attentamente la loro casa e notai che era molto diversa dalla casa accogliente in cui abitavo. Poi, mi sedetti a tavola con vicino John, guardai e sentì l'odore della zuppa. Alcuni odori erano simili a quelli che sentivo e degustavo di solito, ma quella zuppa era qualcosa di più. A parte questo però, per un giorno mi sentì accolto come un bambino qualsiasi, che passava il tempo con il suo amico e questo mi faceva sentire come parte di quella famiglia. Questo per me è stato bello. Perché, ho scoperto che anche un bambino povero come me era felice non ostante avendo poco e al tempo stesso una famiglia che gli vuole bene". Mary : "Bella questa vostra osservazione. Poi?". Il Re Mark: "Poi, d'un tratto tutto questo finì, perché bussarono alla porta. La madre di Ivan aprì e c'era il servitore David che disse:
"Salve signora. Cerchiamo un bambino di nome Mark". La madre di Ivan si voltò e disse: "Il bambino è qui".
Io dissi: "Scusami, avrei dovuto dirtelo". Ivan: "Tranquillo. Ora so dove abiti ti verrò a trovare"
"oppure, ti inviterò a palazzo". "Sarebbe bello".
Dopo che salutai Ivan e la sua famiglia, andai in automobile con il servitore. Mentre stavo per entrare, osservai i cittadini attentamente e in quel istante promisi a me stesso di fare qualcosa per loro". Mary aggiunse: "Che poi inseguito avete fatto". Il Re Mark: "Si. Parlai con i miei genitori e chiesi di invitare a palazzo i bambini del Villaggio. All'inizio non sembravano d'accordo, ma poi compresero e acconsentirono. In modo da dimostrare a loro che non ero ricco come gli altri che non provvedeva nulla per i suoi sudditi. Inseguito...". Mary lo interruppe e disse: "...poi siete diventato Re?". Il Re Mark disse: "Esatto Mary".
Mary osservò il Re Mark quasi incredula per quello che le aveva raccontato, non pronunciò parola. Il Re Mark lo notò e sorrise. Mary sorrise di conseguenza e finalmente disse: "Sembrerà strano ma sono senza parole. Perché, non è da tutti osservare questi dettagli e aiutare gli altri. Perciò, siete una bellissima persona". Il Re Mark con gli occhi quasi lucidi rispose: "Grazie". Mary e il Re Mark rimasero ad osservarsi senza parlare.
Mary per un attimo si sentì stranita per avere pensato delle volte male dei potenti, ma soprattutto sollevata di avere ritrovato la fiducia nei potenti che non ostante la loro ricchezza dimostravano di avere un cuore puro e d'avanti a se ne aveva la prova.

Il Re Mark cambiò argomento e chiese: "Voi?" Mary disse: "Cosa?". Il Re Mark disse: "Nel senso parlatemi qualcosa di più di voi...". Mary ci pensò su e iniziò : "Allora... io vi avevo raccontato che avevo interrotto la mia passione per il ballo?". Il Re Mark la interruppe: "Si, me lo ricordo. Me lo stavate accennando ma non avevate continuato ". Mary disse: "Ah, vero". si fece coraggio è continuò:" Dunque, inseguito a questo avvenimento avevo intrapreso un'altra passione che è la fotografa". Il Re Mark disse: "Ah, si. Ricordo anche questo. Come l'avete intrapresa?". Mary disse: "Qualche mese dopo... l'accaduto mi sentì persa, tanto da non voler svolgere nulla. I miei si preoccupavano tanto, mi davano sostegno ma io non li ascoltavo. Poi, un giorno la mia amica mi portò un regalo che non volevo scartare e che controvoglia aprì. Quando la vidi la fotocamera inizialmente rimasi, perché non l'avevo mai usata. Poi, un giorno una mattina presto mi alzai dal letto e andai verso la finestra. Osservai il paesaggio all'esterno di essa. D'un tratto qualcosa di meraviglioso, mi lasciò incantata da quel luminoso sole. Senza pensarci, presi la fotocamera e fotografai quel paesaggio colorato con il meraviglioso sole che illuminò anche la mia stanza. Da quel momento fotografai tutti i giorni"
Il Re Mark disse: "Finché, inseguito questo che ti ha ispirata a diventare fotografa". Mary: "Esatto".

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