Capitolo 16

34 8 13
                                    

La mattina dopo, il Re Mark si alzò presto per andare a vedere come stesse ‘ Furia’. Quando lo vide dall’esterno della stalla disse: “Vedo che oggi stai meglio”. Aprì la porta, lo abbracciò e lo accarezzò. Poi, prese del fieno e lo nutrì.
Mary invece, nella sua stanza dormiva ancora. D’un tratto sentii bussare e si svegliò. Mary sbadigliò e disse: “Si?”. La voce rispose: “Sono la Regina Paola. Posso entrare?”. Mary si sistemò un pò e poi rispose: “Si, entrate”. La Regina Paola entrò e disse: “Buongiorno Mary. Ti ho portato il vassoio per fare colazione in camera”.
Mary rimase sbalordita perché non se lo aspettava. La Regina Paola si avvicinò a lei e disse: “Dove posso…”. Mary si sedette sul letto, prese il vassoio e disse: “Grazie. Non dovevate”. La Regina Paola disse: “Per me è un piacere”. Mary fece un sorriso e la ringraziò.
La Regina Paola continuò: “Volevo parlare con te Mary. Sempre se non vi opportuno”. Mary si sistemò il vassoio, si risedette lentamente sul letto e disse: “ No, nessun disturbo. Perciò, ditemi pure”. La Regina Paola prese una sedia, si sedette vicino a lei e disse: “Avete dormito bene?”. Mary ci pensò su e rispose: “Si, ho riposato bene, grazie. Voi?”. La Regina Paola disse: “Si, ho riposato bene”poi continuò “Il ballo per te, cos’è?”. Mary ci pensò e disse: “Il ballo per è sempre stata una grande passione che ho acquisito da piccola e per me adesso è tutto…”. Mary, raccontò una parte del suo cambiamento di vita riguardo il ballo e cosa le avesse spinto ad accettare. La Regina Paola disse: “Ah, capisco. Immagino che dev’essere stato difficile per te ricominciare?”. Mary ci pensò e disse: “All’inizio si ma, poi il Re Mark mi ha dato questa opportunità di riprovarci…” La Regina Paola aggiunse: “Perciò, hai accettato”.Mary disse: “Si, esattamente”.
La Regina Paola pensò a quello che Mary le aveva appena raccontato e disse: “Comprendo tutto e sono contenta che tu abbia accolto questa occasione per ricredere in questo sogno.”. Mary disse: “Grazie Regina Paola. Ah, dimenticavo. Tenevo a dirle che il Re Mark è davvero una delle persone migliori che conosca”. La Regina Paola ci penso su, si alzò e disse: “Grazie Mary. Dopo queste parole, sono ancora contenta che abbia scelto di ballare con te Mary”. Mary le fece un dolce sorriso e disse: “Prego Regina Paola”. La Regina Paola ricambiò il sorriso, rimise la sedia a posto e disse: “Se vuoi parlare con me qualche volta, puoi farlo quando lo desideri”. Mary disse: “D’accordo. Grazie Regina Paola”. Dopo che la Regina Paola uscì, Mary si sentii più serena e libera.

Alla Locanda Carla, si era già svegliata è stava bevendo un caffè al bar della locanda con John. John disse: “Dormito bene?”. Carla disse: “Si, bene. Tu?”. John disse: “Si, anch’io”. Carla osservò il viso di John e disse: “Però ti vedo un pò stanco”. John disse: “Si, di solito non dormo bene. Però, come ho detto: ‘ ho dormito bene ’. Anche se ho dormito tardi”. Carla: “Ah, già. Per colpa mia?”. John disse: “Si, mi hai fatto dormire tardi”. Carla osservò in modo strano John. John lo notò, sorrise e disse: “Stavo scherzando”. Carla lo intuì, sorrise e disse: “Infatti, lo detto a posta”. John sorrise ancora e disse: “Ah, ok”. Carla si ricordò di una cosa che aveva detto John e disse: “Di solito non dormi bene? Perchè?”. John ci pensò su e rispose: “Forse, dai molti pensieri che mi tormentano inutilmente”.
Carla rimase un pò perplessa e disse: “Quali sono questi pensieri?”. John disse: “Per ora non mi va di parlarne. Te ne voglio parlare ma non qui. Magari dopo, ti andrebbe di uscire?”. Carla per un attimo sembrò indecisa ma poi disse: “Va bene”.

Il Re Mark era ancora nelle scuderie, improvvisamente sentii dei passi arrivare e si voltò. Quei passi erano di Mary. Il Re Mark sorrise dolcemente e disse: “Buongiorno Mary”. Mary disse: “Buongiorno Re Mark”. Mary si avvicinò alla stalla, osservò il cavallo e disse: “Vedo che ora sta meglio”. Il Re Mark disse: “Si, infatti”. Mary fece un sorriso, accarezzò il cavallo e disse: “Sono felice che Furia stia bene”. Il Re Mark distolse lo sguardo dal cavallo e osservò Mary. Mary continuò: “Ha già mangiato?”. Il Re Mark disse: “Si, poco fa”. Mary disse: “Ah, ok”. Il Re Mark chiese: “Amate davvero tanto gli animali?”. Mary disse: “Si”. Il Re Mark fu felice di aver sentito le sue parole di conferma.
Poi, il Re Mark propose a Mary di passeggiare in giardino e proseguirono.
Mary disse: “Sono contenta che ‘Furia’ stia bene”.
Il Re Mark disse: “Si, anch’io”.
Mary osservò il Re Mark e disse: “Dovete dirmi qualcosa?”. Il Re Mark disse: “Si”.
Mary si fermò e il Re Mark iniziò: “Quest’oggi, forse non proveremo il ballo”. Mary chiese: “Perché?”. Il Re Mark disse: “Perché, a palazzo verranno in visita alcuni miei familiari. Spero non vi dispiaccia”. Mary disse: “No, niente a fatto. Per me va bene”. Il Re Mark disse: “Per voi va bene?”. Mary disse: “Si,si, comprendo bene”. Si osservarono per pochi minuti. Mary interruppe il silenzio e disse: “Quindi, ci vedremo domani?”. Il Re Mark ci pensò su un attimo e disse: “No, in realtà vorrei presentarveli dato che ballerete al ballo con me”. Mary disse: “Ah, capisco. Ma, se avevate detto che sarà una sorpresa?”. Il Re Mark disse: “Hai cittadini del Villaggio, ma per i miei familiari e diverso”. Mary: “Ah, capisco”.  Il Re Mark disse: “Verrete?”. Mary rispose:“Si, va bene”.
Proseguirono verso i tavoli del giardino e si sederono. Poco dopo, arrivò il Servitore David e disse: “Vi servo qualcosa?”. Il Re Mark disse: “Si, David. Vorrei un tè ”. Il Servitore David disse: “Se non sbaglio, non avete fatto colazione?”. Il Re Mark disse: “No, infatti. Ma, come ho detto: ‘ preferisco solo il tè’ ”. Il Servitore David disse: “D’accordo” si voltò verso Mary. Mary disse: “Nulla. Io ho già fatto colazione”. David disse: “Va bene, come preferite”. Il Re Mark continuò: “L’automobile è stata riparata?”. Il Servitore David disse: “Ah, si. Scusate. Lo stavo dimenticando. So che era arrivato il meccanico ma, Albert non mi ha detto nulla se è stata riparato oppure no”. Il Re Mark disse: “Ora me ne occupo io”. Il Servitore David disse: “Va bene”. Il Servitore David si allontanò e il Re Mark si alzò e disse: “Arrivo subito”. Mary disse: “Si”.
Nello stesso momento in cui il Re Mark si allontanò, arrivò il Re Robert che disse: “Buongiorno”. Mary si voltò sorpresa e disse: “Buongiorno Re Robert”. Il Re Robert aveva notato che il Re Mark si era allontanato e disse: “Dov’è andato mio figlio?”. Mary rispose: “…e andato a vedere se hanno riparato l’automobile”. Il Re Robert disse: “Capisco”. Mary in quel momento avette una strana sensazione, vedere l’ho sguardo perplesso del Re Robert.
Il Re Robert: “Vorrei darvi un consiglio”. Mary chiese: “Su cosa?”. Il Re Robert disse: “Di non farvi false illusioni su mio figlio”. Mary disse: “Cosa sta cercando di dirmi?”. Il Re Robert disse: “Lui è un reale non dovete passare molto tempo con lui, tranne e solo per il ballo ma niente altro”. Mary con serbe di coraggio disse: “ Lui per me è solo un amico. Ma nulla di più”. Il Re Robert disse: “ Bene. Così, dovrete rimanere”, si voltò e se ne andò.

Dopo che il Re Robert se ne andò, Mary si sentì allibita dalle parole quasi minacciose del Re Robert.
Ritornò il Re Mark e disse: “Mary?”. Mary con sguardo pensieroso disse: “Si?”. Il Re Mark disse: “L’automobile è stata riparata”. Mary si alzò e disse: “Va bene. Sarà meglio che vada”. Il Re Mark disse: “Si, ma credevo che restavate un’altro pò”. Mary volle restare, ma disse: “Scusate, ma non voglio far preoccupare la mia amica”. Il Re Mark si arrese e disse: “Va bene. Ci vediamo quest’oggi?”. Mary disse: “Si, ovviamente”. Il Re Mark disse: “Ok. A stasera”. Mary disse: “A stasera”.

Al Villaggio, Carla e John stavano passeggiando e arrivarono nella piazza ampia. Carla disse: “
Perché, mi hai portata qui?”. John disse: “Qui è dove avevamo interrotto tutto”. Carla disse: “Cosa vuoi dire?”. John disse: “Voglio dirti che ti ho portata qui, perché mi sembra il modo migliore per riallacciare la nostra amicizia. No?”. Carla rimase sorpresa dal gesto dolce di John e disse: “Ah, capisco”. John: “Ci sediamo?”. Carla disse: “Si, certo”. Si, sedettero e si osservarono senza scambiarsi parola. Poi, Carla interruppe il silenzio e disse: “Di cosa parliamo?”. John disse: “Dell’argomento in cui avevamo interrotto. Così, è come ritornare al punto in cui avevamo interrotto”. Carla disse: “Si, giusto. Cos’era?”. John disse: “Parlavamo di libri, se non sbaglio?”. Si, alzò, osservò il monumento e disse: “Vero. Monumento era di questo che parlavamo?”. Carla non potette fare a meno che ridere. John lo notò e continuò: “Signorina Carla e una cosa seria. Non deve ridere!”. Carla disse: “Non riesco ad essere seria. Non c’è la faccio... ha ha ha ha”. John si risedette e disse: “ Ah, già. Comunque, il monumento non mi ha risposto. Va bè”. Carla disse: “ Però, a volte si dice che il silenzio sia come una risposta”. John: “Già, chi tace acconsente” disse mentre sorrideva anche lui.
Dato che non ricordavano dei libri di cui avevano parlato, decisero di parlare di quello che avevano vissuto.

Il Re BuonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora