Capitolo 37

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Rodolfo portò la dama, la poso sulla parte libera del tavolo e disse: “Chi vuole iniziare?”.
John disse: “Io?”.
Stava per alzare Carla la mano ma Gabriele la alzò velocemente e disse: “Io?”.
Carla disse: “Ok, giocate voi due”.
Rodolfo si alzò e disse: “John, tu vieni qui”.
John si alzò e si sedette dov’era Rodolfo.
Gabriele era già seduto dalla parte frontale, ed aveva gli scacchi neri. Al contrario John aveva gli scacchi bianchi e disse: “Inizi tu?”.
Gabriele di conseguenza disse: “No, tu?”.
Rodolfo si sedette e disse: “Decidetevi o staremo qui fino a domani”.
Carla a quella risposta rise.
John la osservò e rise di conseguenza.
Gabriele lo osservò, lì osservò e sorrise lievemente ma poi osservò la dama e disse:“Inizio io”.
John lo vide cambiare espressione sembrando serio e disse: “D’accordo. Ma non ti arrabbiare”.
Gabriele mosse una pedina e disse: “Non sono arrabbiato. Sono concentrato”.
John mosse un altra e disse: “Ok. Ma ricordati che e solo un gioco”.
Gabriele mosse l’altra pedina e poi disse: “Si,lo so”.

Poco dopo Finirono la partita a dama e Rodolfo disse: "Complimenti John hai vinto!”.
Gabriele si alzò e disse:”Arai imbrogliato?”.
John lo osservò incredulo e disse: “No,ti prego non prendetela e soltanto un gioco”.
Gabriele lo osservò con sguardo serio dicendo: “Non è vero. Tu mi hai fatto giocare per potermi illudere”.
John si alzò dicendo: “D’accordo. Ho vinto. Se vuoi riproviamo?”.
Gabriele disse: “Non se ne parla”.
Rodolfo lo osservò e disse: “Invece, è colpa mia. Io ho pensato che vi avrebbe fatto piacere divertirvi giocando un po’. Ma adesso non farne una tragedia”.
Gabriele lo osservò e disse: “Si, lo so bene. Ma lui di sicuro a imbrogliato”.
John lo osservò e disse: “Ti sbagli. L’altra volta avevo perso io e Carla lo sa bene”.
Carla si ricordò e quasi volle ridere ma si trattenne dicendo: “Si, confermo”.
Gabriele vedendo la sua conferma si tranquillizzò e disse: “Ok, scusate. Ho davvero esagerato”.
John con sguardo comprensivo disse: “Scuse accettate”:
Gabriele disse:“Forse è meglio che vada” osservò lei e continuò: “Magari la prossima volta proveremo a giocare insieme”.
Carla sorpresa disse: “Si, certo”.
Gabriele indietreggiò e li salutò.
John non volle lasciarlo andare così. Quindi, senza pensare ad altro, lo seguì dicendo:“Gabriele!”.
Gabriele si voltò dicendo:“Mi sono già scusato”.
John disse:“So di averlo già chiesto ma...non ti andrebbe di fare un’altra partita?”.
Gabriele con sguardo deciso disse: “Ho appena detto ‘no’. Quindi, è no”.
John disse: “D’accordo. Lasciamo stare”.
Gabriele stette per voltarsi ma osservò Carla per un breve secondo e poi lo osservò di nuovo dicendo: “Posso parlarti?”.
John lo osservò sorpreso dicendo: “Ok, va bene”.
Gabriele disse: “Usciamo prima”.

Uscirono fuori dal bar.
John lo osservò e disse” “Di cosa vorresti parlarmi?”.
Gabriele per un attimo fu indeciso se chiederlo oppure no, ma in un modo o nel l’altro doveva chiarire i suoi dubbi. Quindi, disse: “Sei davvero... innamorato di Carla?”.
John sembrò incerto di rispondere. Quindi, deglutisce dicendo: “Adesso cosa centra?”.
Gabriele lo osservò e disse: “Invece si. Rispondi!”.
John distolse lo sguardo da lui e poi lo riosserva dicendo: “Si, dal primo momento”.
Gabriele a quella conferma avette la risposta che cercava ma aveva un’ altro dubbio e disse: “Bene. Allora, perché prima di mettervi insieme sembravi lasciarla sempre sola?”.
John si avvicinò e disse: “Era perché mi serviva del tempo per pensare e lei lo sapeva benissimo”.
Gabriele con sguardo di sfida lo osservò di conseguenza e disse: “Si, ma penso lo stesso che tu non l’ami come dici”.
John allo stesso modo: “Invece si, gli ho confessato quello che provo e ora stiamo insieme”.
Gabriele si avvicinò puntando il dito contro e disse: “Si, ma se l’amavi dal primo momento, restavi insieme a lei ad affrontarlo”.
John a quelle parole abbassò lo sguardo e disse: “Lo so. Me ne rendo conto” lo riosservò e continuò: “Ma adesso sto recuperando quel tempo perso con lei”.
Gabriele lo osservò e disse: “Va bene. Ma ti avverto, se la farai soffrire dovrai vedertela con me, chiaro?”.
John: “Ti assicuro che sto facendo il possibile per renderla felice”disse mentre pensò a quanto lui amasse Carla. Forse, più di lui. Oppure ancor di più delle parole che aveva pronunciato.
Gabriele: “Bene” disse camminando all’indietro voltandosi e andando via.
John pensò alle sue parole mentre lo vide incamminarsi tra la folla e pensò che aveva ragione. Fin dall’inizio amava lei e avrebbe dovuto superare quel momento insieme a lei. Per questo motivo si sentì un pò perso. Poi sentì la voce di Carla dire: “John che ci fai ancora qui?” la osservò e la vide uscire dal bar avvicinarsi. 
Carla disse: “Se l’era davvero presa?”
John: “Si, ho cercato di…”disse ma non riuscì a terminare la frase.
Carla lo osservò e disse: “Dai, non incolparti. Vedrai che poi sarà acqua passata”.
John l’abbracciò lasciando perdere i suoi pensieri e dicendo: “Speriamo”.
Carla un po’ sorpresa ricambiò l’abbraccio, dicendo: “Su torniamo dentro”.

A palazzo, i due reali erano in libreria e stavano scegliendo un libro.
Il Re Robert osservò i libri stette per sceglierne uno ma cambiò idea e scese ancora dicendo: “Sai, sono felice che i ragazzi stiano insieme ma non sono ancora convinto”.
La Regina Paola lo osservò dicendo: “Sei felice e non sei ancora convinto, di cosa?”.
Il Re Robert la osservò di conseguenza e disse: “So che lei lo ama ma…”.
La Regina Paola lo interruppe dicendo: “ma non è una reale. Lo so bene. Ma questo non conta quando c’è l'amore”.
Il Re Robert abbassò lo sguardo e disse: “Si, infatti! Questo lo so bene anch’io”.
La Regina Paola disse: “Visto che la pensi allo stesso modo?”.
Il Re Robert la riosservò e disse: “D’accordo. Lascerò stare”.
La Regina Paola distolse lo sguardo da lui e riosservò lo scaffale con tanti libri.
Il Re Robert osservò ogni sua mossa con attenzione e disse: “Sei indecisa anche tu, nel scegliere?”.
La Regina Paola non rispose perché trovò in men che non si dica alla sua portata e un altro che  mostrò a lui dicendo: “Sembra interessante!”.
Il Re Robert lo osservò disse: “Si, così sembra”.
La Regina Paola rise e disse: “Ma se non lo hai ancora letto?”.
Il Re Robert disse: “Infatti. Come fai a sapere che è interessante se non lo hai letto?”.
La Regina Paola si avvicinò e disse: “Guarda che io lo letto. Te lo mostrato e consigliarlo a te, mio caro”.
Il Re Robert la osservò e disse: “Ah, d’accordo” guardò il libro e continuò: “Dammelo!”.
La Regina lo porse al lui e disse: “Vedrai!Ti stupirà”
Il Re Robert lo prese tra le mani e lo osservò attentamente, soprattutto il titolo che pronunciò ad alta voce:“L’Amore ostacolato”. Si, voltò verso di lei e disse: “Un titolo al quanto strano”.
La Regina Paola lo osservò e disse: “Perché?”
Il Re Robert disse: “Cioè, ostacolato è una parola che significa con tanti ostacoli”.
La Regina Paola disse: “Si, più o meno. Ma è molto più complesso nella lettura”.
Il Re Robert lo riosservò e disse: “Immagino”.
La Regina Paola l’aveva consigliato per fargli capire come stavano le cose, se impedisse la felicità dei ragazzi.
Il Re Robert di fatto lo lesse pagina dopo pagina fino ad arrivare a metà libro. Penso un pò e poi continuò a leggerlo.
La Regina Paola distolse lo sguardo dal suo libro e lo osservò vedendolo concentrato nella lettura. Pensò tra sè: “Spero di aver fatto la scelta giusta”.
Il Re Robert si accorse di essere osservato e alzò lo sguardo dicendo: “Devi dirmi qualcosa?”.
La Regina Paola riosservò il libro e disse: “No”.

In tanto Mary stava scendendo da cavallo con l’aiuto del Re Mark che disse: “Scendi con attenzione!”.
Mary aggrappata alla cavalla disse: “Si!” poco per volta scese e ci riusci a buon fine.
Il Re Mark la osservò dicendo: “Direi che abbiamo iniziato col piede giusto”.
Mary lo osservò e disse: “Puoi dirlo forte!”.
Il Re Mark sorrise e disse: “Adesso sai cavalcare!”.
Mary sorrise di conseguenza, lo abbracciò e disse: “Si, è questo lo devo solo a te”.
Il Re Mark ricambiò l’abbraccio e le bacio la fronte.
Furia li osservò e nitrì.
I due la osservarono sorrisero e abbracciarono anche la cavalla.
Poi il Re Mark decise di salire a cavallo e sali dicendo: “Adesso tocca a me”.
Mary si allontanò e disse: “D’accordo”.
Il Re Mark percorse nei d’introni come aveva fatto lei.
Mary molte volte lo aveva visto cavalcare Furia ma ogni volta restava ammaliata dal suo portamento sempre di più. Il Re Mark si avvicinò passando di fianco e in quel attimo la osservò. Osservò soprattutto lo sguardo attento di lei. In quel attimo gli fece un semplice sorriso e poi riosservò d’avanti a se.
Mary a quel gesto arrossì lievemente restando incantata ad osservarlo ancora. Poi, inaspettatamente lo vide vicino a lei. 
Il Re Mark le fece cenno di avvicinarsi. Mary si avvicinò dicendo: “Cosa c’è?”.
Il Re Mark le porse la mano e lei continuò: “Vuoi che salga?”. Lui le fece cenno di si con la testa.
Mary dopo quel gesto non aggiunse altro e strinse la mano sua. Il Re Mark l’aiutò a salire, attese che lei mise le mani intorno alla sua vita e riniziò a cavalcare.

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