Capitolo 27

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La sera arrivò velocemente e il Re Mark riaccompagnò Mary alla locanda, mentre scese da cavallo disse: “Il ballo per me non è andato bene”. Il Re Mark con un sorriso disse: “Perché, la pensi così?”. Mary rifletté e disse: “Non so”. Il Re Mark la osservò e disse: “Forse, verso l’inizio quando avevamo sbagliato? Ma poi… e andata bene”. Mary lo stesso lo osservò e disse: “Si, è vero”. Si, osservarono in silenzio. Poi, il Re Mark disse: “A domani”. Mary: “A domani” disse mentre lo vide allontanarsi. Il Re Mark mentre si allontanava sentiva una strana sensazione. Per il modo strano in cui si sono salutati?Oppure per il poco dialogo?

Mary entrò alla locanda e ripensò al poco dialogo avuto nelle ore trascorse con lui, ed intuì che forse era dovuto alla sua decisione. Carla la vide arrivare e andare verso le scale senza distogliere lo sguardo al trove. Si, alzò dallo sgabello e la seguì.
Mary arrivò nella sua stanza, si sdraio sul letto e pensò a cosa dovesse fare. Poi, sentì bussare alla porta, alzò lievemente la testa e vide Carla entrare dicendo: “Hey Mary che bella accoglienza entri alla locanda e nemmeno mi saluti?”. Mary si ricompose sul letto e disse: “Oh, Carla. Mi dispiace”. Carla si sedette sul letto e disse: “Non importa. Se mi hai ignorata, sicuramente sarà successo qualcosa?”. Mary non capì bene e disse: “é successo qualcosa?A chi?”. Carla disse: “Ma cosa dici? Non si è fatto male nessuno. Chiedevo a te cosa è successo?”. Mary questa volta intuì e disse: “Ah, non avevo capito. Va bene, ora ti racconto”.

Il Re Mark lasciò il cavallo nelle scuderie, mentre tornò indietro per rientrare osservò il giardino. A fianco a lui, cerano tantissimi fiori, d’istinto sentì l’odore e ne raccolse uno. Andò verso l’albero, dove c’era l'altalena e si sedette. Ascoltò il vento che sfiorava le foglie dell’albero e gli altri in lontananza. In quel momento osservò la margherita che aveva tra le mani e si ricordò del bacio che si erano dati e che avevano dato per scontato. Quindi, pensò che quel momento non era stato un caso ma significava già l’inizio di un qualcosa. Distolse gli occhi dal fiore e guardò intorno a se, chiuse gli occhi per sentire il rumore del vento che sfiorava delicatamente il suo viso e si riaprì gli occhi quando pensò alle parole di incertezza che lo fecero per un attimo dubitare. Poi, rivide il fiore e ripensò alle parole parole definitive di lei e sorrise lievemente e disse: “Se dovrò aspettare.. aspetterò”. Poi, si alzò e con passo quasi deciso ritornò a palazzo.

Dopo che Mary reassunse la situazione, Carla disse: “Quindi, vi siete baciati, la scorsa sera?”. Mary fece cenno di sì. Carla disse: “…e gli hai risposto?”. Mary disse: “Non ancora. Perché, devo pensarci”. Carla disse: “Ma se lo ami?Cosa hai da pensare?”. Mary disse: “è di questo che non sono sicura”. Carla disse: “Invece si, altrimenti non lo avresti baciato. Non credi?”. Mary rifletté e disse: “Si, hai ragione. Lo ammetto che mi piace e che... lo amo. Ma non so se funzionerà?”. Carla sollevata disse: “Finalmente, lo hai ammesso. Ma certo!Perché, vuoi negare i tuoi sentimenti?”. Mary si mise seduta sul letto e disse: “Va bene. Dichiarerò i miei sentimenti e cosa provo per lui”. Carla disse: “Ecco, la Mary decisa che voglio vedere”. Mary fece un leggero sorriso e disse: “Grazie Carla!”. Carla sorrise e disse: “Comunque, ti sei seduta sul mio letto”. Mary osservò e disse: “Oh, scusa”. Carla disse: “Tranquilla! E l’effetto dell’amore”. Mary porto i capelli all’indietro mentre sorrise dicendo: “Già, non sto capendo più nulla”.

Gabriele mentre stava chiudendo la porta di ingresso, vide andare verso le scale il Re Mark che si voltò e disse: “Gabriele, da dove arrivi?”. Gabriele: “Doveri dire lo stesso di te?”. Il Re Mark volle ribattere, ma disse: “Ho lasciato Furia nella sua stalla e ora, vado nella mia stanza. Tu?”. Gabriele: “Ok. Io ho trascorso un po' il tempo in paese e adesso sono rientrato”. Il Re Mark osservò il bracciale al polso e disse: “Ah, capisco. Bello il tuo bracciale”. Gabriele disse: “Grazie, lo comprato questa mattina in paese. Comunque, bellissimo fiore”. Il Re Mark osservò la margherita che aveva tra le mani e disse: “Grazie”. Gabriele: “Anche se io avrei scelto un altro migliore”. Il Re Mark: “A me piace ed è questo che conta. Qualunque fiore racchiude una bellezza rara e anche che può sembrare semplice la possiede”.
Gabriele guardò il bracciale, ripensò alla ragazza che con cui aveva passato la mattinata e disse: “Si, hai ragione, ogni fiore possiede una rara bellezza”. Il Re Mark lo osservò e disse: “Ti vedo diverso e successo qualcosa?” Gabriele: “Ma no. Sono come sempre, tu invece?” disse mentre sali le scale. Il Re Mark disse: “Sono un po’ stanco ma bene dai. Si, ma ti vedo diverso”. Gabriele si fermò e disse: “Ok, lo ammetto forse lo sono un po'… ma non è niente di importante”. Il Re Mark lo vide salire l’ultimo gradino e disse: “Va bene. Quando vuoi sai dove trovarmi”. Gabriele: “Ok”disse, mentre si incamminò velocemente verso la sua stanza e di seguito anche il Re Mark.

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